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A maggio +21mila occupati, in calo la disoccupazione

A maggio di quest’anno prosegue la crescita occupazionale, secondo i dati Istat, infatti, si vede un netto rallentamento del suo ritmo: l’incremento è pari allo 0,1%, ovvero, 21 mila occupati in più rispetto ad aprile del mese precedente.

Rispetto all’anno precedente, gli occupati sono invece 383 mila in più (+1,7%), per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine.

Il confronto mensile mostra una crescita di occupati tra gli uomini, gli autonomi, i 25-34enni e tra chi ha almeno 50 anni e un calo tra le donne, i dipendenti a termine, tra i più giovani (15-24 anni) e i 35-49enni.

Il tasso di disoccupazione, a maggio, scende poi al 7,6% (-0,1 punti) in Italia ma quello giovanile dei ragazzi tra 15 e 24 anni peggiora e sale fino al 21,7% con un aumento 0,9 punti.

foto crediti biancolavoro.it

Lavoro cresce, in due mesi creati 100mila posti

L’occupazione cresce nel primo bimestre del 2023 con ritmi superiori a prima della pandemia.

Secondo l’ultimo Rapporto fornito da Bankitalia al ministero del Lavoro e Anpal, emergerebbe infatti che, dopo forte calo nella seconda metà del 2022, nei primi 2 mesi del 2023 la domanda di lavoro nel settore privato non agricolo è tornata a crescere a ritmi sostenuti: sono stati infatti creati oltre 100.000 posti di lavoro, al netto delle cessazioni.

L’incremento è stato maggiore di un terzo rispetto agli stessi mesi precedenti del 2019, alla pandemiam, riguardando, esclusivamente la componente a tempo indeterminato.

Istat: +545mila occupati nel 2022, cala ricorso alla Cig

Secondo l’Istat migliorano i dati sul lavoro. La media degli occupati nel 2022 è stata di + 545mila unità sul 2021 (+2,4%) tornando ai livelli del 2019. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il tasso di occupazione sale al 60,1% (+1,9 punti). Nel quarto trimestre del 2022 gli occupati crescono di 120mila unità sul terzo trimestre e di 353mila in un anno.

Nell’anno aumentano anche del 4,7% le posizioni di dipendenti, cresce poi del 12% il monte ore lavorate e diminuisce quello di ricorso alla Cig (-85,3 ore ogni mille lavorate). Un segnale questo molto positivo anche sul 2022, con disoccupazione che scende si circa -1,4 punti percentuali. Mentre le persone in cerca di occupazione sono in media diminuite in un anno di 339 mila unita’, fissandosi così a quota 2 milioni e 27mila.

Istat, occupazione giugno su a 60,1%, record dal 1977

A giugno 2022, secondo l’Istat, il tasso di occupazione è salito al 60,1% (valore record dal’77), quello di disoccupazione invece all’8,1% e il tasso di inattività, sarebbe invece sceso al 34,5%.

L’Istat segnala anche che a maggio, il numero di occupati torna ad aumentare per effetto della crescita dei dipendenti permanenti, superando nuovamente i 23 milioni di unità.

Rispetto a giugno 2021, il numero di occupati sale dell’1,8% (+400mila) soprattutto a causa dei lavoratori dipendenti che, a giugno 2022, ammontano a 18 milioni 100 mila, il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica.

L’occupazione aumenta (+0,4%, pari a +86mila) per entrambi i sessi, per i dipendenti permanenti e in tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 35-49enni tra i quali diminuisce invece; in calo anche gli autonomi e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 60,1% (+0,2 punti). Il lieve calo del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità rispetto a maggio) si osserva tra le donne e tra chi ha più di 25 anni d’età. Il tasso di disoccupazione è stabile all’8,1% e sale al 23,1% tra i giovani (+1,7 punti). La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -91mila unità) coinvolge uomini e donne e le classi d’età al di sotto dei 50 anni. Il tasso di inattività scende al 34,5% (-0,2 punti). Confrontando il secondo trimestre 2022 con il primo, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,4%, per un totale di 90mila occupati in più. La crescita dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale la diminuzione sia delle persone in cerca di lavoro (-3,8%, pari a -81mila unità), che degli inattivi (-0,5%, pari a -61mila unità). Il numero di occupati a giugno 2022 supera quello di giugno 2021 dell’1,8% (+400mila unità); l’aumento è trasversale per genere ed età. L’unica variazione negativa si registra tra i 35-49enni per effetto della dinamica demografica; il tasso di occupazione, in aumento di 1,6 punti percentuali, sale infatti anche tra i 35-49enni (+0,9 punti) perché, in questa classe di età, la diminuzione del numero di occupati è meno significativa di quella della popolazione complessiva. Rispetto a giugno 2021, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-13,7%, pari a -321mila unità) e il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,0%, pari a -400mila).

ph crediti palermomania.it

E’ record di disoccupati che non cercano

L’Italia nel 2021 ha visto un record di disoccupati che non cercano lavoro, pari all’11,8%, contro il 4,1% dell’eurozona, il 3,7% dell’intera area Ue e ai livelli più alti tra 34 Paesi europei considerati da Eurostat, a darne notizia è l’ufficio di statistica dell’Unione europea.

Il dato emerge consultando l’aggiornamento Eurostat sulla domanda insoddisfatta di occupazione nel 2021 al 14% nell’Ue (14,9% nel 2020).

Il Belpaese è al secondo posto dell’Ue, con una quota del 22,8% di domanda insoddisfatta di occupazione, seguita subito dopo da Spagna (24,1%) e Grecia.

Caritas, 1 persona su 4 vive in disagio economico

Una persona su quattro a Roma (23,6%) vive in uno stato di “disagio economico”, il 10,3% è in “grave deprivazione materiale”, il 14,1% è a rischio povertà mentre il 6% “arriva fa fatica ad arrivare a fine mese”.

E’ quanto emerge dal Rapporto pubblicato da Caritas Roma sulla povertà nella Capitale.

Una fotografia che vede non solo una situazione peggiore in alcuni casi alla media italiana ma anche l’allargarsi della forbice tra il 2,4% di cittadini che detiene un reddito superiore ai 100mila euro e il 18% del reddito totale e il resto della popolazione.

Quattro romani su 10 hanno un reddito inferiore a 15mila euro annui. I più ‘ricchi’ sono over-60.

A Roma è sempre più diffuso il cosiddetto “lavoro povero”. Infatti il tasso di occupazione è pari al 69,9% e quello di mancata partecipazione al lavoro è pari al 14,4%. Ma i dati più allarmanti riguardano invece il lavoro precario e malpagato. Osservando l’incidenza dei lavoratori che hanno contratti a termine da più di 5 anni si nota che a Roma il tasso è pari al 21%, una condizione che riguarda coloro che si trovano nella cosiddetta “trappola della precarietà”.

Ad essa si va poi ad aggiungere una situazione anche di dipendenti con una retribuzione inferiore ai 2/3 di quella mediana sul totale, che a Roma raggiunge il 13,5% dei lavoratori, con valori superiori a quelli del Lazio (11,1%) e a quella di alcuni altri grandi Comuni come Milano (12,5%), Bologna (11,5%), Genova (10,9%), Firenze (8,3%) e Torino (8,1%).

Infine da tale rapporto emerso anche che il 45% della popolazione romana vive da sola, un dato che risulta in aumento rispetto all’anno precedente.

Covid, Istat: in un anno, 945mila posti di lavoro in meno

L’Istat rivela che a febbraio gli occupati erano 22.197.000, ovvero 945.000 in meno rispetto a febbraio 2020. Spiegando anche, che rispetto a gennaio si è registrata una sostanziale stabilirà (+6.000).

  • A febbraio gli occupati erano 22.197.000, 945.000 in meno rispetto a febbraio 2020.

“Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione , registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – si legge – hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945.000 unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590.000) e autonomi (-355.000) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali toccando quota 56,5%.

Il tasso di disoccupazione a febbraio diminuisce di 0,1 punti rispetto a gennaio e aumenta di 0,5 punti su febbraio 2020.

L’Istat spiega che nel mese è al 10,2%. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 37%, stabile su gennaio e in crescita di 2,1 punti rispetto a febbraio, prima dell’inizio delle restrizioni legate alla pandemia. I disoccupati a febbraio sono 2.518.000 in aumento di 21.000 unità rispetto a febbraio 2020 (-9.000 su gennaio 2021) mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono 14.084.000 in aumento di 717.000 su un anno prima.

Il tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni a febbraio era del 31,6%, registrando un calo di 1,2 punti su gennaio e un aumento di 2,6 punti su febbraio 2020 prima dell’inizio delle restrizioni alle attività per prevenire il contagio da Covid-19.