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Un caricabatterie non a norma. Sarebbe stata questa la causa della morte della 15enne, Mariantonietta Cutillo, morta fulminata nella vasca da bagno, in casa propria, mentre faceva una videochiamata con l’amica lo scorso 2 maggio a Montefalcione, in provincia di Avellino.

L’incidente fu causato dalla caduta in acqua del cavo usb del caricabatterie del cellulare, di fabbricazione cinese. Per gli inquirenti si trattava di un oggetto costruito in maniera non conforme con le normative vigenti europee.

I carabinieri hanno, quindi, eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 5 imprenditori attivi tra la Toscana e la Lombardia, quattro dei quali di origine cinese.

Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip del Tribunale di Avellino e i I militari dell’Arma hanno sequestrato un gran numero di caricabatterie di fabbricazione cinese. Tutti risultati essere non conformi secondo gli standard di fabbricazione dell’Unione europea e, quindi, potenzialmente pericolosi per la salute umana. Ai cinque imprenditori viene contestato dunque il reato di omicidio colposo per la morte della ragazza. A tutti vengono contestati i reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali non conformi e con marchi falsi. Infine i carabinieri hanno potuto constatare anche che tutti i dispositivi sequestrati sono privi del foglietto di istruzioni all’uso, delle avvertenze di sicurezza e della dichiarazioni di conformità ”Ce”. manca, inoltre, la marcatura di ”classe Y” che le norme tecniche richiedono per i dispositivi elettronici di questo tipo.