Lentigione (Reggio Emilia), 12 dicembre 2017 (ANSA/ Polizia Italiana)
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L’alluvione in Romagna ha danneggiato almeno 10 milioni di piante da frutto che dovranno ora essere estirpate in quanto irrimediabilmente danneggiate. A dirlo è Confagricoltura Emilia-Romagna, secondo cui a soffrire in particolare sono stati i peschi e i kiwi, i più sensibili al ristagno idrico, ma anche albicocchi, e questo in uno dei distretti più attivi per la produzione di frutta fresca o confezionata che finisce sulle nostre tavole e i mercati esteri.

Ma la Coldiretti rincara la dose dicendo che in Emilia-Romagna “il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha ‘soffocato’ le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni”. Inoltre, nelle aree colpite dall’alluvione “sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione”.

Consistente, sottolinea Coldiretti, anche la produzione persa di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e “molto rilevante dal punto di vista economico le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica e ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango”.

foto crediti ansa e polizia italiana