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Martina Scavelli si dimette dal ruolo di arbitro di serie B alla Fipav (Federazione Italiana Pallavolo). A “Mattino Cinque” racconta le sue ragioni e dichiara: “Ho detto addio a uno degli amori della mia vita, perché ero stanca e nauseata di essere sempre pesata”.

La 35enne di Catanzaro racconta la frustrazione che prova e ogni volta di “essere pesata come una vacca” e di come, nel corso degli anni, il suo peso sia stato al vaglio dei medici sportivi che dovevano pesarla e misurarla per poi valutare se rientrasse nei canoni stabiliti dalle norme internazionali della federazione.

“Non vado bene per la serie B se peso un chilo in più, ma vado bene per la serie C. Mi chiedo allora – considera Martina intervistata su Canale 5 – se la regola c’è e se vale per tutti”. Già in passato Martina si era autodenunciata quando si era resa conto di aver superato la soglia di peso stabilita, ma l’arbitro di volley non ammette che non ci sia tolleranza al riguardo. Intanto la Fipav tiene a precisare che l’obiettivo primario di questa normativa internazionale è la salvaguardia dello stato di salute degli arbitri. “Se io ho un filo di grasso in più, cosa succede? Non sono più competente? Tutta la mia professionalità viene messa da parte per un chilo o un centimetro in più?”, replica Scavelli.