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Monterotondo (Lazio), muore d’infarto mentre soccorre un uomo in arresto cardiaco

E’ morto, mentre soccorreva un uomo in arresto cardiaco, Roberto Campigotto, 57 anni di Sacrofano, autista di un’ambulanza del 118. Di turno ieri pomeriggio, quando è arriva la chiamata con una richiesta di intervento a Monterotondo.

Sul posto i colleghi che hanno subito iniziato a praticare al paziente le manovre di rianimazione. Ed è in quel preciso istante che Roberto accusa il malore: le mani al petto, questa volta è lui a chiedere aiuto. Arrivano subito altre due ambulanze e il medico rianimatore dell’elisoccorso. Un infarto, è la diagnosi. La corsa disperata in ospedale, gli sforzi per ritrovare un battito di chi con lui ha condiviso centinaia di giornate di lavoro. Ma tutti i tentativi sono stati per lui, vani: durante il trasporto, Roberto è morto.

Bolzano, padre ha un infarto mentre guida: figlio di 7 anni tira il freno a mano, chiama il 112 e gli salva la vita

E’ successo a Bolzano, dove un 58enne si è sentito male mentre era alla guida, in quanto colpito da un infarto in corso.

A salvargli la vita il figlioletto di 7 anni, che, era in auto con lui. Che quando ha visto il papà accasciarsi sul volante, si è prontamente gettato sulle gambe dell’uomo, spostandone il piede dall’acceleratore. Ha poi premuto il pedale del freno con la mano e, successivamente, tirato il freno a mano. Dopo aver messo in sicurezza il veicolo, ha preso il telefono del papà e chiamato il 112. Il 58enne si è così salvato e ora sta meglio. Lo riporta il Corriere del Trentino.

Il fatto è accaduto il 15 agosto scorso, poco dopo le ore 17. Quando durante la chiamata al 112, il bambino è riuscito con precisione a comunicare la posizione esatta in cui trovare lui e il papà. Ambulanza, auto medicalizzata e polizia municipale sono arrivate in pochi minuti sul posto e salvato l’uomo. Che è stato prima rianimato e poi condotto in ospedale al San Maurizio di Bolzano. Ora è fuori pericolo di vita.

foto crediti corriereadriatico

Infarto durante lavori di restauro in chiesa, muore operaio

Muratore di 64 anni, Raimondo Lecca, di Selargius (città metropolitana di Cagliari) è morto questa mattina mentre lavorava nel cantiere all’interno della chiesa di Guamaggiore.

L’operaio, secondo quanto accertato dai carabinieri e dal 118, è deceduto per un arresto cardiaco mentre stava eseguendo i lavori di restauro della chiesa di Sebastiano Martire, in piazza Municipio.

Sul posto, insieme ai carabinieri di Furtei, Guasila e Sanluri, sono giunti anche il personale sanitario del 118 e gli specialisti dello Spresal. Purtroppo il 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso.

foto crediti giornaledeinavigli

Jerry Calà, infarto nella notte, durante le riprese del film: trasportato in ospedale e operato

Jerry Calà è stato colto da un malore durante la notte, mentre si trovava in un hotel di Napoli. L’attore, che sta trascorrendo qualche giorno nel capoluogo campano per le riprese di un film, è stato trasportato subito in ospedale dal 118 in codice rosso per un infarto ed è stato sottoposto a un tempestivo intervento chirurgico al cuore per uno stent coronario.

L’entourage dell’attore confida in un recupero veloce e il ritorno già nei prossimi giorni al lavoro sul set del film,c he sta girando.

jerry Calà, 71 anni, è regista e interprete principale del film “Hanno rapito Jerry Calà: il riscatto è un problema”. La pellicola è ambientata tra il Capoluogo campano, Monte di Procida, Ischia e San Giovanni del Sannio in Molise. Fanno parte del cast anche Sergio Assisi, Antonio Fiorillo e l’italo-cinese Shi Yang Shi.

Infarto, una proteina spugna che ripulisce le arterie del cuore

Una nuova proteina “spugna” sarebbe la chiave per riuscire a ridurre il rischio di infarto, in quanto sarebbe in grado di ripulire le arterie del cuore dal colesterolo in eccesso evitando la formazione di pericolose placche.

A dirlo una ricerca scientifica chiamata Aegis-II, promosso dalla Harvard Medical School di Boston negli Stati Uniti, che sta studiando l’apolipoproteina apoA-I: una sorta di spugna che assorbe i grassi con cui viene a contatto, compresi quelli che potrebbero ostruire i vasi sanguigni e causare l’infarto.

Uno studio che punta a reclutare circa 20mila partecipanti attraverso 1.035 centri in tutto il mondo. Fra questi l’Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, che ha arruolato la sua prima paziente. Il trial clinico di fase 3 testerà l’efficacia e la sicurezza dell’apolipoproteina in pazienti che hanno avuto sindromi coronariche acute, come l’infarto del miocardio. L’obiettivo primario del lavoro è quello di «osservare se questo trattamento sia in grado di ridurre il rischio di ulteriori eventi cardiovascolari nei primi 90 giorni dopo l’ infarto, il periodo di maggior vulnerabilità» sottolinea Roberto Pedretti, direttore del Dipartimento cardiovascolare dell’Irccs, che ha applicato il protocollo di ricerca nella prima paziente arruolata dall’Istituto.

ph crediti paginemediche.it

Maestra con infarto in corso trova guardia medica chiusa e muore

E’ avvenuto in Sardegna dove Dorina Serra, insegnante di 67, è morta in ambulanza mentre i rianimatori del 118 provavano a salvarle la vita, senza riuscirci. La donna ha avuto un attacco cardiaco, ma corsa alla guardia medica, l’ha trova chiusa.

A stroncarla è stato un infarto, ha accertato la squadra medica intervenuta. Dory, come era conosciuta, lavorava a Segariu (Sud Sardegna) e stava per andare in pensione, all’età di 67 anni.

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Ricoverato Giuliano Ferrara, è in gravissime condizioni

Il giornalista Giuliano Ferrara è ricoverato in gravissime condiizoni, nel reparto di rianimazione cardiologica all’ospedale Misericordia di Grosseto a causa di un infarto.

Ferrara, 70 anni, si è sentito male ieri sera, nella sua casa a Scansano in Maremma. A confermare la notizia è stata la Asl Toscana sud est.

Il giornalista è stato subito sottoposto a un intervento di angioplastica. L’intervento è tecnicamente riuscito ma le condizioni di salute di Ferrara, restano comunque molto gravi.

Stress raddoppia il rischio di morte o infarto

Per chi soffre di malattie cardiache lo stress può raddoppiare il rischio di morte o infarto, secondo uno studio internazionale coordinato dalla Emory University di Atlanta pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA) ci sono prove crescenti che esiste un legame reale e appurato tra stress psicologico e rischio di malattia coronarica.

Secondo i ricercatori che hanno esaminato oltre 900 pazienti in due studi condotti tra il 2011 e il 2016 e seguendoli per circa 5 anni, in persone con problemi cardiaci, ma una parte di esse presentava anche un’alta sensibilità di stress mentale: quando sono state sottoposte a pressione psicologica andavano incontro a ischemia, cioè un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore.

La ricerca ha mostrato anche che questi pazienti, rispetto a quelli senza ischemia da stress, presentavano un rischio superiore di due volte e mezzo più alto di andare incontro a infarto o morte nel periodo dello studio e due volte più alto di essere ricoverate per scompenso cardiaco.

Il rischio è risultato essere più alto negli uomini che nelle donne e particolarmente accentuato per chi aveva avuto in precedenza un infarto o soffriva di scompenso cardiaco o diabete.

photo crediti centronovamentis.it