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Movimento 5 stelle alleato della sinistra in Lombardia

In Lombardia il M5s si allea per le elezioni regionali con il centrosinistra, appoggiando la candidatura dell’eurodeputato Pd Pierfrancesco Majorino.

Il via libera all’alleanza arriva dalla consultazione online lanciata dal Movimento di Conte sulla piattaforma Skyvote. Gli iscritti lombardi che si sono espressi a favore all’ingresso nella coalizione sono stati 3078, ovvero il 63,2% dei 4866 votanti in totale. Mentre i no sono stati invece 1788.

Mattarella respinge le dimissioni di Draghi e lo invita a rifletterci ancora fino a mercoledì

«Presidente, mi dimetto. Ma non per farmi riaffidare l’incarico. Lascio e basta. Definitivamente. Mi dispiace». Le parole del premier Mario Draghi al presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella, poco prima di cena.

La decisione è maturata dopo gli ultimi tormentati giorni del suo governo, che ha mantenuto la fiducia, ma il partito di maggioranza relativa non l’ha votata. Una ferita politicamente insanabile, a quanto pare con diversi partiti che vogliono andare a votare.

Chiedono elezioni anticipate.

«Non ha senso che io insista a farmi logorare», dice. Il presidente della Repubblica ascolta lo sfogo, annuendo con aria grave a ogni passaggio. «Capisco le difficoltà e comprendo le ragioni che mi hai elencato. La scelta è tua, ma ti invito a rifletterci su ancora. Dopotutto non sei stato sfiduciato. Le dimissioni mettiamole da parte fino a mercoledì. Pensaci. Poi vai in Parlamento a valutare la situazione, per doverosa trasparenza. Io spero che tu cambi idea».

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Mario Draghi: “Il governo non rischia e non si fa senza il M5s’

“Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre.

L’Italia ha rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre”.

Le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa odierna.

“Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente. Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione”.

“I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”. Lo afferma il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa.

“Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno”.

Questo è l’ultimo governo di legislatura in cui sono premier, ha affermato Draghi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al cdm rispondendo ad una domanda in proposito. “Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza”, ha specificato il premier.

“Non ho sentito Grillo, mentre ho sentito Conte ieri e ci siamo scambiati dei messaggi. Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro. Dicono che ci sono riscontri oggettivi, vediamoli….”. Lo afferma Mario Draghi.

“Voglio fare una considerazione sull’azione del governo che ha ottenuto risultati importanti sul fronte internazionale (dal Consiglio Ue, al G7 e infine al vertice Nato), e importanti risultati sul fronte nazionale. Successi che sono merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l’interesse dell’Italia come bussola. Abbiamo davanti tante sfide che supereremo se avremo la stessa determinazione di questi mesi di governo”, ha aggiunto ancora il premier Mario Draghi.

Stasera resa dei conti nel Movimento 5 Stelle. Guerra tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte

E’ stato convocato per stasera il Consiglio nazionale del M5S. All’ordine del giorno della riunione la discussione sulla linea politica da tenere in occasione della risoluzione di maggioranza in vista delle prossime comunicazioni del premier Draghi in Parlamento alla vigilia del Consiglio europeo del 23-24 giugno prossimi e sulle dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sulle decisioni prese dal Consiglio può essere chiamata ad esprimersi la base del Movimento.

Giuseppe Conte, accusato dal ministro degli Esteri di “mettere a repentaglio la sicurezza del Paese”; dall’altra Luigi di Maio, che ora, secondo alcuni, rischierebbe la definitiva espulsione dal gruppo.

Il ministro degli Esteri, in una nota, ha spiegato: “La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il Governo porterà avanti ai tavoli europei. Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati. Tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l’Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l’esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l’export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l’aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese”. Il ministro sottolinea che: “Davanti a uno scenario del genere, i dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue”.

Giuseppe Conte, leader del Movimento, vorrebbe invece da parte sua che fosse chiarito che l’obiettivo essenziale sia il cessate il fuoco, prima di tutto, e che un ulteriore invio di armi dovrebbe essere ratificato dal Parlamento.

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Pace fatta tra Grillo e Giuseppe Conte

L’ex premier Giuseppe Conte ha firmato la tregua con Beppe Grillo, grazie a una mediazione di Luigi di Maio e di Roberto Fico.

Una mediazione che punta a rilanciare il Movimento Cinque Stelle ed evitare scissioni, ma restino fermi alcuni principi fondamentali chiesti da Giuseppe Conte.

E sul nuovo Blog del Movimento 5Stelle, viene scritto da Crimi: «Come richiesto dal Garante, Beppe Grillo, è indetta la votazione per il Comitato Direttivo del Movimento 5 Stelle».

«Nei prossimi giorni» prosegue Crimi «saranno pubblicate le modalità e i tempi di presentazione delle candidature attraverso la nuova piattaforma di gestione degli iscritti e le date di svolgimento delle votazioni sulla nuova piattaforma di voto».

Photo credits quifinanza.it

Conte Day, ieri per i 5 Stelle. Si valuta la sua discesa in campo

Conte-Day ieri per i Cinque Stelle. I vertici del Movimento si sono riuniti per discutere sulle sorti del movimento pentastellato e incontrare l’ex premier e ragionare sul suo possibile ingresso nel Movimento. Se i tempi sono maturi sono ancora da definire i modi.

Una dozzina le persone presenti al summit che dovrebbe cambiare il volto del M5S. Grillo ha dato lui in prima persona le carte, su cui discutere. E decidendo chi invitare.

Oltre a Giuseppe Conte, si parla che ci siano stati legali, referenti di Rousseau e esponenti più in vista dei pentastellati. A quanto risulterebbe dalle notizie date da il Corriere dovrebbero si sarebbero seduti al tavolo Vito Crimi, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e i capigruppo Ettore Licheri e Davide Crippa. 

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