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In Indonesia è stato scoperto un illecito traffico di organi. Nel Paese è consentita la donazione a parenti e amici ma non la compravendita, che avveniva quasi allo scoperto, tramite un gruppo registrato su Facebook.

Lo riporta il Washington Post, citando la polizia locale. Di fronte a crescenti debiti, Hanim, un indonesiano di 41 anni, ha venduto il suo rene a un’organizzazione di traffico d’organi nel 2019. Successivamente, è entrato nell’organizzazione come coordinatore e ha aiutato altri indonesiani in difficoltà econimiche a fare come lui.

I potenziali venditori contattavano l’organizzazione tramite gruppi privati di donatori di rene su Facebook e fornivano dettagli personali. Successivamente, si incontravano in una casa in affitto a Bekasi, fuori Giacarta, e volavano a Phnom Penh, capitale cambogiana, per un controllo medico presso un ospedale militare. Una volta superati i test, compatibilità, venivano abbinati a compratori provenienti da vari Stati, tra cui Singapore, Malesia e Cina, a rivelarlo è Hanim e la polizia indonesiana. I destinatari pagavano 200 milioni di rupie indonesiane (oltre 10mila euro) per un rene.

Sono 12 le persone arrestate. Secondo dati diffusi sempre dall’Washington Post, l’intermediatore incassava dai 3 ai 3,5 milioni di rupie per ogni donatore che aiutava a superare i controlli di immigrazione all’aeroporto di Bali.

foto crediti web