La cabina arriva a pochi metri dalla stazione di monte della funivia del Mottarone, rallenta mentre l’operatore si prepara ad aprire il cancelletto che dovrà consentire ai passeggeri di uscire. Poi il rumore secco e forte della fune che si spezza. E la cabina, che non è ancora entrata nella stazione, che riprende la corsa all’incontrario sparendo rapidamente dalla visuale: sono le immagini drammatiche degli istanti della tragedia che si è consumata domenica pomeriggio a Mottarone, togliendo la vita a 14 persone.
Gli inquirenti stanno cercando di trovare nei fotogrammi le risposte alle domande che ancora oggi non hanno ricevuto alcuna risposta.
Le telecamere sono puntate sulla zona dell’arrivo delle cabine con diverse angolazioni. Sono fotogrammi molto forti, assicura chi ha potuto osservarli. Nell’audio, oltre al colpo forte e netto, non si distinguerebbero le voci dei passeggeri terrorizzati che sono ancora chiusi all’interno, o più probabilmente le loro grida disperate. Si vede, però, l’addetto che fa un balzo all’indietro.
Una consulenza tecnica verrà disposta dal Procuratore della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera e farà presto luce su quanto è accaduto.
Migliorano le condizioni di salute del piccolo Eitan, il bambino unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, in ospedale a Torino. “La risposta del bambino è positiva – spiega il direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle – comincia a dare i primi segnali di risveglio con colpi di tosse e alcuni momenti di respiro spontaneo. Ma in termine precauzionali stiamo andando con più calma e attenzione proprio perché la situazione del bambino è critica, seppur abbiamo dei segnali positivi”.
Il piccolo si sarebbe salvato grazie all’abbraccio del papà, Amit Biran, 30 anni. Medico era là sopra insieme a figlioletto Eitan, e al figlio più piccolo Tom di anni 2 anni, la moglie Tal di anni 26 e i due suoceri. «Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il papà, di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio istintivo suo figlio prima di morire», hanno dichiarato i medici dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Sballottati nel vuoto e capovolti sui pendii boschivi tra le lamiere della funivia Amit non ha mai abbandonato Eitan.
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