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Anton Boyko aveva tentato invano di arruolarsi per lavorare in prima fila.

Da solo con la sua lente, chiuso nel laboratorio, è diventato l’artista dei cimeli di questa guerra della Russia contro l’Ucraina: ciondoli, medaglioni, anelli fatti con schegge che hanno ferito i soldati sotto le bombe o persino una piastrina realizzata per un kamikaze.

Le più gettonate sono però le fedi nuziali, per coloro che vogliono sposarsi prima di andare in guerra.

O per sfollati che hanno perso una casa, la famiglia e tutto.

Il giovane trentottenne di Kiev è diventato in pochi giorni il gioielliere dei soldati ucraini da un giorno all’altro, quando in attesa alle lunghe file dell’anagrafe provava ad entrare nell’esercito come volontario, mentre gli ordini dei clienti cominciavano ad aumentare a dismisura e sempre più frequenti e pressanti.

“Da lì ho capito che con il mio lavoro potevo rendermi utile agli altri”, spiega Anton. Lui, che è un autodidatta e ha imparato l’arte del fondere i metalli preziosi fin da piccolo, aveva pubblicato un mese e mezzo fa un post sui social offrendosi di realizzare gioielli gratis.

Continuerò a lavorare finché resterò un civile e fino a quando il mio laboratorio non sarà bombardato. Realizzerò tutto a mano, mi è rimasto un po’ d’argento, alcune gemme e il titanio – si legge nel post dello scorso 7 marzo ancora pubblicato nella sua bacheca – sono riuscito a comprare diversi materiali proprio dodici ore prima dell’inizio dei bombardamenti. Per il nostro popolo tutto sarà assolutamente gratuito: niente soldi per la manodopera, niente materiali, niente pagamenti o sms nascosti.

La priorità la darò ai militari, per i quali sarò onorato di fornire il mio contributo. Farò simboli di fede, solo qualcosa di bello che possa ridare speranza a una persona. Mi rendo conto che oggi il mio non è il lavoro più importante, ma forse qualcuno ne ha bisogno. È tempo che la bellezza inizi a rappresentare ciò per cui è stata creata”.