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Elisabetta Condò, insegnante di 52 anni, è stata colpita al braccio e alla testa con un’arma da taglio da parte di uno studente della classe, poi bloccato, prontamente, dai carabinieri.

La donna è ora ricoverata in codice giallo all’ospedale di Legnano.

Si tratterebbe di uno studente di un istituto di secondo grado che ha aggredito la sua prof in classe, durante la lezione di questa mattina, ad Abbiategrasso (Milano).

L’episodio è avvenuto nell’Iis Emilio Alessandrini, nella sede di via Einaudi.

Secondo una prima ricostruzione, fatta daio carabinieri, il ragazzo avrebbe prima minacciato i compagni con una pistola giocattolo, intimando loro di uscire di classe, e poi sarebbe stato fermato dai militari intervenuti sul posto.

“Ho sentito urlare tutti, mi sono girato e ho visto che brandiva un pugnale, cominciando a colpire la prof da dietro, alla spalla, al braccio, senza urlare, senza dire niente, non era agitato, sembrava non avere emozioni”. A raccontarlo, appena fuori dalla scuola, un compagno di classe del 16enne, aggressore. “Poi ho visto che alzava una pistola, mentre la prof veniva accompagnata fuori dalla stanza, e sono scappato immediatamente insieme a tutti gli altri”.

“Quando ho visto che evacuavamo e si pensava che un nostro compagno fosse armato di pistola ho pensato: ‘allora succede anche qui, non solo in America’”. A raccontarlo è uno studente, il rappresentante di istituto della scuola. “Quando sono entrato nell’aula al secondo piano, che era vuota, l’ho visto in fondo alla stanza, con le due armi posate sul banco davanti a lui. In un’aula vicina stavano soccorrendo la professoressa”, racconta.

“Non abbiamo mai avuto avvisaglie della possibilità di un comportamento simile, non potevamo certo immaginare questo, però domani era previsto un colloquio con lo studente e con i genitori per dei problemi didattici, sui quali non entriamo nei particolari”, ha riferito Michele Raffaeli, dirigente scolastico del plesso.

La professoressa ferita ha ricevuto la visita in ospedale da parte del ministro dell’Istruzione Valditara, secondo il quale “dopo l’esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo”. Valditara ha ricordato i report che riceve settimanalmente “abbastanza inquietanti su questo fenomeno, cioè di docenti che vengono aggrediti. E abbiamo già interessato l’avvocatura dello Stato in diversi casi, per mettere a disposizione la difesa legale”. Sicuramente “valutiamo anche l’episodio di oggi”, ma più in generale “negli episodi gravi lo Stato dovrà chiedere direttamente anche il risarcimento del danno di immagine affiancandosi all’azione del docente quindi costituendosi come parte civile nel processo”.

“Non riesco a immaginare – ha proseguito Valditara – come un insegnante possa essere aggredito in una classe: questo testimonia un problema sociale rilevante ed è in parte anche conseguenza di quello che è successo negli anni passati con il Covid, in quanto la didattica a distanza ha rotto le relazioni umane. La scuola è invece una grande comunità educante e il rapporto di personalizzazione è decisivo”.

In un videomessaggio postato su Fb all’uscita dall’ospedale di Abbiategrasso, Valditara ha spiegato di aver voluto “esprimere la porpia solidarietà e la vicinanza mia e dell’intero governo alla professoressa aggredita, una professoressa che ha fatto in modo esemplare il suo dovere nei confronti di un ragazzo che aveva già dimostrato qualche problematica per il passato. Voglio che si colga l’occasione per riflettere sull’introduzione dello psicologo a scuola: è un momento particolarmente difficile, il disagio dei ragazzi, anche a seguito del Covid, è molto aumentato”.