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Un anziano di quasi novantanni, vedovo, ha deciso di sposare la donna che aveva assistito la moglie durante la malattia e la sua famiglia ha contestato la regolarità dell’unione perché l’uomo “è sordo” e “non ha detto nulla”, inoltre la donna avrebbe “già un altro”.

Ma per la prima sezione del tribunale civile di Perugia questi motivi non sono validi e, se l’anziano vuole, il matrimonio può procedere.

La notizia è stata data dal quotidiano il Messaggero che riporta il decreto relativo a un procedimento discusso a gennaio scorso e pubblicato sul Notiziario della Corte d’Appello di Perugia. Il caso è stato sollevato dalle sorelle e dai nipoti dell’anziano signore intenzionato a sposare la donna molto più giovane di lui, conosciuta dopo essere entrata in casa e in famiglia perché badante della moglie dell’uomo, malata e poi defunta. E il non averlo comunicato ai parenti fino alla pubblicazione delle partecipazioni, ha convinto i parenti dell’anziano che la scelta del silenzio “fosse – si riassume nel Notiziario – un escamotage della donna per raggiungere i propri scopi personali non contemplati dal vincolo coniugale”. Secondo il tribunale civile però l’opposizione al matrimonio può essere fatta “per qualunque causa che osti alla sua celebrazione”.

L’anziano – si legge ancora sul Messaggero – si è poi presentato davanti al giudice ed “è apparso perfettamente consapevole della propria decisione e delle conseguenze patrimoniali che tale scelta ha nell’ambito familiare”.