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Draghi a Rimini: “L’Italia è un grande Paese, invito tutti ad andare a votare”

“Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ha affermato il premier, ripercorrendo i mesi del suo governo al Meeting di Rimini questa mattina.

“Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”.

“Mi auguro che chiunque avrà il privilegio” di andare al governo, ha rilevato, “saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”.

“La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale – ha aggiunto ancora Mario Draghi -. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”. Draghi ha ricordato le “illusioni autarchiche del secolo scorso”.

foto crediti rainews

Mario Draghi: “Il governo non rischia e non si fa senza il M5s’

“Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre.

L’Italia ha rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre”.

Le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa odierna.

“Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente. Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione”.

“I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”. Lo afferma il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa.

“Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno”.

Questo è l’ultimo governo di legislatura in cui sono premier, ha affermato Draghi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al cdm rispondendo ad una domanda in proposito. “Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza”, ha specificato il premier.

“Non ho sentito Grillo, mentre ho sentito Conte ieri e ci siamo scambiati dei messaggi. Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro. Dicono che ci sono riscontri oggettivi, vediamoli….”. Lo afferma Mario Draghi.

“Voglio fare una considerazione sull’azione del governo che ha ottenuto risultati importanti sul fronte internazionale (dal Consiglio Ue, al G7 e infine al vertice Nato), e importanti risultati sul fronte nazionale. Successi che sono merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l’interesse dell’Italia come bussola. Abbiamo davanti tante sfide che supereremo se avremo la stessa determinazione di questi mesi di governo”, ha aggiunto ancora il premier Mario Draghi.

Ucraina, iI Pentagono chiama Mosca per il “cessate il fuoco”

Per la prima volta, dall’inizio della guerra in Ucraina, si sono tenuti oggi, i primi contatti tra Usa e Russia dall’inizio della guerra.

Il ministro americano della Difesa, Lloyd Austin, ha parlato oggi con il suo collega russo, Sergei Shoigu. Lo ha reso noto il portavoce del Pentagono, John Kirby. Si tratterebbe infatti, della prima telefonata fra Austin e Shoigu dal 18 febbraio scorso, pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio. Austin ha esortato dicendo che “ad un immediato cessate il fuoco in Ucraina e sottolineato l’importanza di mantenere linee di comunicazione”, ha detto Kirby.

Erdogan da parte sua dice “No a Finlandia e Svezia nella Nato”. La Turchia, Paese Nato, “non è favorevole” a Finlandia e Svezia nell’Alleanza, mentre i due Paesi appaiono sempre più vicini all’adesione. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi riguardo Svezia e Finlandia, ma non abbiamo un’opinione favorevole”, ha detto Erdogan in dichiarazioni riportate da Hurriyet.

Il presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi, in apertura del Cdm, ha ribadito ai ministri che lo sforzo iniziale è che tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente la Russia e gli Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo.

Zelensky a Porta a Porta ieri sera, si era detto: “Pronto a parlare con Putin ma senza ultimatum”. Nella prima intervista a una televisione italiana, il presidente ucraino aveva ribadito ieri sera, l’intenzione di voler trattare con il nemico ma senza accettare condizioni pesanti da parte di Mosca. Poi ringrazia anche l’Italia, Draghi e papa Francesco (con un appunto).

“Non siamo in condizioni pari, ma il mondo è unito intorno a noi. Draghi ha ragione: noi possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità”. Inoltre, pur ringraziando il Papa per gli sforzi in direzione di una tregua, ha definito “inaccettabile” che alla Via Crucis siano sfilate insieme le bandiere russa e ucraina: “Quella russa è la bandiera sotto la quale ci stanno uccidendo, cercate di capirlo” ha precisato Zelensky.

ph crediti tg24info

Vertice Ue a Versailles, Draghi: ‘Non vedo rischi di un allargamento del conflitto’

Si è concluso positivamente il vertice informale dei leader Ue a la Reggia di Versailles. Ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa finale che si è tenuta subito dopo l’incontro, avvenuto in Francia questa mattina.

“Noi dobbiamo mettere un tetto ai prezzi del gas”. Ma l’obiettivo “è molto complesso. Su questo ci sono vari pareri. La Commissione al prossimo Consiglio europeo presenterà un rapporto su come diminuire la dipendenza dal gas” precisa Draghi. “La discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l’agro-alimentare. La risposta è che se ciò si aggreverà occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l’apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C’è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni” dice Draghi. La tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici, è “certamente una fonte cui guardare attenzione”.

Ha detto il Presidente del Consiglio in conferenza stampa dopo il vertice che si è tenuto questa mattina a Versailles. “Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione”. “Questa situazione se non affrontata ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo”, aggiunge. “C’è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora” sull’adesione di Kiev all’Ue. “Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d’aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri precisa Draghi. “Non vedo il rischio di un allargamento della guerra, lo hanno detto anche i nostri Alleati”. “Più pesanti sono le sanzioni e minore è il rischio di un allargamento del conflitto”, ha aggiunto il premier. “Putin non vuole la pace, il suo piano sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina” sottolinea Draghi. “Non ci saranno ripercussioni sul nostro debito dalle decisioni della Bce. L’Italia è in grado di affrontare la crisi dopo una performance di crescita economica che definirei eccezionale. Abbiamo quindi un ‘acquisito’ che ci fa stare tranquilli’ precisa il premier italiano concludendo la conferenza a Versailles.

Abbiamo avuto tre pacchetti di sanzioni. Adesso dovremo andare avanti con un quarto pacchetto, che isolerà ulteriormente la Russia dal sistema economico globale e faranno pagare un prezzo ancora più chiaro dell’invasione di Putin”. Lo ha detto Ursula von der Leyen alla conferenza stampa al termine del summit informale dei capi di stato e di governo dell’Unione europea a Versailles.

ph crediti ialmo

Draghi, solidarietà all’Ucraina

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine del Cdm ha commentato la crisi ucraina presso la Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi esprimendo “solidarietà piena dell’Italia all’Ucraina” e aggiungendo che “quanto succede lì riguarda tutti noi e nostre democrazie”.

“L’ Ucraina è un Paese Ue, una nazione amica e una democrazia colpita nella legittima sovranità”, osserva.

L’Ucraina è una “democrazia colpita nella propria legittima sovranità. Esprimo la solidarietà piena e incondizionata del popolo italiano al popolo ucraino e al presidente” ucraino, prosegue appellandosi a Putin affinché “metta fine allo spargimento di sangue e ritiri le forze militari dai confini ucraina in modo incondizionato”. “In sede Ue sarà previsto – assicura – un pacchetto duro di sanzioni”. “Con la Russia ora – dichiara il premier – il dialogo è impossibile”. “Sono ore di grande preoccupazione per i cittadini: domani riferirò al Parlamento sul conflitto in corso, il governo intende lavorare senza sosta per risolvere la crisi accanto ai nostri alleati e faremo tutto il necessario” per garantire la “sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Ue, l’ordine internazionale che si basa sulle regole da noi tutti condivise”. “La nostra Ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa e mantiene i rapporti con le Autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate, anche a tutela dei circa 2000 italiani residenti. L’Ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione”, spiega Draghi. “Quanto succede in Ucraina – sottolinea – riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, la nostra democrazia”. “Questo pomeriggio avremo una consultazione dei G7, alla quale parteciperà anche il Segretario Generale della NATO Stoltenberg, al termine della quale mi recherò a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario. In quella sede, decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso in cui la Russia, come purtroppo è accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione”.

Draghi: ‘Servono più donne nelle scienze, 1 miliardo per arrivare a 35%’

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione della visita che si è tenuta presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, ha dichiarato: “Voglio ringraziarvi moltissimo per la calorosa accoglienza.

È stata per me una grande emozione visitare i laboratori sotterranei e osservare da vicino gli esperimenti che vi rendono un punto di riferimento per la comunità scientifica mondiale”.

E continuando… rivolgendosi ai ricercatori ha poi anche aggiunto: “siete una delle grandi eccellenze del Paese. L’Italia è orgogliosa di voi”. “Quest’anno ricorre il 35esimo anniversario dall’inizio delle attività dei Laboratori del Gran Sasso – prova della lungimiranza degli investimenti in centri di ricerca e infrastrutture scientifiche. La loro realizzazione, su iniziativa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – ha aggiunto il premier – ha permesso all’Italia di affermarsi nella fisica delle particelle elementari negli anni in cui emergeva questo campo. Da allora, il Gran Sasso ha contribuito – e continua a contribuire – a molte delle scoperte più rilevanti della nostra epoca nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare. È un luogo capace di attrarre menti brillanti dall’estero e di valorizzare i nostri talenti”.

“Realizzare il pieno potenziale della ricerca vuol dire puntare su chi è stato spesso ai margini di questo mondo: le donne. Per troppo tempo le posizioni di vertice nella ricerca scientifica sono state appannaggio degli uomini”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso sottolineando che “sono ancora troppo poche le ragazze che scelgono studi scientifici e “solo una su 5 sceglie le cosiddette materie Stem”. Si investirà “oltre 1 miliardo” per potenziarne l’insegnamento”, anche per “superare gli stereotipi di genere” e portare la percentuale “al 35%”.

“La ricerca deve essere al centro della crescita dell’Italia”. Con il Pnrr “investiamo oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca”. Ha concluso il premier Mario Draghi. Nel suo incontro di oggi al Sasso.

Premier Draghi, mascherina anche all’aperto, screening nelle scuole e tampone tra 2^ e 3^ dose

Mascherina obbligatoria all’aperto in tutta Italia. Tamponi tra seconda e terza dose. Green pass più breve. E valutazione dell’obbligo vaccinale

Alla conferenza di fine anno il premier Draghi si rivolge agli italiani finché continuino a immunizzarsi, anticipando anche òa filosofia delle misure che saranno decise dalla cabina di regia giovedì, domani 23 dicembre 2021.

Annunciando così, uno screening nelle scuole, scongiurando il ritorno della Dad in tutto il Paese. Ma bisogna andare comunque avanti con le precauzioni, sottolinea anche oggi, il premier Mario Draghi.

Per prima cosa tornerà l’obbligo in tutta Italia di indossare la mascherina anche all’aperto. E qui Draghi invita ad accendere la tv per vedere come troppe persone non lo fanno: «Basta che guardiate una partita di calcio». E c’è una novità importante, il governo potrebbe decidere di imporre la mascherina FFP2 in alcune situazioni a rischio di grandi assembramenti, come i trasporti pubblici.

«Non è esclusa» la scelta dell’obbligo di tampone per situazioni a rischio, come feste e discoteche. Alcuni mesi dopo la seconda dose, ha ricordato Draghi, la protezione del vaccino comincia a calare «più rapidamente di quanto si pensasse e per certi tipi di vaccini anche più rapidamente» e serve una barriera ulteriore per il periodo di intermezzo fino alla terza dose: «In quel periodo è utile fare il tampone per aumentare la protezione dal virus».

Per la stessa ragione la durata del green pass rafforzato tra seconda e terza dose verrà ridotta.

ph crediti abruzzolive.it

Strage alla stazione di Bologna: premier Draghi toglie segreto di Stato su documenti di P2 e Gladio

 

Il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato oggi una direttiva con la quale viene tolto il segreto di Stato a una serie di documenti che riguardano la loggia P2 e l’organizzazione Gladio. Lo ha fatto, nel giorno del quarantunesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna . Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poche ore prima, aveva auspicato che sulla bomba del 2 agosto 1980 venga fatta dopo tanti anni, finalmente luce.

Draghi stoppa Letta sulla tassa di successione

ll segretario del Partito democratico Enrico Letta aveva pensato ad una ‘dote per i diciottenni pagata dall’1% più ricco del Paese’, tramite una tassa di successione.

“Su 7 del Corriere lancio la proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa”.

“Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione”, aveva annunciato il segretario del pd su Twitter Letta che per ottenere quell’obiettivo – come si legge in un passo dell’intervista anticipata da il Corriere.it – si dice “disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale”.

“Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent’anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie”.

Ma nella conferenza stampa di presentazione del Dl Sostegni bis, arriva prontamente la risposta del premier Draghi che stoppa sul nascere l’idea di Letta: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”. 

“Anche in questa circostanza c’è piena sintonia con il premier Draghi, se c’è una cosa di cui l’Italia non ha bisogno sono nuove tasse. Letta e il Pd si rassegnino”, ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini su twitter. Contro l’idea di Letta si è schierata anche Forza Italia. “Fintanto che al governo ci saranno Fi e il centrodestra, Letta si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse – afferma Roberto Occhiuto, capogruppo di Fi alla Camera -. 

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Recovery, premier Draghi presenta Pnrr alla Camera: “Sarà da 248 miliardi. In ballo il destino del Paese”

 Il premier Mario Draghi alla Camera dei deputati presentando il Piano italiano per il Next generation e il Recovery plan con cui l’Italia si candida a ricevere i fondi necessari a ripartire dopo la pandemia: “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”.

“Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, ha precisato ancora il presidente del Consiglio. E sei missioni, riforme strutturali per un Paese messo in ginocchio dal Covid che continua a fare ancora troppe vittime. Il Piano però “non è solo numeri”, ma guarda alla “vite degli italiani”. Il governo vuole “consegnare alle nuove generazioni un paese più moderno”. E ciò sarà possibile grazie ai fondi europei e alle riforme che vanno messe in campo per dare solidità alla ripresa economica. Ha osservato Draghi, “sia chiaro che, nel realizzare i progetti, ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite. Soprattutto su quelle dei cittadini più deboli e sui nostri figli e nipoti. E forse non vi sarà più il tempo per porvi rimedio”.

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