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Istat, record di occupati a novembre 2023

Secondo dati Istat raccolti, a novembre 2023 si sarebbe registrato un tasso occupazionale rimasto invariato al 61,8%, mentre quello di disoccupazione sarebbe sceso al 7,5%, e quello di inattività cresciuto al 33,1%.

Lo comunica lʼIstat precisando anche che rispetto al mese precedente aumenterebbero anche gli occupati e gli inattivi, mentre diminuirebbero i disoccupati.

Il tasso di occupazione a ottobre era pari al 7,7%. Il numero degli occupati – pari a 23milioni 743mila – è in complesso superiore a quello di novembre 2022 di 520 mila unità.

ph crediti pixabay

Istat: +545mila occupati nel 2022, cala ricorso alla Cig

Secondo l’Istat migliorano i dati sul lavoro. La media degli occupati nel 2022 è stata di + 545mila unità sul 2021 (+2,4%) tornando ai livelli del 2019. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il tasso di occupazione sale al 60,1% (+1,9 punti). Nel quarto trimestre del 2022 gli occupati crescono di 120mila unità sul terzo trimestre e di 353mila in un anno.

Nell’anno aumentano anche del 4,7% le posizioni di dipendenti, cresce poi del 12% il monte ore lavorate e diminuisce quello di ricorso alla Cig (-85,3 ore ogni mille lavorate). Un segnale questo molto positivo anche sul 2022, con disoccupazione che scende si circa -1,4 punti percentuali. Mentre le persone in cerca di occupazione sono in media diminuite in un anno di 339 mila unita’, fissandosi così a quota 2 milioni e 27mila.

Disoccupazione, 73 milioni i giovani senza lavoro nel 2022

Secondo un rapporto condotto dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) emerge che dall’inizio del 2020, i giovani tra i 15 e i 24 anni, hanno subito una perdita di posti di lavoro maggiore rispetto agli adulti e che il numero totale di giovani disoccupati nel mondo raggiungerà i 73 milioni nell’anno corrente.

La cifra rappresenta un leggero miglioramento rispetto al 2021 (75 milioni), ma rimane 6 milioni al di sopra del livello del 2019, prima della pandemia, afferma il rapporto Global Employment Trends for Youth 2022.

Un rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) che rivela che dall’inizio del 2020, i giovani tra i 15 e i 24 anni, hanno subito una perdita di posti di lavoro molto maggiore rispetto agli adulti e che il numero totale di giovani disoccupati nel mondo raggiungerà i 73 milioni nel 2022.

La cifra rappresenta un leggero miglioramento rispetto al 2021 (75 milioni), ma rimane a 6 milioni rispetto al livello del 2019, prima della pandemia, afferma il rapporto Global Employment Trends for Youth 2022.

foto brindisioggi.it

Il 42,6% delle madri tra i 25 e i 54 anni non lavora

Il 42,6% delle mamme di età compresa tra i 25 e i 54 anni non è occupata e il 39,2% con 2 o più figli minori è in contratto part-time.

Solo poco più di 1 contratto a tempo indeterminato su 10 attivato è a favore delle donne nel primo semestre dell’anno 2021.

Nel solo 2020 sono state più di 30mila le donne con figli che hanno rassegnato le dimissioni. Per il settimo anno consecutivo, Save The Children diffonde il rapporto “Le Equilibriste. La maternità in Italia 2022” con i valori delle regioni italiane dove essere madri è più o meno semplice, con il Nord in cima alla classifica e il Sud, seppure in basso è comunque in leggera ripresa nei servizi alla prima infanzia.

E’ “quadro critico” quello che emerge dalla ricerca di Save the Children, diffusa alla vigilia della Festa della Mamma, e che riguarda circa 6 milioni di mamme, cosiddette “equilibriste” che si dividono tra vita famiglia e lavoro, spesso senza supporto e con un carico di cura, aggravato dalla pandemia. Mamme spesse volte anche sole, perché ragazze madri, separate o divorziate.

ph crediti ilbambinonaturale.it

Covid, Istat: in un anno, 945mila posti di lavoro in meno

L’Istat rivela che a febbraio gli occupati erano 22.197.000, ovvero 945.000 in meno rispetto a febbraio 2020. Spiegando anche, che rispetto a gennaio si è registrata una sostanziale stabilirà (+6.000).

  • A febbraio gli occupati erano 22.197.000, 945.000 in meno rispetto a febbraio 2020.

“Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione , registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – si legge – hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945.000 unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590.000) e autonomi (-355.000) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali toccando quota 56,5%.

Il tasso di disoccupazione a febbraio diminuisce di 0,1 punti rispetto a gennaio e aumenta di 0,5 punti su febbraio 2020.

L’Istat spiega che nel mese è al 10,2%. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 37%, stabile su gennaio e in crescita di 2,1 punti rispetto a febbraio, prima dell’inizio delle restrizioni legate alla pandemia. I disoccupati a febbraio sono 2.518.000 in aumento di 21.000 unità rispetto a febbraio 2020 (-9.000 su gennaio 2021) mentre gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono 14.084.000 in aumento di 717.000 su un anno prima.

Il tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni a febbraio era del 31,6%, registrando un calo di 1,2 punti su gennaio e un aumento di 2,6 punti su febbraio 2020 prima dell’inizio delle restrizioni alle attività per prevenire il contagio da Covid-19.

Governo: al via il dialogo, sindacati e imprese da Draghi

E’ stata ieri una giornata ricca di appuntamenti per le parti sociali con il premier incaricato Mario Draghi.

“Abbiamo illustrato al professor Draghi quelle che per noi sono le priorità da affrontare. Ci sono alcuni temi emergenziali”. Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl. Al termine dell’incontro con il premier incaricato. Sul tema del lavoro, ha ribadito infatti che “ci sono centinaia di migliaia di posti in meno, soprattutto donne e giovani, e abbiamo chiesto che la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid siano assolutamente confermati, con il sostegno alle imprese. Non deve essere sine die ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare finalmente le politiche attive”.

“Il primo tema che abbiamo indicato è il fatto, una novità, che le parti sociali siano coinvolte nella fase di istituzione di un nuovo governo, non succedeva da tempo, se mai è successo in passato. E abbiamo sottolineato tutti l’importanza di questo elemento, la responsabilità che comporta e la necessità che sia un segno che il confronto debba proseguire quando il governo avrà avuto la fiducia per affrontare in modo nuovo i problemi”. A farle eco è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro dei sindacati con il premier incaricato Mario Draghi, rimarcando la “disponibilità al confronto e al coinvolgimento”.

“Abbiamo espresso al presidente incaricato la nostra soddisfazione per averlo incontrato, soprattutto per aver lui utilizzato il metodo del confronto in una momento così delicato”, dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dopo aver partecipato con Cgil e Cisl alle consultazioni con Mario Draghi”. “Abbiamo chiesto che non sia un episodio, ma che il metodo del confronto e della concertazione diventi un metodo per aiutare questo Paese a ripartire e ricrescere in questo momento drammatico”, sottolinea il segretario generale Uil. “Noi abbiamo chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali, il presidente ci ha ascoltato, non si è pronunciato. Le posizioni delle parti sociali sono chiare. Speriamo, immaginiamo che, se questo è il metodo, una volta avuta la fiducia del parlamento” al nuovo governo, “si aprirà una discussione” sul tema. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rispondendo ad una domanda al termine dell’incontro dei sindacati con il premier incaricato Mario Draghi.

“Abbiamo espresso il nostro più convinto sostegno all’azione che dovrà intraprendere, nella vera speranza che il consenso parlamentare riservato al suo programma sia ampio e solido, perché c’è davvero molto da fare, e bisogna farlo presto e bene”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al termine dell’incontro con il premier incaricato Mario Draghi.