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Uccise il fratello bruciandolo vivo al solo scopo di incassare i soldi della polizza vita a egli intestata. Con questa accusa Antonio Martone riceve la condanna all’ergastolo. L’uomo portò in un casolare di campagna a Lettere, in provincia di Napoli, il fratello Mimmo per bruciarlo vivo e lasciarlo lì mentre era agonizzante. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di far emergere anche la premeditazione dell’omicidio, dal momento che Martone aveva cercato su Google come uccidere un uomo e come intascare i soldi di un’assicurazione.

Per attirarlo nella trappola aveva detto di aver dato appuntamento a due ragazze, qui poi lo avrebbe tramortito per poi dargli fuoco. Il cadavere semicarbonizzato di Domenico Martone fu trovato in una strada di campagna al confine con Lettere la sera del 30 marzo del 2022. Per puro caso le fiamme avevano risparmiato il green pass che il giovane portava con sé e che ha permesso, successivamente, di poterlo identificare. Un omicidio che era stato pianificato nei minimi dettagli già dall’anno prima, quando Antonio convinse il fratello a stipulare una polizza vita del valore di 400 mila euro. Denaro che l’uomo voleva incassare e fuggire via all’estero con la propria fidanzata.