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Draghi-Erdogan, resta nodo migranti

Il vertice tra Italia e Turchia, a dieci anni dall’ultimo incontro intergovernativo, è per il premier Mario Draghi un’occasione per rinsaldare il rapporto tra due i paesi “partner, amici alleati”, ma anche per lanciare un avvertimento sui migranti all’amico Erdogan, alla Grecia, e all’Europa: gli sbarchi, che sono triplicati proprio sulla rotta orientale, oramai hanno raggiunto “il limite” anche per un paese aperto e accogliente come l’Italia.

Il vertice intergornativo tra Italia e Turchia “indica la volontà comune di rafforzare la collaborazione: Italia e Turchia sono partner, amici alleati”, ha detto Draghi al termine dell’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Italia e Turchia hanno firmato 9 accordi per “rafforzare la cooperazione”, ha riferito Erdogan. Il presidente turco ha fatto sapere che l’obiettivo per quest’anno è arrivare a un’interscambio economico di 25 miliardi di dollari. “C’è la volontà comune di rafforzare la partnership tra Italia e Turchia, i due paesi lavorano insieme per una pace stabile e duratura”. Lo afferma Mario Draghi nel corso della conferenza stampa al termine del vertice. Draghi ha anche auspicato un rapido sblocco del trasporto delle derrate alimentari. Il premier ha tra l’altro ricordato i legami storici tra Italia e Turchia, primo partner commerciale nell’area del medio oriente.

E il nodo migranti
“La gestione dell’immigrazione deve essere umana, equa ed efficace. Noi cerchiamo di salvare vite umane. Ma occorre anche capire che un paese che accoglie non ce la fa più. E’ un problema che il ministro Lamorgese ha posto in Europa, lo ha detto qui e lo diremo alla Grecia quando la incontreremo. Forse noi siamo il paese meno discriminante e aperto, ma anche noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati” ha detto Draghi rispondendo ad una domanda sull’immigrazione. Per Erdogan, invece “La Grecia ha cominciato ad essere un minaccia anche per l’Italia”. Il leader turno ha poi accusato Atene di respingimenti di migranti nell’Egeo.

foto rainews24

Tragedia Marmolada, 19 dispersi, 8 feriti e 6 morti

Il bilancio provvisorio della tragedia della Marmolada e di 19 dispersi, e otto i feriti, di cui due in gravi condizioni, mentre quattro dei sei morti per ora accertati sono stati già identificati. Si tratterebbe di tre italiani, tra cui due guide alpine della provincia di Vicenza e di quella di Treviso.

Dei dispersi 11 dispersi sarebbero italiani, mentre otto stranieri.

Il lavoro dei soccorritori è proseguito per tutta la notte con l’uso di droni dotati di termocamere, che hanno sorvolato la zona della Marmolada. In zona era atteso anche l’arrivo del premier Mario Draghi ma al momento le difficoltà legate alle condizioni meteo non hanno consentito all’elicottero del presidente di poter atterrare a Canazei e sta rientrando a Verona da dove era partito.

Si teme il peggio anche per un bambino di 9 anni.

“Le tragedie che stiamo vivendo con il cambiamento climatico ci devono spingere a cercare urgentemente nuove vie rispettose delle persone e della natura”, il monito di Papa Francesco, che in un tweet assicura la preghiera “per le vittime del crollo sul ghiacciaio della Marmolada, e per le loro famiglie”.

Quattro i feriti ricoverati a Trento. Due di questi si troverebbero in Rianimazione e altri due, meno gravi, in reparto. Si tratterebbe di una donna di Pergine Valsugana di 29 anni, che è in Rianimazione, una donna di Como di 51 anni non grave ricoverata in reparto, a cui si aggiungerebbero anche un 27enne di Barbarano Mossano (Vicenza), inizialmente portato in ospedale a Cavalese e poi trasferito al Santa Chiara di Trento.

In condizioni stabili, anche lui ricoverato in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana (Trento) che inizialmente era stato portato a Bolzano ed ora è in rianimazione a Trento. Nei sopralluoghi è stato impegnato personale della Protezione Civile trentina, con il supporto del soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. A Canazei (Trento), dove era atteso il premier Draghi, è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca, e dove verrà fatto il punto della situazione sulla tragedia.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato questa mattina il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime, oltre che riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali.

ph crediti L’Adige

Mario Draghi: “Il governo non rischia e non si fa senza il M5s’

“Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre.

L’Italia ha rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre”.

Le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa odierna.

“Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente. Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione”.

“I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”. Lo afferma il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa.

“Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno”.

Questo è l’ultimo governo di legislatura in cui sono premier, ha affermato Draghi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al cdm rispondendo ad una domanda in proposito. “Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza”, ha specificato il premier.

“Non ho sentito Grillo, mentre ho sentito Conte ieri e ci siamo scambiati dei messaggi. Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro. Dicono che ci sono riscontri oggettivi, vediamoli….”. Lo afferma Mario Draghi.

“Voglio fare una considerazione sull’azione del governo che ha ottenuto risultati importanti sul fronte internazionale (dal Consiglio Ue, al G7 e infine al vertice Nato), e importanti risultati sul fronte nazionale. Successi che sono merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l’interesse dell’Italia come bussola. Abbiamo davanti tante sfide che supereremo se avremo la stessa determinazione di questi mesi di governo”, ha aggiunto ancora il premier Mario Draghi.

Mario Draghi: “Mantenere la pressione, bisogna portare Mosca al tavolo dei negoziati”

“Raggiungere un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati. Indispensabile mantenere dialogo con Mosca”.

“È l’aspirazione dell’Italia e la posizione europea che ho condiviso con Biden”, ha detto il premier Mario Draghi questa mattina al Senato. Ribadendo così anche la necessità di affiancare alla Nato “una vera e comune difesa europea”.

Nel frattempo l’Italia è “pronta a rafforzare” il contributo all’alleanza in Ungheria e Bulgaria “con rispettivamente 250 e 750 unità” e “continuerà a sostenere il governo ucraino: ne va della solidità del legame transatlantico, ma anche della lealtà all’Ue”. Sul fronte energetico, “potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024”. La guerra minaccia anche “la sicurezza alimentare di milioni di persone. Sbloccare i milioni di tonnellate di grano bloccati nei porti nel sud dell’Ucraina”.

L’Italia è preoccupata per la “crisi alimentare” innescata dalla guerra in Ucraina. Così il premier Draghi ha continuato con il suo discorso informativo oggi al Senato, auspicando un rapido cessate il fuoco e la ripartenza dei negoziati.

Premier Mario Draghi: “Parole del Papa sulle armi? Esprimo gratitudine, noi vogliamo la pace”

“Ho visto le parole del Santo padre, a cui vorrei esprimere la mia personale gratitudine e del governo.

Vorrei ribadire che noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando.

Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto”. Così il premier, Mario Draghi, alla conclusione del Consiglio europeo a Bruxelles e dopo aver sentito le parole di preghiera del Santo Padre a Roma in collegamento con tutte le chiese del mondo, per la Consacrazione al cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina. Dell’Umanità intera.

Il premier ha poi anche sottolineato che “Il modo migliore per dimostrare di volere la pace è cessare le ostilità e sedersi al tavolo, altrimenti vuol dire che si spera di guadagnare terreno. A un certo punto sicuramente verrà un tavolo di pace. Ma speriamo che arrivi prima della distruzione totale dell’Ucraina. Prima che avvenga quello che purtroppo è avvenuto con l’Unione Sovietica quando invase Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia”. Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, manda un messaggio chiaro, fermo, anche alla sua maggioranza, rispondendo alle domande di un cronista che ne sottolinea le fibrillazioni, a cominciare dalla partita delle spese militari al 2% del Pil.

Ucraina-Russia, Draghi: “Da Italia assistenza per difendersi”

Il premier Mario Draghi ha sentito al telefono il presidente ucraino Volodimir Zelensky per esprimere a lui e al popolo ucraino la solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione Russa. In particolare, riferiscono fonti di palazzo Chigi, Draghi ha detto che “l’Italia fornirà all’Ucraina assistenza per difendersi”.

Nel corso della telefonata, Zelensky “ha confermato il chiarimento totale del malinteso di comunicazioni avvenuto ieri” e “ha ringraziato” il premier italiano “per il suo sostegno e per la forte vicinanza e amicizia tra i due popoli”. Draghi “ha ribadito al presidente Zelensky che l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift”. I due presidenti hanno concordato di restare in stretto contatto nell’immediato futuro.

ph crediti money.it

Ucraina: telefonata Draghi-Putin, un impegno congiunto a risolvere la crisi

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto questa stamattina una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Al centro del colloquio gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali.

Il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per un allentamento delle tensioni per le gravi conseguenze che avrebbero a livello internazionale. Sono stati concordati così, impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire insieme un clima di fiducia.

Nella telefonata con il premier Draghi, il presidente Putin ha confermato la sua volontà nel voler “continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia”. E’ quanto afferma il Cremlino, citato dalla Tass.

ph crediti il giorno

Arriva il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia, ecco che cosa prevede

E’ arrivato al termine di un complesso negoziato durato circa un anno tra Italia e Franca, il Trattato del Quirinale. Al fine di poter rafforzare il rapporto tra i due Stati, anche attraverso un dialogo periodico tra le amministrazioni e agenda comune con grandi temi e priorità condivise.

Il Trattato prevede un incontro bi-annuale su ricerca e innovazione, con la partecipazione dei ministeri responsabili per Università e Ricerca, coinvolgendo attori universitari e altri attori pubblici e privati del settore della ricerca e dell’innovazione.

Avvierà anche un servizio civile congiunto italo-francese, un programma di volontariato frutto della cooperazione tra i due servizi civili, che sarà formalizzato in un Protocollo d’intesa fra i due Paesi.

I Paesi si consulteranno con l’obiettivo di stabilire poi posizioni comuni e integrare maggiormente le rispettive diplomazie, di rappresentarsi a vicenda nei fori dove non sono presenti. Il Trattato prevede uno stretto coordinamento sul quadro d’integrazione Ue.

Infine «le Parti si impegnano a sostenere una politica migratoria e d’asilo europea e politiche di integrazione basate su principi di responsabilità e di solidarietà condivise tra gli Stati membri».

photo crediti Lastampa.it

Parma, la tre giorni dell’Assembla Anci. Presenti anche il premier Draghi e 11 ministri

Per tre giorni di fila Parma sarà la capitale della politica italiana. Alle Fiere, da ieri questo pomeriggio, si ritroveranno infatti tutti i massimi rappresentanti dello Stato, sia a livello nazionale che locale.

Parma ospita infatti la 38esima assemblea nazionale dell’Anci, associazione nazionale dei comuni d’Italia, e l’occasione sarà importante anche perché, cuore del summit, sarà il futuro Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza.

I lavori dell’assemblea plenaria si sono aperti alle ore 17 alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e, in platea, della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sul palco, assieme al presidente della Repubblica, anche il presidente del consiglio nazionale di Anci Enzo Bianco, il presidente nazionale di Anci Antonio Decaro e, in rappresentanza delle realtà del territorio emiliano romagnolo, il presidente Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi, il presidente della regione Stefano Bonaccini ed il sindaco Federico Pizzarotti.

Assieme ad oltre 2000 fra sindaci e presidente di provincia, saliranno sul palco undici ministri, un sottosegretario e, nella giornata conclusiva, anche il presidente del consiglio Mario Draghi con il presidente della Camera Roberto Fico.

Il governo vara il nuovo catasto. La Lega lascia il Cdm

Alta tensione nella maggioranza durante il Cdm che ha approvato la legge di delega sul Fisco che contiene, tra le altre cose, la riforma del catasto. Una “riformulazione” più che una revisione, assicura il premier Mario Draghi. Ma la Lega di Matteo Salvini non ci sta.

E’ bastato questo a far alzare i ministri della Lega, che hanno lasciato il tavolo prima del via libera. “Ci spiegherà Salvini”, taglia corto il premier in conferenza stampa, sostenendo che la riforma non porterà a nuove tasse.

Non abbiamo firmato la legge delega fiscale, perché non conteneva quanto previsto dall’accordo“, ha dichiarato Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera. “La legge delega passerà in commissione con parere non vincolante, quindi hai un mandato in bianco“. “C’era – aggiunge – anche la riforma del catasto, che va bene quando parla di emersione del fantasma, punto che lascia trasparire un aumento, Confedilizia parla di salasso“. E poi, il leader della Lega ha aggiunto come il consenso non sia stato dato perché il documento sarebbe stato consegnato mezz’ora prina del CdM.