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Politica estera, Ministro Tajani: “G7 a guida italiana, un’opportunità di pace per tutti”

“Siamo impegnati alla difesa dei nostri valori, sempre, per raggiungere la pace nella giustizia: l’obiettivo pace sarà quello principale del G7.

L’importante è l’unità: quando si vuole raggiungere un obiettivo tutti i Paesi devono avere una visione comune.

Sono partiti già dei messaggi importanti in tal senso. Lavoreremo a Capri su questo percorso come lo farà la premier. L’Italia per la sua tradizione pur radicata nell’occidente potrà essere protagonista. Avere l’Italia alla guida del G7 è un’ opportunità per tutti per avere la pace”. Le parole del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un forum con l’ANSA.

 

ph credit pixabay

Fiori di solidarietà a Tel Aviv

Dopo i tragici avvenimenti che hanno avuto luogo in Israele a partire dallo scorso 7 ottobre, la città di Tel Aviv-Yafo è orgogliosa di mostrare una straordinaria testimonianza del suo spirito di empatica solidarietà.

Dopo la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha dichiarato senza alcuna esitazione “siamo al fianco di Israele” il “Flower People Project”, insieme agli agricoltori di tutto il paese, ha voluto realizzare un omaggio floreale alle sue parole e al sentimento di solidarietà che da esso è scaturito in tutto il mondo libero.

L’opera, una composizione floreale di 45 metri di centinaia di fiori freschi, è stata esposta in piazza HaBima (Kikar HaTarbut) nel centro di Tel Aviv da giovedì 19 ottobre a sabato 21 ottobre.


Il “Flower People Project” è un’iniziativa lanciata autonomamente da Lihi Salpeter Danziger in collaborazione con locali coltivatori di fiori che hanno contribuito con la loro straordinaria generosità alla realizzazione di questa commovente testimonianza di solidarietà, così come centinaia di devoti tessitori e esperti di composizione floreali che hanno offerto volontariamente il loro tempo. La sua missione è sostenere coloro che hanno perso i propri cari offrendo corone e bouquet floreali per regalare un momento di solidarietà e conforto. A seguito dei recenti eventi, molte famiglie si trovano nell’impossibilità di procurarsi fiori per i funerali, in molti casi, di intere famiglie. Oltre agli innumerevoli progetti di sostegno civile sorti sulla scia di questa tragedia, il Flower People Project mira a fornire gratuitamente corone di lutto e composizioni floreali a ogni famiglia, indipendentemente dal luogo, grazie a una vasta rete di volontari in grado di svolgere un importante lavoro di rete sul territorio tremendamente ferito.

???? #VisitIsrael #StandwithIsrael

Progetto Fiori di solidarietà a Tel Aviv

Crediti: Roy Arama CRS

Zelensky ringrazia il Papa, una speranza per i nostri bambini

“Ho incontrato Papa Francesco.
Spero che questo colloquio abbia conseguenze storiche per l’Ucraina.
In particolare, per quanto riguarda il rientro dei bambini ucraini a casa”. Lo ha scritto Volodymyr Zelensky su Twitter dopo l’incontro avvenuto ieri pomeriggio in Vaticano con Papa Francesco. Sarebbero circa 19.393, i bambini deportati in Unione Sovietica.

La visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano è durata circa settanta minuti. Il faccia a faccia con Papa Francesco è andato avanti per circa quaranta minuti, alla presenza di un interprete francescano (Marko Gonkalo, ringraziato da Bergoglio: “I suoi genitori sono nei rifugi sottoterra, sotto le bombe. E lui continua a fare il suo dovere qui”).

“Il Papa – informa la nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.

Poi Zelensky ha avuto colloqui anche con la segreteria di Stato con il “ministro degli Esteri” mons. Paul Richard Gallagher per circa mezz’ora. Si lavora per la pace in Ucraina. Jorge Mario Bergoglio ha donato a Zelensky una scultura che raffigura un ulivo. A sua volta, il leader ha omaggiato il Pontefice con una icona della Madonna sui resti di un giubbotto anti-prioettile squarciato da proiettili.

foto crediti today

Mosca dichiara: “Se Usa ci ascoltano, sarebbe una base per colloqui Putin-Biden”

I colloqui tra il Presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo Usa Joe Biden potrebbero avere luogo se gli Usa fossero disposti ad ascoltare le preoccupazioni russe e a tornare a discutere di garanzie di sicurezza: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista rilasciata alla Tv Rossiya-1 riportata dalla Tass.

“La volontà degli Stati Uniti di ascoltare le nostre preoccupazioni”, ha risposto Peskov quando gli è stato chiesto quale potrebbe essere la piattaforma per i colloqui.

I politici americani ed europei stanno giocando in maniera irresponsabile con il tema delle armi nucleari.

La Russia sarebbe è preoccupata per la Polonia che “chiede di essere candidata” per il posizionamento della bomba nucleare Usa”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dalla Tass.

foto crediti politico

Matteo Salvini e Giorgia Meloni fanno pace a Verona

Pace a Verona tra il segretario della Lega e senatore Matteo Salvini e la presidente di FDI Giorgia Meloni.

Il capo leghista sale sul palco della kermesse a sostegno del sindaco uscente, Federico Sboarina, e interrompe l’intervento della leader di Fratelli d’Italia abbracciandola.

Poi, assieme allo stesso Sboarina e al presidente del veneto, Luca Zaia, i due si sono fatti fotografare insieme sullo sfondo di una piazza gremita di persone e festante.

“Alla faccia loro”, ha chiosato Meloni, riabbracciando Salvini una volta ripreso e finito il suo discorso, rivolta alla sinistra. “Poiché avevano detto che saremmo stati come Romeo e Giulietta, garantisco che non faremo la stessa fine”, ha ribattuto Salvini poco dopo.

Un segnale di coesione e distensione tra i due leader di partito, che nei giorni scorsi, a distanza, si erano scontrati sulla supremazia e sulle regole tra le forze del centrodestra. Una supremazia numerica che proprio a Verona potrebbe far pendere la bilancia a favore di Fdi, visto anche il passaggio di Sboarina dalla lista civica al partito di Meloni, che è diventata il suo principale sponsor, nel Veneto che è ‘regno’ leghista con il super presidente, più amato dagli italiani, Luca Zaia.

Spesa militare al 2%: Conte fa dietrofront

“Il M5S non pensa assolutamente in questo momento alla crisi di governo. Però siamo la forza di maggioranza relativa: se si tratta adesso di discutere un nuovo indirizzo, che non era nel patto fondativo di questo governo, faremo valere la nostra presenza e la forza delle nostre ragioni”. Così Giuseppe Conte a In Mezz’ora in Più esprimendosi in particolare sul tema delle spese militari.

Se “il governo forza, è il governo che mette in fibrillazione, non il M5S. Noi non vogliamo la crisi”, sottolinea Conte che spiega che nei prossimi giorni vedrà il premier Mario Draghi. “Spero in una prospettiva di buon senso”.

Sulla guerra in Ucraina, Conte osserva: “Per l’Italia c’è spazio per recitare in ruolo importante. Bene che Draghi possa sentire Putin nei prossimi giorni, come ha detto. Quando c’è un conflitto del genere bisogna mantenere la massima concentrazione per la de-escalation, perché tutti gli interventi, pur nella ferma condanna, siano orientati verso la soluzione politica che deve restare l’obiettivo dell’Italia. Qualsiasi iniziativa al di fuori di questa prospettiva, contrasta con il nostro interesse nazionale”.

Premier Mario Draghi: “Parole del Papa sulle armi? Esprimo gratitudine, noi vogliamo la pace”

“Ho visto le parole del Santo padre, a cui vorrei esprimere la mia personale gratitudine e del governo.

Vorrei ribadire che noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando.

Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto”. Così il premier, Mario Draghi, alla conclusione del Consiglio europeo a Bruxelles e dopo aver sentito le parole di preghiera del Santo Padre a Roma in collegamento con tutte le chiese del mondo, per la Consacrazione al cuore Immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina. Dell’Umanità intera.

Il premier ha poi anche sottolineato che “Il modo migliore per dimostrare di volere la pace è cessare le ostilità e sedersi al tavolo, altrimenti vuol dire che si spera di guadagnare terreno. A un certo punto sicuramente verrà un tavolo di pace. Ma speriamo che arrivi prima della distruzione totale dell’Ucraina. Prima che avvenga quello che purtroppo è avvenuto con l’Unione Sovietica quando invase Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia”. Il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, manda un messaggio chiaro, fermo, anche alla sua maggioranza, rispondendo alle domande di un cronista che ne sottolinea le fibrillazioni, a cominciare dalla partita delle spese militari al 2% del Pil.

Papa Francesco, prevalga il negoziato, assicurare corridoi umanitari

Nell’Angelus della prima domenica della Quaresima, Papa Francesco riflette sul Vangelo e la tentazione di Gesù nel deserto: il diavolo si presenta a volte sotto apparenti forma di bene o di motivazioni sacre. Poi il monito: “Il possesso delle cose, il potere, la fama, sono il veleno delle passioni in cui si radica il male”.

“In Ucraina scorrono fiume di sangue e di lacrime: non si tratta solo di un’operazione militare ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria”.

Così il Papa ha anche sottolineato la necessita di una mediazione, negoziati e di corridoi umanitari.

“Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura. Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato, e prevalga il buon senso pure, e si torni a rispettare il diritto internazionale”, ha detto il Santo Padre, papa Francesco di fronte ad una piazza San Pietro gremita di persone, con bandiere e striscioni in segno di vicinanza e fratellanza verso l’Ucraina affinché cessi la guerra e torni la pace.

“Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria”, ha sottolineato il Santo Padre papa Francesco nell’Angelus odierno.

E poi ha ribadito anche la disponibilità del Vaticano.

“La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi in servizio per la pace in Ucraina e nel mondo intero. In questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali, per servire il popolo, per aiutare – ha annunciato il pontefice – : il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai più bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ‘ad interim’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale”. “Questa presenza di due cardinali lì – ha aggiunto il santo padre Papa Francesco – è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: ‘la guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà”.

“E vorrei ringraziare anche giornaliste e giornalisti, che per garantire l’informazione mettono a repentaglio la propria vita. Grazie fratelli e sorelle per questo vostro servizio”. “Un servizio – ha affermato ancora il papa – che ci permette di essere vicini al dramma di quella popolazione e di valutare la crudeltà di una guerra! Grazie, fratelli e sorelle”. “Preghiamo insieme per l’Ucraina, qui davanti abbiamo le sue bandiere. Preghiamo insieme, come fratelli, la Madonna Regina dell’Ucraina”, ha quindi aggiunto il pontefice facendo recitare a tutti un’Ave Maria.

ph crediti skytg24

Ucraina, Di Maio: “L’Italia non entrerà in guerra, impegno per la pace”

“Credo che se in questo momento interveniamo in maniera compatta come Ue, che è la più grande forza di pace, l’Italia non entrerà in guerra. Parliamo di questioni che non possono assolutamente coinvolgere la Nato”.

Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha sottolineato ieri che il nostro Paese “è impegnato per la pace; è Putin che vuole la guerra”. Facendo il bilancio delle vittime in Ucraina, il ministro degli Esteri ha poi sottolineato anche che: “Ci sono 400 morti in 4 giorni e 20 sono bambini. Dobbiamo sentirci già tutti ucraini, perché quel popolo è un popolo europeo”.