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Processo Open Arms, il ministro Salvini: “Le politiche migranti condivise furono un grande successo”

L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito, quand’era in carica, lo sbarco dei migranti salvati dalla nave dell’ong spagnola nel 2019, si è presentato questa mattina nell’aula bunker del tribunale di Palermo, per essere interrogato e rilasciare anche delle dichiarazioni spontanee.

Salvini, ora ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha dichiarato che “Ogni intervento era conseguenza dell’operatività collegiale e condivisa sulle politiche migratorie”. Aggiungendo anche: “Non dirò mai che i più di 600 episodi di salvataggio di migranti non sono state scelte mie. Ma furono scelte condivise con il governo e diedero risultati ottimi. In quei due anni il numero dei migranti salvati fu enorme con la riduzione dei morti del 50 per cento”.

Durante le dichiarazioni spontanee, precedute al suo interrogatorio, il leader della Lega ha specificato anche di essere molto “orgoglioso di poter dire che per tutto il periodo in cui sono stato io ministro dell’Interno non ci fu alcun episodio luttuoso riferito a migranti, a differenza di quanto avvenuto dopo. La politica del Governo era di contrasto al traffico degli esseri umani e di coinvolgimento dell’Europa”.

E preseguendo ha detto precisato “Ho ricostruito tutta la vicenda dall’insediamento del governo per chiarire che nel programma della maggioranza c’era una politica chiara e condivisa sulle politiche migratorie. Dal caso dell’Acquarius nel 2018 dove con soddisfazione non demmo un Pos e la nave andò in Spagna, passando al caso della Diciotti in cui intervennero il presidente del Consiglio Conte e il ministro Toninelli che furono concordi nel sottolineare che si trattava di un successo delle politiche migratorie condivise”.

Salvini ha poi sottolineato che: “Nel caso della Sea Watch il collega Toninelli rimproverò l’Ong di non aver atteso l’intervento della guardia costiera libica. Tutto questo per ribadire che le azioni avevano tutte un filo logico che ricalcava le scelte politiche sulla questione migranti”. Salvini a poi concluso in merito alla linea del governo tenuta con il premier dei 5stelle che: “Conte ha condiviso tutte le scelte di politica migratoria tranne quella relativa alla Open Arms e questo si spiega facilmente se si pensa che tra l’8 e il 9 agosto si era aperta la crisi di governo con la mozione di sfiducia al premier”, ha detto ancora Salvini, nelle dichiarazioni spontanee. “In tutte le centinaia di episodi precedenti ci sentivamo al telefono per le varie questioni. Con Open Arms, invece, Conte iniziò un carteggio. Il 14 agosto per la prima volta mi scrisse riferendosi ai minorenni a bordo e invitandomi a prendere le decisioni conseguenti. Noi rispondemmo a Ferragosto mentre coordinavamo le forze pubbliche in un patto anticamorra”. “Il 16 il presidente del Consiglio tornò a scrivere – ha raccontato – contestando le mie scelte, il 17 noi rispondemmo: un comportamento epistolare che rappresenta la cesura politica che ora mi porta qua sul banco degli imputati. Per i 5 Stelle quello che ho fatto con la Diciotti andava bene, quel che ho fatto con la Open Arms no, ma la verità è che il problema era politico”.

Giorgia Meloni a Malta: “No, a solidarietà con i confini degli altri”

La premier Giorgia Meloni si è incontrata con i leader dei nove paesi dell’Ue della sponda sud del Mediterraneo a Malta per il Med9 incentrato sui migranti lanciando così un chiaro avvertimento sopratutto alla Germania: “L’emendamento sulle ong nel patto europeo sull’immigrazione per noi rappresenta un passo indietro”. “Non si può fare solidarietà con i confini degli altri”. Poi la presidente del consiglio italiano ha spiegato che l’Italia: “Insiste su una missione navale europea nel Mediterraneo “.

Al summit erano presenti anche i vertici di Bruxelles von der Leyen e Michel. Meloni infine commentato sui timori dello spread dopo la Nadef: “E’ una preoccupazione – ha detto la leader italiana – che vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto debba andare a casa. Mi diverte il dibattito, temo che questa speranza non si trasformerà in realtà”.

foto crediti iltempo

Giorgia Meloni interverrà all’Onu: “Non permetterò che l’Italia diventi campo profughi dell’Ue”

Il premier Giorgia Meloni a margine della cerimonia con cui ha deposto una corona di fiori al monumento di Cristoforo Colombo a New York ha assicurato che non permetterà che “l’Italia diventi il campo profughi d’Europa”. Interverrà oggi all’Onu, e ritieni che “bisogna dichiarare guerra ai trafficanti di essere umani”.

“Ci vorrà il tempo che ci vuole, ma alla fine avremo la meglio” “La situazione relativa all’emigrazione è ovviamente difficile: quello che è accaduto a Lampedusa nelle ultime ore è un problema libico, che finora è stato tenuto sotto controllo” ma ora si è complicato a causa delle inondazioni che hanno colpito il Paese, ha detto la presidente del Consiglio dei ministri italiano parlando ai giornalisti assiepati a New York.
“Noi continueremo a portare le norme che riteniamo necessarie, e a chiedere alle organizzazioni sovranazionali di fare la loro parte: ci vorrà il tempo che ci vuole, ma credo che alla fine avremo la meglio”.

foto crediti ansa

Migranti, il piano Ue in 10 punti

“L’Italia può contare sull’Unione europea”. Lo dice in italiano Ursula von der Leyen, nel ribadire il sostegno al nostro Paese sul capitolo immigrazione. La presidente della Commissione europea, ieri in visita a Lampedusa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha annunciato alla stampa il piano d’azione in 10 punti dell’Unione europea.

Vale a dire: “offrire sostegno all’Italia attraverso la Commissione Ue e Frontex per affrontare la crisi nell’immediatezza”. “Aumentare il sostegno per trasferire i migranti fuori da Lampedusa. Chiediamo agli altri Stati membri di essere solidali” dice la presidente della Commissione Ue. Nel piano si parla anche di rimpatri più veloci, missioni navali e corridoi umanitari per l’immigrazione legale grazie anche al sostegno di Frontex. Alla sua messa a punto si dedicherà la vice-presidente Margaritis Schinas, con missioni nei Paesi di provenienza dei migranti.

E poi dal quarto all’ottavo punto si ribadisce il pugno fermo contro i trafficanti di esseri umani e gli scafisti, per questo è necessario “migliorare la sorveglianza navale e aerea attraverso Frontex, estendere missioni esistenti e se necessario lavorare su nuove” e “distruggere tutte le imbarcazioni che vengono usate”. “Saremo noi a decidere chi entra nell’Ue e in base a quali circostanze. Sicuramente non i trafficanti di esseri umani e non gli scafisti” dice ancora una volta la von der Leyen illustrando il settimo punto che prevede invece che “l’agenzia europea per l’asilo sia pronta per migliorare il sostegno dato all’Italia per accelerare anche le procedure per la richiesta di asilo” perché “è importante respingere le domande che non hanno i requisiti richiesti”. Proprio per questo è necessario predisporre “corridoi umanitari e una risposta legale, offrire a migranti vere alternative per spezzare circolo vizioso della narrativa dei trafficanti” perché “meglio applichiamo un’immigrazione legale più possiamo essere severi con quella illegale”.

Per raggiungere questi scopi occorre migliorare la collaborazione con le organizzazioni umanitarie che si occupano di corridoi umanitari e possono aiutare nei rimpatri. Nel decimo ed ultimo punto è sottolineato il sostegno alla Tunisia per sviluppare l’ufficio per i migranti e garantire gli aiuti allo Stato. Sul piano d’azione, la presidente della Commissione Urula von der Leyen, rispondendo alla stampa ha sottolineato che sulle iniziative è in corso un dialogo con tutti i Paesi leader europei. “L’idea è quella di affrontare questa sfida tutti insieme e non solo a livello europeo ma anche a internazionale”. Nel concludere la von der Leyen sottolinea che è arrivata in quel di Lampedusa per affrontare l’emergenza migranti “tutti insieme”.

foto crediti agenziadire.it

Giorgia Meloni a Lampedusa: “E’ un problema che coinvolge tutti e da tutti va affrontato”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen sono arrivate questa mattina presto sull’isola di Lampedusa orima visita all’hotspot, e poi al molo Favaloro. Ad accoglierle il ministro degli interni Matteo Piantedosi e presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. Accompagnate dal vicesindaco del comune Attilio Lucia, le due leader si sono soffermate per alcuni minuti davanti al cosidetto “cimitero di barchini”, le piccole imbarcazioni usate dai migranti che poi vengono abbandonate, a decine, davanti alla battigia. Causando anche problemi ambientali. Subito dopo, la premier Meloni e la presidente Von der Leyen tornano all’aeroporto dell’isola dopo la conferenza stampa incentrata sull’emergenza migranti.

“Siamo di fronte a portata tale di flussi migratori i numeri di questo fenomeno travolgeranno prima gli Stati di frontiera e poi tutti gli altri – ha sottolineato la premier Giorgia Meloni. Il problema coinvolge tutti e da tutti va affrontato e la presenza della Von der Leyen credo dia questo segnale di consapevolezza”.

“Contrasto delle partenze, lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, quote di immigrazione legale concordate soprattutto coi Paesi che collaborano al contrasto dell’immigrazione illegale, strumenti più efficaci di rimpatrio messi in campo dall’Ue e non dai singoli Stati”. “E’ necessario – ha ribadito ancora la premier – è stato un coinvolgimento delle Nazioni Unite”.

Questi dell’immigrazione “sono i temi che porteremo al Consiglio europeo di ottobre, confido che le soluzioni arriveranno e sono ottimista sul fatto che la posizione italiana sia ampiamente condivisa in seno al Consiglio”.

Giorgia Meloni, appena arrivata all’aeroporto lampedusano, si è avvicinata anche alla folla che si era assiepata, raccogliendo l’appello di un pescatore locale, che lamentava le difficoltà degli operatori del settore. “È 20 anni che c’è questa situazione”, ha spiegato l’uomo, dopo aver richiamato l’attenzione della premier che si trovava sul molo di Favaloro assieme al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al resto della delegazione. Al termine del breve colloquio Meloni si è rivolta al pescatore giungendo le mani davanti al petto. “Ci ha detto ci stiamo lavorando. Ci metto la faccia”. Ha spiegato il pescatore.

foto crediti ansa

Migranti, von der Leyen e Meloni domani a Lampedusa

Fonti europee fanno sapere che, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si recherà a Lampedusa domani con la premier Giorgia Meloni.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà oggi in Italia: a Roma dove incontrerà la premier Giorgia Meloni, ha annunciato un suo portavoce in mattinata a margine di un evento svoltosi ad Hanau. Meloni e von der Leyen avrebbero intenzione di visitare l’isola insieme, ha aggiunto il portavoce.

Domenica sera Von der Leyen è attesa a New York dove resterà fino alla metà della prossima settimana per l’Assemblea Generale dell’Onu.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato anche che si recherà nei prossimi giorni a Berlino e a Parigi. Ai suoi interlocutori ribadirà la necessità di un intervento europeo, rilanciando l’ipotesi di una nuova “Operazione Sofia” che pattugli il Mediterraneo. L’idea è da sempre cara alla premier Giorgia Meloni e, parallelamente, sembra andare incontro le intenzioni del vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini, che ha evocato l’intervento della Marina per fermare i flussi migratori, visto il crescente aumento di arrivi, sopratutto di questi giorni.

L’Europa, la Commissione continua ad assicurare che l’attuazione del Memorandum d’intesa con la Tunisia, tanto voluto da Giorgia Meloni e dalla presidente Von der Leyen è in corso. I 105 milioni promessi a Kais Saied sulla gestione dei migranti e i 150 per il supporto al budget, non ancora arrivati, saranno erogati a strettissimo giro.

foto crediti avvenire

Migranti, svuotato l’hotspot di Lampedusa. Ora ci sono 1.376 ospiti compresi gli ultimi arrivati

E’ stato svuotato nella giornata di ieri l’hotspot di Lampedusa, dove fino a pochi giorni fa c’erano ammassati oltre 4.500 migranti. Ieri sera alle 19 erano state registrate 1.376 presenze. Tra loro ci sono anche 74 minorenni non accompagnati.

In serata è salpata da Lampedusa la nave militare con a bordo 600 migranti sbarcati nei giorni scorsi. La nave arriverà oggi a Catania intorno alle ore 15, di questo pomeriggio. Poco prima delle 20 è decollato l’aereo Oim con a bordo 150 migranti diretto a Roma. Sono inoltre in corso le operazioni per il trasferimento sulla nave di linea Cossyra con circa 150 migranti diretta a Porto Empedocle.

foto crediti agrigento.gds

Premier Meloni: Conferenza su migrazioni è dialogo tra pari

Oggi a Roma è la giornata della Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, organizzata su iniziativa della premier Giorgia Meloni nella sede del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Fra gli obiettivi, riportati in un comunicato di Palazzo Chigi, l’avvio di un percorso internazionale per attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa. Affrontare le cause più profonde dei flussi migratori irregolari per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani e individuare anche soluzioni concrete a tutela dell’ambiente, cogliendo le sfide della diversificazione energetica e del cambiamento climatico. Un’iniziativa, continua Palazzo Chigi, che riunisce “i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa, i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali. Nazioni di origine, di transito, di primo approdo in Europa e partner come gli Stati del Consiglio di Cooperazione del Golfo”

La Conferenza è iniziata con le parole della nostra premier Giorgia Meloni. Che ha fatto un po’ gli onori di casa.

“Quello che inauguriamo è soprattutto un dialogo tra pari, basato sul reciproco rispetto, perché tra Europa e Mediterraneo allargato non può esserci un rapporto competitivo o conflittuale perché in realtà gli interessi sono molto più convergenti di quanto noi stessi possiamo riconoscere”, ha sottolineato la presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni.

Che continuando ha aggiunto anche che “L’immigrazione illegale di massa danneggia tutti, se non le organizzazioni criminali, che usano la loro forza sulla pelle dei più fragili”. E pertanto, ha sottolineato la Meloni “Serve un impegno comune, più collaborazione per contrastare la rete dei trafficanti che gestiscono le migrazioni illegali”.

“Roma è sempre stata e vuole essere un crocevia tra popoli che vogliono costruire insieme una nuova stagione – le ha fatto eco il ministro degli esteri Antonio Tajani, nel suo intervento odierno.

“Non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero di persone che lasciano le proprie abitazioni, vogliamo invece che il Mediterraneo allargato fino all’Indo-Pacifico, possa essere un mare di pace e di progresso”.

Presente anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini

da video

Nave Diciotti arrivata a Reggio Calabria, con a bordo 589 migranti

E’ arrivata questo mattina, verso le ore 8.30 nel porto di Reggio Calabria nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 589 migranti provenienti da Lampedusa.

A bordo si trovavano, secondo le indicazioni, donne singole e numerosi nuclei familiari con bambini. Le operazioni di sbarco coordinate dall prefettura e da Frontex.

Tali migranti verranno poi distribuiti nelle diverse città secondo indicazioni avute dal ministero dell’Interno italiano.

Crotone, Mattarella in silenzio davanti alle salme dei migranti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è trattenuto in raccoglimento davanti alle bare radunate nella camera ardente allestita a Crotone, dopo la strage di migranti avvenuta nelle acque di Cutro.

Il Capo dello Stato ha inoltre visitato i sopravvissuti del naufragio, ricoverati in ospedale, fermandosi con loro per circa venti minuti, e all’uscita ha assicurato pieno sostegno ai profughi e ha poi detto che gli afghani sono richiedenti asilo e quindi questa è una priorità.

Intanto la procura indaga su quanto accaduto e il pm ha chiesto: “gli atti alla Guarda costiera e finanza”.

foto crediti zazoom