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Milano, servizio coordinato di controlli interforze presso l’area commerciale “Il Girasole” di Lacchiarella (Mi). Accertate diverse violazioni di lavoro e salute

Il 01 febbraio 2024, i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, del N.A.S. Milano e del N.I.L. Milano, con il supporto dei militari della C.I.O. del 3^ rgt cc “Lombardia”, e i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Melegnano, hanno dato corso ad un servizio di controllo coordinato di alcune attività commerciali di vendita all’ingrosso e di ristorazione presso l’area commerciale “Il Girasole” di Lacchiarella, accertando diverse violazioni amministrative e contravvenzionali ed elevando elevate sanzioni pecuniarie.

In particolare, il N.I.L. Carabinieri:
· presso un esercizio di bar ristorazione di un cittadino cinese classe 1963, adottava un provvedimento di sospensione dell’attività e irrogava immediata sanzione accessoria di 5.000 euro, per un totale di sanzioni amministrative pari a 12.200 euro, avendo riscontrato l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione del rapporto di lavoro; presso la medesima attività accertava inoltre diverse violazioni di natura contravvenzionale (mancata visita medica, mancata elaborazione documento della valutazione rischi, mancata adeguata informazione ai lavoratori, mancata formazione dei lavoratori);
· presso un’attività commerciale di vendita all’ingrosso di un cittadino cinese classe 79, accertava diverse violazioni di natura contravvenzionale (mancata visita medica, mancata formazione dei lavoratori, mancanza idoneo parapetto atto a prevenire infortuni, mancata manutenzione periodica estintori);
procedendo al deferimento all’A.G. dei responsabili, per un totale di sanzioni contravvenzionali pari a 74.609 euro;
Il N.A.S. Carabinieri:
· presso due esercizi di bar ristorazione accertava, in ciascuno, le seguenti violazioni amministrative (carenze igieniche sanitarie e mancanza di attestati di formazione del personale, mancanza di manuale di autocontrollo haccp, alimenti privi di tracciabilità) per sanzioni pecuniarie totali pari a 9.000 euro. Verrà inoltrata segnalazione all’ATS per entrambe le suddette attività per alcune carenze strutturali.

I militari della Compagnia Guardia di Finanza di Melegnano, nel corso dei servizi di controllo economico del territorio, hanno svolto specifiche attività finalizzate al contrasto del lavoro sommerso nell’area commerciale interessata. In particolare, i servizi eseguiti nei confronti di un bar con ristorazione e di un negozio di casalinghi all’ingrosso hanno consentito di individuare otto lavoratori, sette dei quali risultati essere impiegati irregolarmente. Ai datori di lavoro, entrambi di nazionalità cinese, sarà comminata la prevista sanzione amministrativa che, per ciascun lavoratore, va da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800 euro.
L’azione svolta testimonia il continuo impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza nel contrasto al lavoro irregolare ed a salvaguardia dei diritti dei lavoratori, garantendo, in tal modo, una leale concorrenza economica a tutela delle imprese oneste.

Nel corso del servizio coordinato, a cui partecipava anche personale della Polizia Locale di Lacchiarella, venivano controllati nr. 22 cittadini nazionalità cinese, risultati tutti regolari sul territorio nazionale. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane presso altri punti vendita al fine di contrastare eventuali irregolarità in materia di lavoro, salute e immigrazione.

ph credit daily.veronanetwork

Anziano di 77 anni ucciso in casa a Nettuno, fermati due fratelli di 23 e 25 anni

I Carabinieri della Compagnia di Anzio, coadiuvati dal Nucleo Investigativo e del Gruppo di Frascati, hanno eseguito due fermi nei confronti di due fratelli romeni, di 23 e 25 anni, gravemente indiziati dell’omicidio di Vincenzo Vetrano, un uomo di 77 anni trovato morto questa mattina in una villa in costruzione adiacente alla sua abitazione di Nettuno dopo essere stato colpito alla nuca con un piccone.

I militari, a seguito delle indagini condotte, hanno capirto che i due giovani indiziati, frequentavano la casa della vittima da diversi anni, che li ospitava anche e gli permetteva di svolgere lavoretti di giardinaggio e di ristrutturazione.

I due fratelli sono stati bloccati dai carabinieri che seguono il caso, nelle immediate vicinanze del luogo del delitto, a bordo della loro autovettura, che è stata perquisita. Sequestrata l’arma del delitto trovata presso la loro abitazione. Si cerca ora di capire il movente dell’omicidio.

Confindustria: “Il caldo come il Covid”. Il ministro già a lavoro

Per combattere l’ondata di calore il mondo del lavoro deve adoperarsi ed usare le stesse armi adoperate durante l’emergenza sanitaria da Covid -19: vale a dire, lo strumento della cassa integrazione e lo smart working. A dirlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui è necessario un protocollo d’intesa per raggiungere un accordo con i sindacati.

In quanto, sostiene il numero uno di Confindustria “occorrono soluzioni straordinarie” per “coprire tutta la platea dei lavoratori”. “Non è un tema solo delle associazioni datoriali – avverte il leader degli industriali – ma anche dei sindacati e del governo”.

Un primo incontro già c’è stato con il ministro del lavoro Marina Elvira Calderone sull’emergenza caldo e l’attenzione, adesso, è concentrata su di una nuova convocazione, prevista per martedì prossimo.

Il ministro ha assicurato di voler “intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie”.

Ma i sindacati premono sul tempo. “Non c’è tempo di discutere protocolli. Serve subito un decreto legge che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti i lavori particolarmente esposti, oltre i 33 gradi”, ha scritto sui social Bombardieri.

foto crediti mauriziosmedile

A maggio +21mila occupati, in calo la disoccupazione

A maggio di quest’anno prosegue la crescita occupazionale, secondo i dati Istat, infatti, si vede un netto rallentamento del suo ritmo: l’incremento è pari allo 0,1%, ovvero, 21 mila occupati in più rispetto ad aprile del mese precedente.

Rispetto all’anno precedente, gli occupati sono invece 383 mila in più (+1,7%), per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine.

Il confronto mensile mostra una crescita di occupati tra gli uomini, gli autonomi, i 25-34enni e tra chi ha almeno 50 anni e un calo tra le donne, i dipendenti a termine, tra i più giovani (15-24 anni) e i 35-49enni.

Il tasso di disoccupazione, a maggio, scende poi al 7,6% (-0,1 punti) in Italia ma quello giovanile dei ragazzi tra 15 e 24 anni peggiora e sale fino al 21,7% con un aumento 0,9 punti.

foto crediti biancolavoro.it

Lavoro, ministro Giorgetti: “Più fringe benefit per chi ha figli”

Il ministro Giorgetti ha annunciato durante il question time alla Camera di giovedì scorso, un taglio al cuneo fiscale, e più benefit aziendali detassati per coloro che hanno figli.

Il governo “destinerà infatti, con un prossimo provvedimento di urgenza i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l’anno in corso, un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli”, ha detto il ministro. Parlando anche del Decreto Lavoro.

foto crediti appvizer.it

Cesena, smart working negato: impiegata va al lavoro a cavallo

A Cesena una donna si è presentata a lavoro a cavallo. Per protestare contro il capoufficio. Le aveva negato la possibilità di poter usufruire dello smart working nonostante lei fosse rimasta senza automobile dopo un incidente stradale.

Così la lavoratrice, Tabita Gurioli, ha deciso di manifestare il proprio dissenso e malcontento con un gesto simbolico in nome di tutti quelli che subiscono un “sopruso” in condizioni simili.

Ha percorso circa 13 km a cavallo, da una frazione del comune di Ravenna fino a Cesena, dove si trova la sede di Credit Agricole per cui lavora. La donna ha poi precisato che la protesta non era verso l’istituto di credito ma nei confronti di chi gestisce i turni di lavoro, senza avere la benchè minima considerazione per i propri sottoposti, davanti a difficoltà oggettive e imprevedibili.

foto da facebook

Giorgia Meloni, che si è presentata al congresso Cgil per chiedere un confronto “schietto” con i sindacati

Giorgia Meloni con grandissimo coraggio e determianzione è arrivata al Palacongressi di Rimini per partecipare al congresso della Cgil. “Non so che accoglienza aspettarmi in ogni caso penso che sia giusto esserci”, ha detto arrivando all’incontro, prima di sedersi in prima fila. Quando il premier è salito sul palco, un gruppo di delegati ha deciso di uscire dalla sala in segno di protesta cantando “Bella ciao” con il pugno chiuso. Senza scomporsi, il presidente del Consiglio dei ministri italiano ha atteso la loro uscita prima di cominciare il suo intervento, durante il quale ha anche espresso preoccupazione per il “ritorno alla violenza politica”. “Lo abbiamo visto con l’inaccettabile attacco degli esponenti di estrema destra alla Cgil”, ha detto, strappando applausi, e citando anche “le azioni dei movimenti anarchici che si rifanno alle Br”.

Poi ha anche sottolineato “Mi sento fischiata da quando ho 16 anni. Potrei dire che sono Cavaliere al merito su questo”, ha detto la premier facendo capire che la cosa non la colpisce affatto. E cercando anche di sdrammatizzare un po’. Ha ringraziato “la Cgil dell’invito” ma anche chi la contesta, “in alcuni casi con slogan efficaci”. E ha ribadito anche… “Non ho voluto rinunciare a questo appuntamento in segno di rispetto e in coerenza con un percorso di ascolto e confronto che il governo intende portare avanti”. Lo slogan citato da Giorgia Meloni è “pensati sgradita”, citazione rivisitata di Chiara Ferragni a Sanremo, alla quale il premier ha risposto con ironia: “Non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica”.

La Meloni sapeva di non trovare un clima particolarmente caloroso ma ha voluto comunque essere presente lo stesso, al congresso: “Non mi sottraggo a un contesto sapendo che è un contesto difficile. Non mi spaventa. La ragione per cui ho deciso di essere qui è più profonda. Oggi si celebra la nascita della nostra nazione unita”. Infatti, Meloni sottolinea come, “con questa presenza, con questo confronto, questo dibattito, possiamo autenticamente celebrare l’unità nazionale”.

Infine Meloni ci ha tenuto a sottolineare ancora che “l’unità non è annullare la contrapposizione che ha un ruolo positivo e educativo per la comunità. L’unità è l’interesse superiore, da un senso alla contrapposizione”. Fin da quando ha mosso i suoi primi passi nel mondo politico, Meloni ha cercato il confronto con gli altri esponenti, ritenendolo “necessario ed efficace. Il confronto lo considero produttivo anche quando non siamo d’accordo. Se l’approccio è sincero io posso imparare molto, non intendo partire da alcun pregiudizio”. E, rivolgendosi alla platea, ha detto: “Rivendicate senza sconti le vostre istanze nei confronti del governo, io vi garantisco che quelle istanze troveranno un ascolto privo di pregiudizio, questo è l’impegno che mi sono presa con i cittadini e che io intendo portare avanti”.

Meloni ha parlato di disoccupazione e salari bassi “Finora le ricette non hanno funzionato – ha ribadito alla platea – bisogna pensare su una strada nuova, puntando tutto sulla crescita economica”. Ricordando l’intervento del Pd in aula sugli aumenti salariali e posti di lavoro, dicendo no al salario minimo.

“La ricchezza la creano le aziende con i lavoratori. Quello che compete allo Stato è immaginare regole giuste e pensare alla destribuzione della ricchezza”, sottolineando anche la riforma fiscale che “frettolosamente è stata bocciata” da alcuni. Perché, ha spiegato Meloni, il governo sta lavorando a una riforma “che riformi l’efficienza della struttura delle imposte, riduca il carico fiscale e contrasti l’evasione fiscale, che semplifichi gli adempimenti e crei un rapporto di fiducia fra Stato e contribuente”. Questo perché, nelle intenzioni e nella linea di governo, c’è interesse a usare “la leva fiscale come strumento di crescita economica, una riforma che guarda con molta attenzione al lavoro, con interventi sui redditi medio bassi e novità per i dipendenti”.

E ha detto di voler anche puntare ad “un sistema di ammortizzatori sociali universali”, perché “bisogna dare a tutti le migliori garanzie possibili, non costruire una cittadella dei garantiti impermeabile a chi rimane fuori. Non ci devono essere diritti di lavoratori di serie A e serie B. Su questo sono d’accordo e si può lavorare insieme”. Anche a questo proposito ha ribadito il concetto già esposto alla Camera in risposta a Elly Schlein, sul motivo per cui il salario minimo non è la soluzione, ossia “estendere i contratti collettivi, combattere i contratti privati, intervenire per ridurre i carichi fiscali sul lavoro con il taglio del cuneo fiscale”. Sul reddito di cittadinanza, infine la premier ha fatto sapere che l’attuale governo vuole lavorare per modificare, in quanto questo ammortizzatore sociale “ha fallito negli obiettivi per cui era nato perché a monte c’è un errore: mettere nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi no. Mettendo insieme politiche sociali e politiche attive del lavoro”.

Istat: +545mila occupati nel 2022, cala ricorso alla Cig

Secondo l’Istat migliorano i dati sul lavoro. La media degli occupati nel 2022 è stata di + 545mila unità sul 2021 (+2,4%) tornando ai livelli del 2019. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il tasso di occupazione sale al 60,1% (+1,9 punti). Nel quarto trimestre del 2022 gli occupati crescono di 120mila unità sul terzo trimestre e di 353mila in un anno.

Nell’anno aumentano anche del 4,7% le posizioni di dipendenti, cresce poi del 12% il monte ore lavorate e diminuisce quello di ricorso alla Cig (-85,3 ore ogni mille lavorate). Un segnale questo molto positivo anche sul 2022, con disoccupazione che scende si circa -1,4 punti percentuali. Mentre le persone in cerca di occupazione sono in media diminuite in un anno di 339 mila unita’, fissandosi così a quota 2 milioni e 27mila.

Operai in cima a una ciminiera per protesta

E’ scattata una protesta nel Sulcis, dove quattro operai della ditta Portovesme srl sono saliti su una ciminiera ad un’altezza di ben 100 metri. La clamorosa protesta è scattata contro il caro energia, che mette a rischio la continuità operativa dell’azienda e conseguentemente anche il posto di lavoro di ben 1.300 unità.

Intanto da lunedì i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente con un presidio nel piazzale della Portovesme srl, dove sono state anche piazzate alcune tende, per la mobilitazione e occupazione.

foto crediti tg24

Lavoro, un italiano su 2 meno di 1.100 euro al mese

Il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella, sottolinea che il tasso di occupazione in Italia è pari al 58%, mentre nel resto dell’Unione Europea è del 70%. Oltre la metà “percepisce però uno stipendio inferiore a 1.100 euro e lavora senza turni, giorni di riposo e orari adeguati”.

Secondo Federcontribuenti, inoltre, “a fornire il 95% della forza lavoro in Italia sono le aziende con meno di 10 dipendenti, proprio quelle che rientrano nella categoria dei clienti fissi di Agenzia delle entrate e della riscossione e delle banche”.

L’associazione punta inoltre il dito contro “l’occhio ciclopico del Fisco”, che “si accanisce con bombardamenti fiscali e costi sul lavoro che incidono, fino a piegare, gli stipendi stessi. Di questo passo nel 2030 avremo un milione in più di cittadini bisognosi di sussidi e l’Inps denuncia da tempo i conti in rosso”.

Oltre che “al dramma delle partite Iva italiane”. Secondo Federcontribuenti, infatti, solo l’1% dichiara di guadagnare più di 100mila euro, mentre il resto dichiara il 95% del fatturato, ovvero circa 30mila euro l’anno lordi”. Un forfettario guadagna 30mila euro l’anno paga di tasse circa 9mila euro, “dopodiché dovrà detrarre stipendi, spese per energia, fornitori affitti e prestiti con finanziarie. Come può dunque un imprenditore garantire uno stipendio adeguato, se è costretto a vivere con solo il 30% di ciò che guadagna?”.

E sottolinea “Fin quando lo Stato preleverà il 70% del fatturato, gli stipendi saranno sempre pari a 2 euro l’ora e il numero di poveri è destinato a crescere”, afferma ancora Paccagnella. Una situazione che “ci costringerà a pagare sussidi su sussidi che impediscono investimenti volti allo sviluppo economico del Paese. Meno tasse sul lavoro significano stipendi più alti per tutti, meno sussidi e crescita economica per tutti”. Un part time “guadagna scarsi 700 euro al mese e il 55% dei contratti lavorativi odierni sono part time”. Le fasce d’età maggiormente colpite sono comprese tra i 30 e i 50 anni.

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