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A tre mesi dalla sentenza di non luogo a procedere contro Matteo Salvini, per il caso dei migranti a bordo della nave Gregoretti, il gup Nunzio Sarpietro ha depositato le motivazioni per la sua decisione di non mandare a processo il leader della Lega, che all’epoca dei fatti ex ministro dell’Interno, con l’accusa di sequestro di persona.

Nel luglio 2019, Matteo Salvini ritardò lo sbarco ad Augusta, in provincia di Siracusa, dei 131 migranti a bordo della nave Gregoretti in uso alla guardia costiera italiana. Il gup ha dichiarato che “la formula ‘il fatto non sussiste’ è stata adottata perché l’imputato ha agito non contra ius, bensì in aderenza alle previsioni normative primarie e secondarie dettate nel caso di specie“. Quindi, l’azione di Matteo Salvini è stata ineccepibile davanti alla legge. Cme prosegue il gup nelle sue motivazioni, “allo stesso non può essere addebitata alcuna condotta finalizzata a sequestrare i migranti per un lasso di tempo giuridicamente apprezzabile“.

Il giudice per l’udienza preliminare ha smontato tutta la linea dell’accusa, contro Matteo Salvini, sottolineando anche che, in qualità di ministro dell’Interno, non è stata penalmente rilevante, “dovendosi affermare che gli elementi proposti dal tribunale per i reati ministeriali di Catania, come legittimanti il rinvio a giudizio, si sono rivelati non fondati e comunque bilanciati da altri chiari e probanti dati probatori a favore dell’inquisito che li rendono contraddittori, e soprattutto inidonei a sostenere l’accusa in un giudizio dibattimentale”.

La formula assolutoria adottata “appare più favorevole all’imputato rispetto a quella invocata dalla difesa di ritenere il fatto come discriminato ai sensi dell’articolo 51 del Codice Penale”. Questo perché “l’imputato avrebbe agito nell’esercizio di un diritto o comunque nell’adempimento di un dovere”.

Le motivazioni si concludono da parte del gup evidenziando il fatto che “la ricorrenza di una causa di giustificazione richiederebbe pur tuttavia la integrazione dell’elemento materiale del reato ad avviso del giudice non configurabile”. Per il gup Nunzio Sarpietro non c’erano pertanto gli estremi per accusare Salvini di sequestro di persona, visto che l’ex ministro in quell’occasione ha agito nel pieno rispetto delle sue facoltà.

“Dopo tanti insulti, invenzioni, intercettazioni ‘alla Palamara’ e attacchi politici di ogni genere, vedere riconosciuta, nero su bianco, la correttezza del mio operato alla guida del Viminale è fonte di grande soddisfazione”, dice Salvini sui social.

Il leader della Lega, ha dunque ricordato che a settembre sarà a processo per un caso simile: “Purtroppo a settembre, per un caso analogo (riguardante la Ong spagnola ‘Open Arms’), sarò a processo a Palermo accusato di ‘sequestro di persona’, fino a 15 anni di carcere la pena prevista: spero che sarete al mio fianco, credo di avere dimostrato concretamente da Ministro dell’Interno che cosa si possa ottenere nella gestione dell’immigrazione clandestina, a difesa dell’Italia”. E concludendo: “L’ho fatto realizzando ciò che mi avevano chiesto gli italiani con il loro voto e lo rifarò: volere è potere. Grazie Amici per tutto il supporto che mi avete dato e per quello che mi darete, per me è fondamentale”.