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Ricchezza finanziaria delle famiglie, spinta da Btp e azioni

Nel 2023 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è cresciuta quasi di 80 miliardi, arrivando a toccare quota 5.216 miliardi, ben 552 miliardi in più rispetto all’anno 2019, prima della pandemia da Covid-19.

E’ quanto emergerebeb da un’analisi condotta dalla Fabi, che evidenzia in particolar modo una propensione al risparmio intatta, meno liquidità sui conti correnti, ma ricerca di maggiori rendimenti anche a costo di rischi più elevati.

In nove mesi, emerge dall’analisi condotta da Fabi, tra azioni, obbligazioni e fondi comuni le famiglie italiane hanno accumulato oltre 144 miliardi in più sotto forma di risparmio.

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La benzina torna sopra i due euro

La benzina, durante le festività pasquali, è tornata a sfondare anche i due euro al litro. Le ultime rilevazioni del governo su circa 18mila impianti di carburanti fotografano questa triste realtà.

Infatti, la verde “servita” è tornata sopra i 2 euro e il Codacons ha rintracciato casi in cui ha sfiorato anche i 2,5 euro al litro.

Uno dei motivi principali sembrerebbe risiedere nel fatto che il taglio della produzione di petrolio deciso dal cartello dei Paesi produttori, l’Opec+,e ha fatto schizzare alle stesse le quotazioni internazionali.

L’associazione dei consumatori ha stimato tale spesa per gli spostamenti degli italiani, durante le Festività pasquali, a circa 120 milioni di euro.

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Confcommercio, le tredicesime ai minimi da 15 anni

I consumi medi da tredicesime per le famiglie si riducono in termini reali nel 2022, arrivando a toccare i minimi da 15 anni.

E’ quanto emergerebeb da un’analisi condotta sui consumi di Natale e dell’utilizzo delle tredicesime a cura di Confcommercio, che stima una media di 1.532 euro per famiglia in termini di potenziali consumi derivanti solo dalla tredicesima.

Pesa poi anche l’impatto delle bollette, così come nel 2021, nonostante il volume della tredicesima netta sia in crescita di pari passo anche la crescita dell’occupazione dipendente.

L’inflazione sfiora il 12%

L’inflazione colpisce anche le tasche degli italiani.

E diventa il primo ostacolo che il governo neoeletto Meloni, dovrà affrontare.

I dati di ottobre dicono che supera anche di molto tutte le attese. L’indice dei prezzi al consumo è volato da +8,9% a 11,9% – il livello più alto da marzo ’84 – con un aumento congiunturale su settembre del 3,5%. Un’impennata di tre punti percentuale sul tendenziale e addirittura di 3,5% nel congiunturale, non era stato previsto da nessuna analisi.

Si tratta del balzo più forte dal 1954.

Nel 2022 oltre il 60% degli italiani ha detto no al cinema

Nel 2022 oltre il 60% della popolazione italiana ha detto no al cinema.

E’ uno dei dati, che confermano l’attuale situazione delle sale italiane, a seguito di un’indagine condotta ed emersa dal report Swg per il Ministero della Cultura presentato al Lido dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni.

Le 46 pagine dell’indagine affrontano un tema di grande attualità. Come riportare il pubblico nelle sale cinematografiche?

Un’offerta di film più interessanti, igiene, sconti, comfort e innovazione sono le risposte più concrete per il campione intervistato.

foto crediti tuttolavoro24

Ma la voglia di tornare in sala sembrerebbe essere molto forte, perché la crisi si è avuta anche grazie al Covid, nei due anni precedenti e al caro vita: secondo il report, il 51 % in più, rispetto al primo trimestre 2022, vorrebbe recarsi al cinema più spesso.

Istat: poveri triplicati dal 2005, quadruplicati nei giovani

Il numero di persone in povertà assoluta è quasi triplicato dal 2005 al 2021, passando da 1,9 a 5,6 milioni (il 9,4% del totale), mentre le famiglie sono raddoppiate da 800 mila a 1,96 milioni (il 7,5%), a dirlo un recente Rapporto annuale dell’Istat.

La povertà assoluta è tre volte superiore tra i minori (dal 3,9% del 2005 al 14,2% del 2021), caratterizzando anche i giovani tra i 18 e i 34 anni (l’incidenza ha raggiunto l’11,1%, valore di quasi quattro volte superiore a quello del 2005, il 3,1%).

Nel 2021, un milione 382 mila minori e un milione 86 mila giovani di 18-34 anni sono in povertà assoluta; lo sono inoltre 734 mila anziani, tra i quali l’incidenza si ferma però al 5,3%.

Nel 2021, il Nord mostra segnali di miglioramento, mentre nel Mezzogiorno si raggiunge il punto più alto della serie (12,1%).

Csc Confindustria, il pil del secondo trimestre è incerto

Secondo un’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria che sottolinea come il calo dei contagi potrebbe sostenere turismo e servizi, ma l’inflazione frena i consumi delle famiglie, si legge infatti che “L’andamento del pil italiano nel secondo trimestre 2022 è molto incerto, sintesi di dinamiche contrastanti: nel complesso, appare molto debole.

Prosegue, la guerra in Ucraina e con essa anche i rincari delle commodity e la scarsità di materiali, con cui fanno i conti le imprese”.

Situazione quindi, non certo facile, per molte famiglie italiane, lavoratori e lavoratrici, del settore pubblico e privato e aziende anche.

Assegno unico fino a 1.900 euro in più alle famiglie più povere

Le famiglie meno abbienti e con figli riceveranno il beneficio maggiore dall’entrata in vigore dell’assegno unico e della riforma dell’Irpef.

Secondo i calcoli stimati da parte del ministero dell’Economia 1,13 milioni di nuclei che si trovano nel primo decimo di reddito equivalente, quelle appunto più vulnerabili economicamente, godranno di un beneficio pari a 1.935 euro l’anno. Con un’incidenza sul reddito lordo pari all’11,6%, proprio a causa dell’assegno unico.

I benefici si riducono gradualmente per i nuclei dei decimi successivi, in pratica i più ricchi, e scendono poi sino a circa 500 euro.

Rdc: a ottobre 1,35 milioni di famiglie, 544 euro medi

Secondo quanto diffuso dall’Inps nell’Osservatorio sul reddito di cittadinanza emerge che i nuclei che hanno avuto almeno una mensilità di reddito di cittadinanza tra gennaio e ottobre sono stati 1.713.101 per 3.843.354 persone interessate.

A ottobre le famiglie con rdc sono state 1.218.327 per oltre 2,8 milioni di persone (575 euro medi il beneficio a nucleo) mentre quelle con la pensione di cittadinanza sono state 138.844.

Nadef per le famiglie / Superbonus 110%, verso proroga al 2023

Confermato anche per il 2023 il superbonus al 110%.

“Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione della Nadef – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”.

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