Spread the love

Il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce la censura cinematografica, affidando così, la classificazione dei film vietati ai minori a un’apposita Commissione

Ecco nello specifico che cosa cambia.

In Italia la censura cinematografica era stata istituita con il Regio Decreto n. 532 del 31 maggio 1914, anche se con il tempo la sua applicazione aveva cambiato più volte forme, passando da un rigido controllo morale, religioso e politico delle pellicole a una funzione più che altro di tutela soprattutto dei minori, con una classificazione dei titoli in base a determinati temi (violenza, armi…) non adatti alla visione da parte dei più piccoli e delle più piccole.

Questa funzione sarà in ogni caso mantenuta: è stata istituita, però, con lo stesso decreto la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della cultura, con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. Secondo Nicola Borrelli, direttore della Direzione generale, “saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità”. Composta da 49 membri, fra cui sociologi e sociologhe, pedagogisti e pedagogiste, psicologi e psicologhe, esperti ed esperte di cinema, educatori ed educatrici, magistrati, avvocati e anche rappresentanti delle associazioni di genitori e di ambientalisti, la Commissione, presieduta dal presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, convaliderà dunque una classificazione delle opere in base all’età (non adatte ai minori di 6, 14 e 18 anni).