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Vediamo insieme qual’è la differenza che corre tra una pianta medicale e una pianta officinale.

Una pianta medicinale è una pianta destinata prevalentemente al suo uso farmaceutico, mentre una pianta officinale ha un impiego anche erboristico, dietistico, cosmetico e salutistico in generale.

La distinzione, ormai, non si fa quasi più ed i due termini sono considerati quasi sinonimi.

La parte impiegata di una pianta a scopi salutistici, può essere rappresentata dalla pianta stessa, intera, oppure dalle sue foglie o radici, per preparazioni di sostanze emollienti, diuretiche, riparatrici, di tipo salutistico.

Un esempio?

L’Aloe vera dai benefici rigeneranti, rinfrescanti, emollienti, riparatori, e non solo per nostra epidermide.

L’aloe vera ha come parte impiegata le foglie che sono sempre utilizzate fresche. Dalla foglia si estae il famoso gel, e due importanti tipologie di prodotti. La parte ottenuta dai processi estrattivi sulle foglie è trattata opportunamente.

Aloe vera gel
Le foglie, private delle sostanze con attività aperitiva e lassativa, vengono spremute e danno sostanze gelificanti di natura prevalentemente carboidratica, eteropolisaccaridica, con funzioni disparate: cicatrizzante ad uso topico, antissiodante, adattogeno, riminerallizante e vitaminizzante ad uso interno.

Aloe succo
Il prodotto ricavato dalla colatura delle foglie e il succo così ottenuto viene cotto a fuoco vivo, fino ad assumere consistenza solida vetrosa. Di colore rosso-brunastro, sapore estremamente amaro e piccante con funzione purgante, questo succo è utilizzato nella formulazione di prodotti lassativi stimolanti, aperitivi e digestivi. A seconda della concentrazione del succo si può ottenere l’effetto aperitivo, del sapore amaro e determinato dagli antrachinoni, o l’effetto lassativo stimolante, se la concentrazione del succo è pià elevata.

foto crediti abibymagazine