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Il segretario della Lega Matteo Salvini è arrivato a Varsavia in tutto silenzio. Lo riferisce una nota della Lega aggiungendo anche Salvini è accompagnato dal capogruppo della Lega al Parlamento europeo, Marco Campomenosi e dal deputato Luca Toccalini.

Non essendo una visita tradizionale, non sarà diffuso alcun programma in merito né verranno forniti altri dettagli a parte eventuali comunicazioni da parte dello staff, aggiunge la nota.

Una missione di pace annunciata nei giorni scorsi, ma portata a termine senza troppo clamore. La prima tappa del leader della Lega è a Varsavia, poi da lì si sposterà verso la frontiera con l’Ucraina, dove c’è tanta gente in fuga dalla guerra. E c’è bisogno di concreto aiuto.

“Molte imprese e famiglie italiane sono pronte a fare la loro parte, sia aiutando in terra polacca le 10.000 parrocchie inviando donazioni di ogni genere, sia accogliendo in Italia una parte delle 100.000 persone che ogni giorno scappano dall’Ucraina. Noi vogliamo essere di aiuto nel coordinare aiuti, nell’organizzazione dei viaggi e nell’accoglienza in Italia di queste famiglie, con particolare attenzione a orfani e disabili, e per questo stiamo collaborando con alcune Onlus. ‘Ora et labora’ è un principio straordinariamente attuale”. Dice Salvini, al termine dell’incontro che ha avuto insieme ai parlamentari Marco Campomenosi e Luca Toccalini nella Nunziatura apostolica in Polonia. Oltre al nunzio monsignor Salvatore Pennacchio, erano presenti all’incontro anche Artur Mizinski, segretario generale della Conferenza episcopale polacca, Andrea Francia, consigliere della Nunziatura apostolica, Pawel Rytel-Andrianik, direttore dell’ufficio per le relazioni internazionali della Conferenza episcopale polacca.

L’incontro, al quale ha partecipato anche l’ambasciatore Aldo Amati, è stato utile -riferisce un comunicato stampa – per fare il punto della situazione dopo i primi giorni di conflitto e inquadrare le priorità, a conferma del ruolo centrale della Chiesa e della grande attenzione del leader della Lega.

Al momento si calcola ad esempio che in Polonia sia arrivato un milione di profughi ucraini (90% donne e bambini), e vengono stimati altri 100mila ingressi ogni 24 ore. Col passare del ore, infatti, aumenteranno anche i problemi di accoglienza che fino a questo preciso momento risulta essere molto efficace anche per la generosità dei cittadini polacchi.

La Caritas polacca, si legge ancora nel comunicato, ha evidenziato che “le cose necessarie per i profughi dall’Ucraina” sono: cibo istantaneo per madri e bambini (dal latte in polvere alle mousse di frutta, dallo scatolame a lunga conservazione ai cereali per la colazione); prodotti per l’igiene personale (dai pannolini ai dentifrici, dalle mascherine alle creme per bimbi); oggetti di prima necessità (coperte, asciugamani, torce, pile, sacchi a pelo); medicinali per i feriti (lacci emostatici, siringhe, cannule, anti-dolorifici e disinfettanti).

Durante l’incontro, infine, è stato anche utile -riferisce ancora la nota – fare il punto della situazione anche attraverso dei corridoi umanitari e dei minori non accompagnati.

Oltre Salvini a Varsavia anche il deputato della Lega Paolo Grimoldi, il senatore Massimo Mallegni di Forza Italia e il deputato M5S Niccolò Invidia sono partiti verso la capitale polacca. La missione prevede ora incontri a Varsavia tra Grimoldi, presidente della delegazione italiana dell’Osce, e la presidente della delegazione ucraina Mykyta Poturayev.

Domani Grimoldi sarà invece al confine con l’Ucraina. “Andremo lì per ringraziare i polacchi per quanto stanno facendo, hanno già accolto quasi un milione di profughi dall’Ucraina – dice il leghista all’AdnKronos – . Per anni Polonia e Ungheria sono state criticate, ma la verità è che hanno detto no ai flussi clandestini, oggi sono in prima linea per l’accoglienza umanitaria”. “Qualcuno – sottolinea – dovrebbe chieder scusa a questi due paesi”.