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Meloni all’Onu: “Guerra globale ai trafficanti e cooperazione in Africa, scelta di non emigrare”. E poi parla dell’intelligenza artificiale e dei rischi

La premier Giorgia Meloni di fronte all’Assemblea Generale dell’Onu ha pronunciato le seguenti parole: “Viviamo un’epoca complessa, fatta di emergenze e mutazioni continue, e non possiamo permetterci il lusso delle frasi di circostanza, dai principi decantati ma non attuati, delle scelte facili in luogo di quelle giuste”.

A nome dell’Italia, la Presidente del Consiglio – come aveva anticipato – incentra il suo intervento sulla questione delle migrazioni.

La guerra di invasione russa, dice, “ci racconta che di fronte a chi vorrebbe riportarci al tempo delle guerre di dominio e di stampo neo-imperialista del quale pensavamo esserci liberati nel secolo scorso, la Ragione può ancora avere la meglio”. “L’Italia ha scelto chiaramente da che parte stare. Lo ha fatto perché consapevole di quanto sarebbe difficile governare un mondo nel quale ha avuto la meglio chi bombarda le infrastrutture civili sperando di piegare un popolo con il freddo e il buio”.

E poi continuanto sottolinea la Meloni: “Dietro la guerra in Ucraina c’è una scelta. Creare il caos e diffonderlo. E in quel caos, che produce decine di milioni di persone potenzialmente in cerca di condizioni di vita migliori, si infiltrano reti criminali che lucrano sulla disperazione per collezionare miliardi facili. Sono i trafficanti di esseri umani che organizzano la tratta dell’immigrazione illegale di massa. Illudono che affidandosi a loro chi vuole migrare troverà una vita migliore, si fanno pagare migliaia di dollari per viaggi verso l’Europa che vendono con le brochure come fossero normali agenzie di viaggio, ma su quelle brochure non scrivono che quei viaggi troppo spesso conducono alla morte, a una tomba sul fondo del mar Mediterraneo. Perché a loro non importa se la barca sia adatta o meno ad affrontare quel viaggio, l’importante per loro è solo il margine di guadagno”.

“L’Africa è un continente ricco, ma sfruttato e depredato”, nota Meloni.
“Troppo spesso gli interventi delle nazioni straniere nel continente africano non sono stati rispettosi delle realtà locali. Spesso l’approccio è stato predatorio e ciononostante perfino paternalistico. L’Italia vuole contribuire a creare un modello di cooperazione capace di collaborare con le nazioni africane affinché possano crescere e prosperare grazie alle risorse che possiedono. Una cooperazione da pari a pari, perché l’Africa non ha bisogno di carità, ma di essere messa in condizioni di competere ad armi pari”. “Saremo i primi a dare il buon esempio con il Piano Mattei per l’Africa, un piano di cooperazione allo sviluppo che prende il nome di Enrico Mattei, un grande italiano che sapeva conciliare l’interesse nazionale italiano con il diritto degli Stati partner a conoscere una stagione di sviluppo e progresso”.

Le sfide delle migrazioni, dell’Africa, dell’IA, della pace saranno “pertanto, al centro” della presidenza italiana del G7 ma “sono questioni che investono la responsabilità delle Nazioni Unite”. E sono “sfide enormi, che non possiamo affrontare se non prendiamo atto anche dei nostri limiti, come Nazioni e nel sistema multilaterale”. Serve quindi una riforma con cui l’Onu – spiega – “esca dall’assetto cristallizzato all’esito di un conflitto che si è concluso ottant’anni fa, in un altro secolo, in un altro millennio, per dare a tutti la possibilità di dimostrare il proprio valore nel presente, la nostra capacità di fare quello che in questa sede, il 2 ottobre del 1979, un grande uomo, un santo e uno statista come Papa Giovanni Paolo II, ci ricordava, e cioè che l’attività politica, nazionale e internazionale, viene ‘dall’uomo’, si esercita ‘attraverso l’uomo’ ed è ‘per l’uomo’”.

“L’Italia sostiene la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza che lo renda più rappresentativo, trasparente ed efficace. Che garantisca una distribuzione geografica dei seggi più equa e rafforzi anche la rappresentanza regionale”, prosegue Meloni.

Le applicazioni dell’Intelligenza artificiale rappresentano, dice ancora la Meloni, “una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che portano con sé”. “Non sono certa – ha aggiunto – che ci stiamo rendendo conto abbastanza delle implicazioni connesse a uno sviluppo tecnologico che corre molto più velocemente della nostra capacità di governarne gli effetti. Eravamo abituati a un progresso che aveva come obiettivo ottimizzare le capacità umane, e oggi ci confrontiamo con un progresso che rischia di sostituire le capacità umane. E se in passato questa sostituzione si concentrava sul lavoro fisico, così che gli uomini potessero concentrarsi sui lavori di concetto e di organizzazione, oggi è l’intelletto che rischia di essere soppiantato, con conseguenze che potrebbero essere devastanti, particolarmente nel mercato del lavoro. Servono meccanismi di governance globale – conclude – capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa”.

Nonno veglia il corpo della nipotina uccisa a Kiev

Un’immagine che lascia senza parole e sta facendo il giro del web e dei social. Si vede un anziano signor seduto per strada a Kiev, con lo sguardo disperatamente rivolto in basso, verso la coperta di stagnola che copre il corpo senza vita della sua nipotina. Adagiato accanto ad un muro scrostato: la bimba di 9 anni è stata uccisa brutalmente assieme a sua madre nell’attacco russo che questa notte ha colpito la capitale ucraina.

foto crediti ansa.it

Zelensky ringrazia il Papa, una speranza per i nostri bambini

“Ho incontrato Papa Francesco.
Spero che questo colloquio abbia conseguenze storiche per l’Ucraina.
In particolare, per quanto riguarda il rientro dei bambini ucraini a casa”. Lo ha scritto Volodymyr Zelensky su Twitter dopo l’incontro avvenuto ieri pomeriggio in Vaticano con Papa Francesco. Sarebbero circa 19.393, i bambini deportati in Unione Sovietica.

La visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Vaticano è durata circa settanta minuti. Il faccia a faccia con Papa Francesco è andato avanti per circa quaranta minuti, alla presenza di un interprete francescano (Marko Gonkalo, ringraziato da Bergoglio: “I suoi genitori sono nei rifugi sottoterra, sotto le bombe. E lui continua a fare il suo dovere qui”).

“Il Papa – informa la nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.

Poi Zelensky ha avuto colloqui anche con la segreteria di Stato con il “ministro degli Esteri” mons. Paul Richard Gallagher per circa mezz’ora. Si lavora per la pace in Ucraina. Jorge Mario Bergoglio ha donato a Zelensky una scultura che raffigura un ulivo. A sua volta, il leader ha omaggiato il Pontefice con una icona della Madonna sui resti di un giubbotto anti-prioettile squarciato da proiettili.

foto crediti today

Cina, propone un Piano per la pace tra Russia e Ucraina

Dialogo e cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, il no all’uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile: sono questi i punti principali della preannunciata “Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi in Ucraina”, un documento che si profila più come un insieme di punti di vista per raggiungere la de-escalation che come un vero e proprio “piano di pace” o una offerta di mediazione.

Il testo è stato pubblicato in occasione dell’anniversario dell’aggressione russa a Kiev, ed include 12 punti. E’ la prima dichiarazione cinese sulla sicurezza dei civili, sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla contrarietà agli attacchi contro le centrali nucleari.

L’ambasciatore Ue in Cina, Jorge Toledo, ha detto che “l’Ue studierà il piano” precisando che si tratti di “un documento di posizione, non di una proposta di pace” o un’offerta di mediazione. E ha aggiunto anche: “Se è un segnale positivo per l’Ucraina, allora lo è anche per l’Ue, anche se lo stiamo studiando attentamente”.

“Pechino non è credibile” gli fa eco il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “La Cina non ha credibilità perché non ha mai condannato l’invasione russa e ha firmato qualche tempo prima un accordo per una partnership senza limiti con Mosca”. E sulla possibilità che la Cina fornisca armi alla Russia, ha spiegato: “Non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati, ma quello che vediamo è che ci sono indicazioni per cui la Cina potrebbe farlo”.

Mario Draghi: “Il governo non rischia e non si fa senza il M5s’

“Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre.

L’Italia ha rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre”.

Le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa odierna.

“Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente. Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione”.

“I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”. Lo afferma il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa.

“Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno”.

Questo è l’ultimo governo di legislatura in cui sono premier, ha affermato Draghi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito al cdm rispondendo ad una domanda in proposito. “Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza”, ha specificato il premier.

“Non ho sentito Grillo, mentre ho sentito Conte ieri e ci siamo scambiati dei messaggi. Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro. Dicono che ci sono riscontri oggettivi, vediamoli….”. Lo afferma Mario Draghi.

“Voglio fare una considerazione sull’azione del governo che ha ottenuto risultati importanti sul fronte internazionale (dal Consiglio Ue, al G7 e infine al vertice Nato), e importanti risultati sul fronte nazionale. Successi che sono merito di questa maggioranza di saper prendere decisioni con generosità e con l’interesse dell’Italia come bussola. Abbiamo davanti tante sfide che supereremo se avremo la stessa determinazione di questi mesi di governo”, ha aggiunto ancora il premier Mario Draghi.

Ministro Cingolani: “Il gas non manca, è una crisi del mercato”

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è intervenuto all’Assemblea di Elettricità Futura, spiegando che la crisi attuale del gas “non è fisica ma di mercato”. “I prezzi salgono non perché manca il gas, ma perché qualcuno dietro una tastiera ha deciso di farci pagare di più – ha sottolineato il ministro – e su questo nessuno sta facendo abbastanza. Questo è il mercato libero che non va perturbato? E cosa deve fare di peggio per danneggiare i cittadini?”.

In mattinata il ministro è stato nella sede del governo per fare un punto della situazione con il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, e rappresentanti del Mef.

ph crediti comparasemplice.it

Ambasciatore italiano in Russia viene convocato a Mosca

Ambasciatore italiano in Russia Giorgio Starace è stato convocato dal ministero degli Esteri russo, lo riferisce l’agenzia di stampa Ria Novosti.

Secondo l’agenzia di stampa, l’ambasciatore era accompagnato da personale della missione diplomatica. La convocazione dell’ambasciatore Starace – per ragioni che non sono state rese note, sottolinea la Ria Novosti – è avvenuta oltre un mese dopo l’espulsione di 24 diplomatici italiani, annunciata il 18 maggio scorso dal ministero degli Esteri russo, per rappresaglia all’espulsione di 30 diplomatici dell’ambasciata russa a Roma.

Intanto la Cei in occasione della 72/a Giornata Nazionale del Ringraziamento, in programma il 6 novembre 2022 ha affermato che: “L’agricoltura – affermano i vescovi italiani – è un’attività umana che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di grandi valori.

Apprezziamo oggi più che mai questa attività produttiva in un tempo segnato dalla guerra, perché la mancata produzione di grano affama i popoli e li tiene in scacco. Le scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci”.

Mentre Zelensky, citato da Ukrinform aveva dichiarato “Più dura è la guerra, più è difficile competere per l’attenzione di centinaia di milioni di persone in diversi Paesi. Ma farò tutto il possibile affinché l’attenzione sull’Ucraina non si affievolisca”.

Secondo il Cremlino, non c’è stato alcun tentativo da parte dell’Ucraina “di proporre la ripresa dei colloqui con la Russia dopo la visita di Scholz, Macron e Draghi a Kiev”. E’ quanto sottolinea il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov in un incontro con i giornalisti dopo la missione dei leader Ue la scorsa settimana in Ucraina. Lo riporta la Tass. Poi ancora: I “mercenari” americani catturati potrebbero essere condannati a morte nella Repubblica popolare del Donetsk, ma il Cremlino non interferisce con le decisioni del tribunale locale, ha detto ancora Peskov citato dalla Tass.

ph crediti interfax.it

Draghi-Macron-Scholz da Zelensky. Il premier a Irpin: ‘Avete il mondo dalla vostra parte. Vicina la ricostruzione’

Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron sono arrivati a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso.

I tre leader europei sono al palazzo presidenziale di Kiev per l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili”. Queste le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, scendendo dal treno che lo ha portato insieme agli altri leader dalla Polonia a Kiev, “in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri”.

Le sirene di allarme anti-aereo hanno risuonato nella capitale ucraina nel corso della visita dei tre leader politici.

Le sirene sono quasi quotidiane a Kiev, ancora oggi, dall’inizio del
conflitto.

L’allarme è terminato una trentina di minuti dopo.

I tre si sono poi recati anche a Irpin “dove sono avvenuti omicidi”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. Il presidente del consiglio italiano Mario Draghi a Irpin si è fermato davanti a palazzi colpiti dalle bombe: “Avete il mondo dalla vostra parte”, ha sottolineato il premier italiano alle autorità locali. Draghi è stato ricevuto dal sindaco di Irpin Oleh Bondar e dal capo dell’amministrazione regionale militare di Kiev Oleksiy Kuleba. Qui i russi “hanno distrutto gli asili e i giardini di infanzia. Sarà ricostruito tutto. Hanno già iniziato. Sono già a uno stadio molto avanzato di valutazione”, ha detto Draghi ai giornalisti a margine della visita a Irpin. A chi gli chiedeva se ci vorrà un piano Marshall, Draghi ha risposto: “Ne parliamo dopo”. Subito dopo è stato raggiunto da Scholz e Macron e insieme hanno fatto il giro di un isolato di palazzi distrutti dalle bombe. “Tutto questo deve essere visto e conosciuto. Vi sono grato” per la testimonianza. Ha aggiunto ancora il presidente francese Emmanuel Macron. “Purtroppo ci sono stati massacri perpetrati a Bucha e in altre città, che sono crimini di guerra”, ha detto Macron. “All’Ucraina servono armi di difesa più efficaci” per difendersi dall’invasione russa ha aggiunto salutando “l’eroismo” degli ucraini. “Serve che l’Ucraina possa resistere e vincere” la guerra, ha concluso il presedente francese.

ph crediti agi.it

Premier Mario Draghi: ‘Sbloccare i porti, per evitare catastrofe alimentare’

Il premier Mario Draghi è arrivato questa mattina allo Chateau de la Muette, nella sede dell’Ocse a Parigi, per il Consiglio ministeriale presieduto quest’anno dall’Italia.

Il segretario generale Mathias Cormann, in apertura, ha ringraziato il presidente del Consiglio italiano.

L’accordo sulla tassazione globale al G20 di Roma è “storico”, ha detto il premier Draghi aprendo così la riunione ministeriale dell’Ocse.

“Lo sforzo per evitare la crisi alimentare deve iniziare dallo sblocco dei porti e della migliaia di cereali che sono lì. Lo sforzo di mediazione delle Nazioni unite è un notevole passo in avanti, sfortunatamente è l’unico”, ha detto ancora il premier Mario Draghi, a proposito della guerra in Ucraina, sottolineando che il blocco del grano sta facendo “aumentare i prezzi causando una catastrofe a livello mondiale”. “Il g7 e la Ue hanno mostrato una notevole unità e solidarietà nel sostenere l’Ucraina e nel mettere pressione sulla Russia per riprendere i negoziati – ha aggiunto -. La Ue da sola ha approvato 6 pacchetti di sanzioni che hanno dato un duro colpo agli oligarchi vicini al Cremlino e a settori chiave dell’economia russa”. “Perché i nostri sforzi siano efficaci devono essere sostenibili nel corso del tempo e coinvolgere le economie emergenti e in via di sviluppo – ha spiegato il premier -. Dobbiamo abbinare la risolutezza mostrata in Ucraina con la stessa determinazione ad aiutare gli stessi cittadini e coloro che si trovano nei paesi più poveri del mondo soprattutto in Africa”.

ph crediti milanofinanza.it

Mario Draghi: “Mantenere la pressione, bisogna portare Mosca al tavolo dei negoziati”

“Raggiungere un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati. Indispensabile mantenere dialogo con Mosca”.

“È l’aspirazione dell’Italia e la posizione europea che ho condiviso con Biden”, ha detto il premier Mario Draghi questa mattina al Senato. Ribadendo così anche la necessità di affiancare alla Nato “una vera e comune difesa europea”.

Nel frattempo l’Italia è “pronta a rafforzare” il contributo all’alleanza in Ungheria e Bulgaria “con rispettivamente 250 e 750 unità” e “continuerà a sostenere il governo ucraino: ne va della solidità del legame transatlantico, ma anche della lealtà all’Ue”. Sul fronte energetico, “potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024”. La guerra minaccia anche “la sicurezza alimentare di milioni di persone. Sbloccare i milioni di tonnellate di grano bloccati nei porti nel sud dell’Ucraina”.

L’Italia è preoccupata per la “crisi alimentare” innescata dalla guerra in Ucraina. Così il premier Draghi ha continuato con il suo discorso informativo oggi al Senato, auspicando un rapido cessate il fuoco e la ripartenza dei negoziati.