Archives

Stress e ansia mettono a dura prova la salute del cuore, parola di esperti

Secondo la scienza ansia a stress, come anche rabbia, mettono a rischio di infarto.

E a dirlo è anche l’ultima ricerca scientifica condotta dai ricercatori di Boston, pubblicata sul Journal of the American Heart Association.

Analizzando la vita e i processi di invecchiamento degli uomini dai 33 ai 65 anni, gli scienziati hanno capito che questi non avevano problemi di salute di alcun tipo. Poi gli esami del sangue e i controlli fatti successivamente, e ripetuti a distanza di ogni 3-5 anni fino alla morte, hanno rivelato il resto.

Naturalmente i valori che sono stati presi in considerazione sono stati i trigliceridi, il colesterolo cattivo, il colesterolo totale, la pressione sanguigna, la glicemia e il peso corporeo. Confrontando i dati e guardando i livelli di stress, ansia, nervosismo, chi aveva un nevroticismo più accentuato aveva avuto una probabilità maggiore del 13% di sviluppare malattie cardiache, infarto, ictus e diabete.

L’ansia ha aumentato questa percentuale del 10% coinvolgendo diversi fattori di rischio. Le conclusioni degli esperti sono dunque quelle che quando se subentra nella vita quotidiana un’ansia negativa questa va a riversarsi poi sullo stato di salute in generale.

Ora gli scienziati ne sono convinti più che mai.

ph crediti ipsico.it

Stress raddoppia il rischio di morte o infarto

Per chi soffre di malattie cardiache lo stress può raddoppiare il rischio di morte o infarto, secondo uno studio internazionale coordinato dalla Emory University di Atlanta pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA) ci sono prove crescenti che esiste un legame reale e appurato tra stress psicologico e rischio di malattia coronarica.

Secondo i ricercatori che hanno esaminato oltre 900 pazienti in due studi condotti tra il 2011 e il 2016 e seguendoli per circa 5 anni, in persone con problemi cardiaci, ma una parte di esse presentava anche un’alta sensibilità di stress mentale: quando sono state sottoposte a pressione psicologica andavano incontro a ischemia, cioè un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore.

La ricerca ha mostrato anche che questi pazienti, rispetto a quelli senza ischemia da stress, presentavano un rischio superiore di due volte e mezzo più alto di andare incontro a infarto o morte nel periodo dello studio e due volte più alto di essere ricoverate per scompenso cardiaco.

Il rischio è risultato essere più alto negli uomini che nelle donne e particolarmente accentuato per chi aveva avuto in precedenza un infarto o soffriva di scompenso cardiaco o diabete.

photo crediti centronovamentis.it

Cibo per curare i dispiaceri

Nove italiani su dieci sostengono di “curare” i dispiaceri con il cibo. E’ quanto emerge da un nuovo studio condotto sul marketplace della spesa online Everli, finalizzata a indagare sul rapporto che esiste tra cibo e buon umore, e abitudini di cibo comfort.

Quando si tratta di comfort food gli intervistati italiani tendono a scegliere cibi e piatti salati per ritrovare il buonumore (57%). Tra gli alimenti preferiti senz’altro la pizza (45%), il cioccolato e cioccolatini (42%) e poi, patatine e pop corn (26%). Un gradino sotto il podio ci sono a pari merito biscotti, merendine dolci e gelato (22%). Nei posti successivi snack salati, hamburger e panini con salse (16%).

E relativamente al luogo dove preferiscono consumarlo?

Il 43% degli intervistati italiani risponde il divano, un terzo mentre lavora o studia da casa (33%), il 14%, sostiene che sia meglio in cucina.

Ma c’è anche chi sceglie il letto (11%).

Tra le situazioni che spingono a consumare certi cibi, a volte anche in maniera molto frenetica, ci sono senz’altro lo stress, accumulato a lavoro (36%) e la voglia di soddisfare il palato (33%).