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Inps: “Con temperature oltre i 35 gradi si può chiedere Cig”

Secondo l’Inps, “le temperature eccezionalmente elevate, e superiori a 35°, che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”, possono portare al trattamento di integrazione salariale. Lo prevede, dal 2017, il decalogo dell’Inail sul lavoro in caso di alte temperature.

“Si chiarisce – in un messaggio – che possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili anch’esse dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori alla temperatura reale. Al ricorrere delle fattispecie sopra evidenziate, pertanto, possono costituire evento che dà titolo al trattamento di integrazione salariale temperature percepite superiori a 35°, seppur la temperatura reale sia inferiore al predetto valore”.

foto crediti openonline.it

Caldo, aumentano del 30% gli accessi in Pronto soccorso

Le ondate di calore che stanno attraversando da nord a sud le regioni italiane stanno spingendo più persone a recarsi al pronto soccorso.

Secondo la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, si registrerebbe “un aumento medio di accessi del 30%”. Gli ospedali, spiega la federazione, stanno “modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei Pronto soccorso”.

Tuttavia, spiega Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, “non deve mancare il supporto dei medici di medicina generale e dei servizi territoriali o la situazione diventerà critica”. Gli ospedali stanno dunque potenziando la risposta all’emergenza per far fronte all’aumento del numero di pazienti che cercano assistenza presso i Pronto soccorso. L’attuale situazione climatica “ha posto notevoli sfide al sistema sanitario, ma grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, si sta rispondendo con tempestività ed efficienza all’aumento della domanda di cure mediche”.

Secondo Migliore “bisogna ricordare ai cittadini di adottare precauzioni adeguate per proteggersi dalle alte temperature e utilizzare i Pronto Soccorso solo in caso di effettiva necessità”. Le aziende sanitarie hanno messo in campo delle vere e proprie campagne di sensibilizzazione, attivato numeri verdi e servizi di assistenza domiciliare, incoraggiando la popolazione a prendere misure preventive per evitare i problemi di salute legati alla calura estiva.

foto crediti ok salute

Confindustria: “Il caldo come il Covid”. Il ministro già a lavoro

Per combattere l’ondata di calore il mondo del lavoro deve adoperarsi ed usare le stesse armi adoperate durante l’emergenza sanitaria da Covid -19: vale a dire, lo strumento della cassa integrazione e lo smart working. A dirlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui è necessario un protocollo d’intesa per raggiungere un accordo con i sindacati.

In quanto, sostiene il numero uno di Confindustria “occorrono soluzioni straordinarie” per “coprire tutta la platea dei lavoratori”. “Non è un tema solo delle associazioni datoriali – avverte il leader degli industriali – ma anche dei sindacati e del governo”.

Un primo incontro già c’è stato con il ministro del lavoro Marina Elvira Calderone sull’emergenza caldo e l’attenzione, adesso, è concentrata su di una nuova convocazione, prevista per martedì prossimo.

Il ministro ha assicurato di voler “intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie”.

Ma i sindacati premono sul tempo. “Non c’è tempo di discutere protocolli. Serve subito un decreto legge che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti i lavori particolarmente esposti, oltre i 33 gradi”, ha scritto sui social Bombardieri.

foto crediti mauriziosmedile