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Nel primo pomeriggio di mercoledi’, 29 novembre, dalle 13.50 circa alle 15.30, cinque persone anziane residenti nel comune di Monza sono state vittime di un tentativo di truffa telefonica.

Le vittime hanno tutte prontamente segnalato alla Centrale Operativa della Questura di Monza la truffa messa in atto da un uomo che, chiamando da un numero anonimo, si presentava in qualità di Maresciallo dei Carabinieri, e segnalava che un parente (figlio/figlia o nipote) del chiamato avesse subito un incidente ed era necessario un versamento di danaro per poterlo aiutare, proponendo poi un incontro per la consegna dei soldi. Questa una classica truffa che in molti casi produce vittime. Immediatamente sono state attivate le Volanti della Polizia di Stato presenti sul territorio, nonché personale della Squadra Mobile che hanno svolto controlli nelle zone di residenza di coloro che avevano segnalato quanto stava accadendo.

Le tentate truffe segnalate si sono concentrate nei quartieri Cazzaniga e Triante della città di Monza, ma il fenomeno è altamente diffuso in tutta la Provincia.

Altra metodologia di truffa e’ quella in cui si presenta il tecnico dell’acqua che chiede di controllare delle apparecchiature in casa e mentre la vittima accompagna il finto tecnico a controllare quanto richiesto, un complice entra in casa e sottrae quanto di calore riesce a trovare, oppure in altre occasioni con altri raggiri si fanno direttamente consegnare quanto di valore e’ conservato in casa.

La Polizia di Stato richiama l’attenzione di tutti i cittadini, ricordando di non fidarsi di sconosciuti che fanno richieste di denaro e di tenere a mente il modus operandi dei truffatori: essi molto spesso si spacciano per appartenenti alle Forze dell’Ordine e riferiscono di danni subiti dai parenti delle loro vittime per i quali è necessario accreditare dei soldi su un conto bancario o consegnarli in contanti in un posto concordato.

Invitando infine, tutti i cittadini, a segnalare qualsiasi comportamento sospetto o tentativi di truffa subiti al 112 – Numero Unico d’Emergenza NUE così che con la collaborazione dei cittadini ed il maggior numero di informazioni fornite si possa riuscire ad arginare il fenomeno.

foto crediti questuradimonzaebrianza