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Si spento all’età di 80 anni, all’ospedale San Raffaele di Milano, a seguito di una brutta e lunghissima malattia, peggiorata negli ultimi mesi, il cantautore, compositore e conduttore italiano Toto Cutugno.

E la sua salute era stata al centro di una lunga ed emozionante intervista, rilasciata nel 2019 a Silvia Toffanin, nel salotto di “Verissimo”, in una delle sue ultime apparizioni televisive. “Mi dissero nel 2007 che avevo un tumore maligno alla prostata, salito fino ai reni”, aveva spiegato a Silvia Toffanin. Quindi, manifestando una gran voglia di vivere, aveva proseguito, dicendo anche: “Mi hanno tolto il rene destro ma ora sto bene, anche se ogni mese devo fare dei controlli. L’unico problema che ho, è che non posso camminare tanto, perciò a ogni concerto ho il mio sgabello e canto con la chitarra o con il pianoforte”.

“Io sono un miracolato – Aveva sentenziato Cutugno durante l’intervista televisiva a Verissimo nel 2019 – Quindi me la godo perché ogni giorno è bello vivere, al massimo, con gli amori che incontri, senza fare del male a nessuno e senza ipocrisia”.

Durante il racconto non era poi mancato l’omaggio all’amico e collega Al Bano, che lo aveva supportato durante il suo periodo più difficile della sua vita: “Mi ha portato lui al San Raffaele, mi ha fatto conoscere persone importanti e mi ha salvato la vita”.
E svelando alcuni aneddoti sul forte legame che legava i due, aveva proseguito dicendo: “Al Bano è una delle persone più vere e oneste che abbia incontrato nella vita”.

I funerali dell’artista scomparso, conosciuto in tutto il mondo anche per il suo celebre brano, intramontabile, in più versioni cantate, ‘L’italiano’, si terranno giovedì mattina 24 agosto alle ore 11.00 presso la Basilica Parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo in viale Argonne 56 a Milano.

Il successo per Cutugno arriva nel ’77, con il brano ‘Donna donna mia’ che diventerà la sigla del programma di Mike Bongiorno, Scommettiamo?. Lo stesso anno Cutugno scrive per Adriano Celentano la canzone ‘Soli’ che rimane per mesi stabile al primo posto nelle classifiche di singoli più venduti in Italia, e altri pezzi che vengono contenuti nell’album pubblicato dal molleggiato nel ’79.

Anno in cui Cutugno decide di incidere, sotto l’etichetta Carosello Records, il brano ‘Voglio l’anima’. Il suo primo album di esordio, è composto da 11 brani, i quali vengono successivamente incisi e interpretati anche da vari artisti italiani e internazionali.

Sono oltre 100 milioni le copie vendute, e Toto Cutugno è tra gli artisti musicali di maggior successo in Italia, ma anche all’estero. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani che come produttore e autore di molte canzoni scritte anche per altri suoi colleghu, in particolare per Adriano Celentano, negli anni settanta e ottanta.

Ha partecipato, da solista, in coppia e insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival della Canzone Italiana (detenendo il record di partecipazioni con Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa), vincendolo una volta nel 1980 con il brano di grande successo ‘Solo noi’, e sei volte piazzandosi secondo, una volta terzo e due volte quarto; riguardo a tale manifestazione ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche molti brani scritti per altri artisti. Nel ’90 ha vinto l’Eurovision Song Contest con il brano ‘Insieme’: nel ’92 è stato il secondo dei tre artisti italiani di sempre, a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin che hanno vinto nel 2021.

Ha scritto canzoni in Francia per Joe Dassin, Johnny Hallyday, Claude François, Hervé Vilard, Michel Sardou, Mireille Mathieu, Dalida, Sheila; in Spagna e Sudamerica per Miguel Bosé, i Chocolats, Luis Rodríguez, Luis Miguel, Christian Castro.

Dal 1989 al 1992 ha condotto egregiamente in RAI la trasmissione ‘Piacere Raiuno’, è stato anche autore e interprete della sigla con gli stessi coristi.

Sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo anche nel ’90, torna alle giurie demoscopiche, riposizionandosi secondo (dietro solamente ai Pooh), con ‘Gli amori’, il cui abbinamento internazionale previsto per quella edizione lo vede in coppia con Ray Charles, il quale riceverà un’accoglienza trionfale dal pubblico presente quell’anno al Palafiori. La canzone farà poi parte nel 2004 della colonna sonora del film Non ti muovere, in una scena canticchiata da Penélope Cruz in auto con Sergio Castellitto mentre attraversano il Molise. In autunno arriva la pubblicazione di una raccolta di sigle televisive e canzoni sanremesi dal titolo ‘Toto Cutugno: successi in TV’.

Nel 2002 ha un grande successo in Francia con ‘Il treno va’. Nel 2004 è ospite al Festival di Sanremo nella serata “Revival”, mentre l’anno seguente ritorna al Festival al fianco di Annalisa Minetti con ‘Come noi nessuno al mondo’, canzone che si classifica al secondo posto, la sesta volta nella sua carriera artistica e musicale. Dopo Sanremo, Toto riprende i suoi tour al di fuori dell’Italia riservando molte serate ai diversi paesi dell’Est in cui la sua voce e le sue melodie diventano ambasciatrici della musica italiana nel mondo.

La malattia e il ritorno
Nel gennaio del 2007 il cantautore ha scoperto di avere un tumore alla prostata. Ha quindi subito un’operazione e svolto la successiva terapia che si è conclusa nell’agosto dello stesso anno. Nel 2008 l’amico Pippo Baudo gli ha offerto la possibilità di tornare al Festival di Sanremo con il brano ‘Un falco chiuso in gabbia’, piazzatosi al quarto posto.

Ha partecipato al Festival di Sanremo 2010 con il singolo ‘Aeroplani’. Durante la serata dedicata ai duetti è stato accompagnato da Belén Rodríguez. Il brano viene eliminato dalla finale. Subito dopo esce la raccolta antologica ‘I miei Sanremo’. Il 30 novembre del 2010 Cutugno pubblica una raccolta di brani rari intitolata ‘Ritratto’.

Nel 2011 è chiamato a Sanremo dal cantautore Tricarico per cantare insieme ‘L’italiano’ nella serata dei duetti. Nel dicembre dello stesso anno ha confermato la sua popolarità mondiale visitando i Paesi Baltici, nei quali la stampa locale lo ha accolto come The Italian Legend. Successo ripetuto con un concerto tenutosi a Vilnius il 23 dicembre del 2011, molto apprezzato dalla critica del posto.

Nel 2012 il celebre rocker americano Iggy Pop (già leader degli Stooges) inserisce nel suo album di cover Après il brano ‘Et si tu n’existais pas’ scritto da Cutugno.

Il 12 febbraio del 2013 l’artista partecipa come ospite alla prima serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. Dopo aver ricevuto un premio speciale alla carriera da parte del calciatore Angelo Ogbonna, ha cantato insieme al Coro dell’Armata Rossa la sua ‘L’italiano’ e ‘Nel blu dipinto di blu’ come omaggio all’amico Domenico Modugno.

Nel 2015 il cantante apre la sua pagina Facebook ufficiale, e realizza il primo video, una versione in lingua cinese de L’italiano per promuovere il programma di Real Time Italiani made in China.

Il 29 aprile 2016 è in vendita in esclusiva su iTunes ‘Le nostre mani’, brano benefico scritto da Toto Cutugno, Christian Moretti, Gianni Pescini, e da lui interpretato con Al Bano, Fausto Leali e la partecipazione del “Minicoro Monterosso” di Bergamo. L’intero ricavato della vendita della canzone viene devoluto a favore del programma “End Polio Now”, istituito dall’organizzazione “Rotary International” in modo tale da consentire l’acquisto di vaccini per i bambini di tutto il mondo. Nel 2016 torna a scrivere per Adriano Celentano: compone ‘Ti lascio amore’, brano interpretato in duetto dal molleggiato e da Mina ed inserito nell’album Le migliori.

Il 30 giugno del 2018 a Seraing in Belgio annulla un concerto per un malore avvenuto a causa del caldo eccessivo. Ricoverato all’ospedale di Liegi, dopo pochi giorni sarà lui stesso a rassicurare i fan circa le condizioni di salute in graduale miglioramento.

Dal 19 gennaio al 2 marzo 2019 è stato tra i giudici della seconda edizione di Ora o mai più.

Il brano L’italiano pur arrivando solo quinto al Festival di Sanremo nell’83, vinse la votazione popolare (quell’anno soltanto sperimentale) del Totip. Scritta insieme a Cristiano Minellono, la canzone era stata espressamente pensata per l’interpretazione di Adriano Celentano, considerato perfetto dai due autori per quel brano, ma Celentano rifiutò. Fu poi Gianni Ravera, organizzatore della kermesse canora a convince Cutugno a cantarla lui.

L’italiano scala le classifiche europee (in Italia raggiunge la prima posizione e rimane nella Top 10 per settimane), viene poi inciso e tradotto da vari artisti in diverse lingue, vendendo milioni di dischi in tutto il mondo.