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E’ morto questa mattina a Palermo Fratel Biagio Conte, 59 anni, missionario laico protagonista di numerose battaglie in difesa degli indigenti, dei poveri e degli emarginati a Palermo. Nel capoluogo siciliano nel 1993 aveva fondato la Missione Speranza e Carità. Da tempo Fratel Biagio era gravemente malato di cancro. Attorno a lui si sono stretti fino all’ultimo momento i volontari e gli ospiti della comunità che aveva fondato. In visita anche il vescovo di Palermo Corrado Lorefice.

La malattia di fratel Biagio
Fratel Biagio Conte era malato di cancro al colon. E aveva chiesto di pregare per lui “e per tutti gli ammalati” (Aleteia, 22 giugno 2022). A nulla sono valse le cure degli ultimi mesi: il tumore era già in uno stato avanzato e in poco tempo si è spento anche per la vita che conduceva in mezzo alla strada, all’agghiaccio.

Nel maggio 1990 il frate cappuccino aveva scelto di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell’entroterra siciliano e successivamente facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi. Rinunciando anche a vivere una vita agiata, fare l’imprenditore edile.

Il viaggio è stato reso noto alle cronache per gli appelli fatti dalla sua famiglia di nascita alla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?“, dove Biagio rispose in diretta tv informando del suo cammino verso Assisi.

Biagio Conte decide allora di indossare il saio e portare il bastone, assumendo l’aspetto con cui è stato conosciuto anche a livello internazionale, mettendo in piedi la Missione Speranza e Carità, con l’obiettivo di dare conforto e un futuro agli emarginati della propria città.

Un progetto che è passato attraverso l’ambiziosa costruzione delle tre “Città della gioia” a Palermo: oltre alla “Missione di Speranza e Carità” di via Archirafi, negli anni sono nate anche “La Cittadella del povero e della speranza” nell’ex caserma di via Decollati e “La Casa di Accoglienza femminile” in via Garibaldi nei pressi della Magione, dedicata a donne e mamme con bambini.

Nelle sedi, che attualmente possono arrivare ad accogliere oltre mille persone, vengono serviti tre pasti caldi al giorno, viene offerta assistenza medica e vestiti per i poveri che giorno dopo giorno, bussano alla porta in cerca di aiuto.

Più volte il fratel Biagio, aveva protestato con scioperi della fame e della sete. Per risvegliare le coscienze dei più grandi.

Nel 2020 ha percorso a piedi oltre mille chilometri fino a Bruxelles, attraverso città e campagne, lanciando il suo disperato appello di pace, speranza e carità, consegnandolo direttamente, in una lettera al presidente dell’Europarlamento, David Sassoli. Occorre essere coerenti, aveva scritto, “nella pace, nella verità e nella giustizia. Dobbiamo impegnarci per contribuire e rafforzare sempre più l’Unione europea, soprattutto nella solidarietà, nell’ospitalità e nell’accoglienza” (Aleteia, 6 marzo 2020).

Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Ho appreso con profondo dolore la triste notizia della morte di Fratel Biagio, punto di riferimento, non soltanto a Palermo, per chi crede nei valori della solidarietà e della dignità della persona, che ha testimoniato concretamente, in maniera coinvolgente ed eroica. Il rimpianto e la riconoscenza nei confronti di Biagio Conte vanno espressi consolidando e sviluppando anche in futuro le sue iniziative affinché il ricordo della sua figura sia concreto e reale, così come è stato il suo esempio”.

Il missionario aveva espresso il desiderio di partecipare alla Santa Messa nel giorno che ricorda il Battesimo di Gesù. E, alla fine, ce l’ha fatta. Disteso su un lettino, Fratel Biagio Conte ha partecipato alla solenne Celebrazione Eucaristica da un angolo dell’altare della Chiesa della Missione di Speranza e Carità, consacrata un lustro fa. Poi nei giorni successivi è peggiorato enormemente.

Una folla composta e silenziosa ha reso omaggio alla sua salma, a partire dalle 17 di oggi, all’interno della Missione Speranza e carità di via Decollati a Palermo. Presenti anche i genitori dell’uomo Giuseppe e Maria, e le due sorelle, Angela e Grazia con le rispettive famiglie. Il feretro, esposto davanti all’altare, è stato avvolto nel saio verde che il missionario laico portava sempre con ai piedi i sandali e tra le braccia il suo inseparabile rosario e il bastone di legno. A pochi centimetri dal suo volto, appoggiata anche una grande conchiglia bianca simbolo del pellegrino e del percorso spirituale di fratel Biagio su questa terra. Tra le corone di fiori deposte ai suoi piedi, un semplice mazzo di tre rose bianche accompagnato da un piccolo biglietto con la scritta «Resterai sempre nei nostri cuori».