Archives

“Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza”, nelle sale cinematografiche il 20, 21 e 22 maggio

È il 9 aprile del 1979 quando il pubblico italiano “incontra” per la prima volta uno dei personaggi più iconici dell’intera animazione giapponese in una serie tv divenuta leggendaria.

45 anni dopo, il pirata dello spazio creato dalla fantasia del geniale Leiji Matsumoto torna al cinema con CAPITAN HARLOCK. L’ARCADIA DELLA MIA GIOVINEZZA, l’anime che narra la giovinezza del celebre corsaro. L’evento speciale sarà la più grande reunion al cinema dei fan di Capitan Harlock, pensata per festeggiare l’anniversario in compagnia dei personaggi storici della serie (da Tochiro a Emeraldas passando per Mayu). L’appuntamento nelle sale è fissato per il 20, 21, 22 maggio (elenco su su nexodigital.it) grazie alla Stagione degli Anime al Cinema 2024, un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Yamato Video.

Spietato, idealista, leale e incorruttibile, Capitan Harlock è il pirata spaziale più famoso dell’animazione giapponese. Benda nera a coprire un occhio, cicatrice che gli attraversa il volto, un lungo mantello nero, stivali che anticipano il suo arrivo con passo leggero ma autoritario. Capitan Harlock è prima di tutto un personaggio nato a fumetti nel 1977 per mano di Leiji Matsumoto, che al corsaro dello spazio aveva in realtà dedicato più di un’opera, quelle dove il protagonista è conosciuto come il “proto-Harlock”. In un manga del 1972, Gun Frontier, ambientato nel vecchio West, Harlock fa per esempio la conoscenza con il giapponese Tochiro: colui che diventerà nella fenomenologia della serie il suo migliore amico, nonché il costruttore geniale della nave Arcadia. Il pirata diventa una star nel 1978quando Toei dà vita alla celeberrima serie animata in 42 episodi diretta da Rintarō. Nell’anime l’Arcadia cambia colore rispetto al fumetto, un colore blu notte. Inoltre, per accentuare il tono drammatico e nostalgico della trama viene creato il personaggio di Mayu: la piccola è molto affezionata a Harlock e in più di un’occasione giocherà un ruolo centrale nell’affetto e nelle decisioni del pirata. Se in Giappone il corsaro spaziale occupa le pagine dei principali mensili specializzati in animazione e viene omaggiato da numerosi libri illustrati, in Italia la popolarità della serie si fa registrare anche grazie al successo della sigla cantata da La banda dei bucanieri (Fonit Cetra), scritta da Luigi Albertelli con Vince Tempera.

In CAPITAN HARLOCK. L’ARCADIA DELLA MIA GIOVINEZZA la guerra contro gli Illumidiani é perduta, la libertà una chimera. Un valoroso guerriero torna, stanco ma indomito, sul suo pianeta occupato: il suo nome è Harlock. Le città sono in rovina e i governanti corrotti non hanno esitato a vendersi all’invasore. Ma c’è ancora qualcuno che combatte per la libertà: Maya, la “voce” della resistenza; Zoll, il mercenario di Tokarga deciso a vendicare il suo popolo; Emeraldas, una piratessa spaziale. E infine Tochiro, legato ad Harlock da un’amicizia che si trasmette da generazioni, il geniale costruttore di una possente astronave che porta il nome di un’utopia: Arcadia. La battaglia per la libertà sta per iniziare.

La nuova Stagione Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Yamato Video e con i media partner Radio Deejay, MYmovies.it, Lucca Comics&Games e ANiME GENERATION.

Dopo Capitan Harlock. L’arcadia della mia giovinezza l’appuntamento della Stagione degli Anime al cinema proseguirà con Lupin III. La pietra della saggezza (1978).

Priscilla: la storia d’amore tra Elvis e Priscilla Presley al cinema dal 27 marzo

Arriva al cinema il prossimo 27 marzo, Priscilla, un film di Sofia Coppola che riscrive la storia d’amore tra Elvis e Priscilla Presley dal punto di vista di lei, ma la verosimiglianza diventa un limite. Biografico, USA, Italia 2023. Durata 113 Minuti.

Una donna rimasta nell’ombra, eclissata dall’icona abbagliante del marito, e la Coppola di quell’ombra fa la cifra stilistica del film: sempre un po’ oscurato dal punto di vista fotografico, perché Priscilla vive dietro le tende tirate, nel privato della camera da letto, lontana dai set, dentro l’automobile. Se la regista è brava nel riportare lo spettatore nel corpo e nello spirito inquieto di una ragazza di quattordici anni (di qualsiasi epoca), e nel raccontare attraverso l’uso del dettaglio la sua trasformazione in donna, il film purtroppo non si libera a sufficienza dei suoi strati di trucco, manca infatti dell’irriverenza storica di Marie Antoinette, e resta intrappolato nel verosimile, nel compito ben fatto ma senza sorprese, alcune.

Nel film distribuito da Vision Distribution, troviamo attori come Jacob Elordi, Cailee Spaeny, R Austin Ball, Emily Mitchell (II).

Porta al cinema il figlio neonato, fanno pagare anche lui

A Bergamo madre porta al cinema il figlioletto di poche settimane di vita per poterlo allattare.

E’ andata al cinema con altre tre persone e con figlio, di appena 40 giorni di vita. I quattro amici si sono presentati all’ingresso con quattro ticket per altrettanti adulti, ma alla mamma è stato chiesto di pagare anche il bebè: nove euro, tariffa intera.

A raccontarlo è la madre del bambino, Alessia Masaracchia, 36 anni, di Serina (Bergamo), che il 20 gennaio scorso era andata al cinema di Stezzano per assistere a “Pare parecchio Parigi” di Leonardo Pieraccioni.

A darne notizia è “L’Eco di Bergamo” precisando anche che la mamma aveva portato il figlio legato, con la fascia. Al cinema, alla richiesta del quinto biglietto per il bambino (per motivi di sicurezza, le hanno detto), la donna si era stupita e aveva spiegato di averlo con sè perché spesso lo deve allattare, precisando che il piccolo è tranquillo, non piange e non disturba. Inoltre, il neonato è rimasto ovviamente per tutto il tempo in braccio alla sua mamma, non occupando alcuna poltrona. La madre è rimasta sconcertata perché in genere i bambini così piccoli hanno l’ingresso garantito, e gratuito, in altri spettacoli, come anche in aereo o in vari mezzi di trasporto.

Ma i gestori del cinema hanno chiarito che l’ingresso in sala viene pagato da tutti, bambini compresi: sotto i nove anni però dovrebbe essere garantito un prezzo ridotto. Cosa per la quale nessuno ha ancora chiarito perché tale riduzione non sia, in questo caso, stata applicata.

Prima volta in Italia, attori firmano un contratto nazionale

Attrici e attori italiani di cinema e tv hanno firmato il loro primo contratto nazionale. L’accordo è stato siglato dalle organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Sistel-Cisl e Uilcom-Uil, e dalle associazioni datoriali Anica, Apa e Ape.

L’Italia si adegua così alla pratica di molti Paesi europei di regolare i rapporti di lavoro degli attori per mezzo di un contratto collettivo di categoria.

Finora gli attori di cinema e tv italiani avevano trattato individualmente sulle loro condizioni di lavoro.

foto crediti COURTESY OF UNITA

Al Torino Film Festival “Uomini e dei. Le meraviglie del Museo Egizio”, con la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons

A un anno dalle celebrazioni per il bicentenario della sua fondazione, il Museo Egizio approda per la prima volta al cinema con UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO, il film evento presentato in anteprima alla 41esima edizione del Torino Film Festival e in uscita nelle sale il prossimo gennaio. Prodotto da 3D Produzioni, Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio e diretto da Michele Mally, che firma il soggetto con Matteo Moneta, autore della sceneggiatura, il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons, che ci guida in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

Con oltre 900 mila visitatori all’anno il Museo Egizio è il quinto museo più visitato in Italia ed è il più antico al mondo dedicato alla civiltà degli antichi Egizi. A Torino sono custoditi 40 mila reperti, di cui 12 mila esposti su 4 piani del Museo. Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4000 anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re, noto all’estero come la Turin King List, l’unica lista che sia giunta fino a noi che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro, o il Papiro delle Miniere, una delle più antiche carte geografiche conosciute. E ancora sculture come la statua del sacerdote Anen, quella di Ramesse II, quella della cosiddetta Iside di Copto, oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni che insieme alla moglie Merit sarà tra i protagonisti di tutto il racconto.

Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del Museo sono narrati in maniera corale non solo dalla Presidente del Museo, Evelina Christillin, e dal Direttore Christian Greco, ma anche da alcuni dei curatori del Museo come Cédric Gobeil, Beppe Moiso, Susanne Toepfer, Paolo Del Vesco, Federico Poole, Johannes Auenmüller, Enrico Ferraris, Alessia Fassone, Tommaso Montonati, dalle restauratrici Cinzia Oliva, Roberta Genta, Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, dall’antropologo Pieter Ter Keurs, dal Direttore Dipartimento Egizio del Louvre Vincent Rondot, dal Capo del Dipartimento Egitto e Sudan del British Museum Daniel Antoine, dai curatori del British Museum Ilona Regulski e Marcel Maree, dalla direttrice del Agyptisches und Papyrussammlung di Berlino Friederike Seyfried, dalla direttrice Generale Museo Egizio del Cairo Sabah Abdel Razik Saddik, dal Ceo di Ima Solutions Sarl Benjamin Moreno.

Dal Louvre di Parigi al British Museum di Londra fino all’Ägyptisches Museum di Berlino: sono solo alcune delle importanti istituzioni museali mondiali da cui provengono i membri del comitato scientifico del Museo, che vanta oltre 90 collaborazioni scientifiche con musei, atenei e centri di ricerca internazionali. Le collezioni custodite a Torino comprendono oltre 40 mila reperti, che hanno una natura antiquaria – in quanto legati al collezionismo e al criterio di raccolta reperti di Bernardino Drovetti, diplomatico piemontese al servizio del governo francese che vendette a Carlo Felice di Savoia il primo nucleo delle collezioni del Museo per 400 mila lire dell’epoca – e una natura archeologica, legata a campagne di scavo archeologico promosse da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina in Egitto all’inizio del Novecento.

Ma perché proprio a Torino, nel 1824, si decise di aprire un museo che non aveva uguali al mondo, dedicato a una civiltà ancora in via di svelamento? Chi fu il primo a vedere nelle Alpi il profilo delle piramidi? Per scoprire le origini del Museo in UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO risaliremo così il corso del Nilo sulle tracce dei suoi grandi esploratori ed archeologi del passato: Donati, Drovetti, Schiapparelli. Visiteremo i luoghi da cui provengono i principali reperti delle collezioni torinesi, da Giza a Tebe fino all’antico villaggio di Deir el-Medina, abitato dagli scribi e dagli artigiani delle tombe della Valle dei Re e delle Regine. E viaggeremo a ritroso nel tempo, alla metà del 1500, quando i sovrani del Piemonte, i Savoia, per dare prestigio alla loro capitale riscrissero il mito delle origini egizie di Torino, sovrapponendo il toro, simbolo della città, col dio Api, che aveva le sembianze di toro ed era venerato nell’antico Egitto. Attraverso i sarcofagi e gli oggetti del corredo funebre della tomba di Kha e Merit racconteremo invece il viaggio dell’architetto Kha nell’Oltretomba, dal momento della mummificazione ai funerali, fino al giudizio di fronte ad Osiride e alla vita nell’Aldilà, seguendo le pagine del Libro dei Morti.

Completa il viaggio visivo la colonna sonora originale, composta ed orchestrata dal pianista e compositore Remo Anzovino ed eseguita dall’autore con l’Orchestra Sinfonica Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti, in uscita su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe nel 2024.

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.

Per il 2024 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

“Picasso. Un ribelle a Parigi” al cinema dal 27 al 29 novembre, con la partecipazione straordinaria di Mina Kavani, protagonista di “No Bears” di Jafar Panahi

All’alba di una mattina del 1901 Picasso arriva a Parigi.

Il suo futuro inizia proprio quel giorno, in quella città. Nato in Spagna il 25 ottobre del 1881, Picasso trascorrerà quasi tutta la sua vita a Parigi eppure, nella capitale francese, si sentirà spesso uno straniero, un esule, un ‘vigilato speciale’ della polizia.

È questo il punto di partenza di PICASSO. UN RIBELLE A PARIGI. Storia di una vita e di un museo, prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital col sostegno del Musée National Picasso di Parigi e in arrivo al cinema solo il 27, 28 e 29 novembre (elenco sale a breve su nexodigital.it) per raccontare Pablo Picasso attraverso uno sguardo inedito e del tutto diverso da quello cui siamo abituati. Realizzato in occasione dei 50 anni dalla morte di Picasso (Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), il docufilm – diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli – mette al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato, povero ma destinato a diventare una delle più importanti icone del 900. In un continuo movimento di entrata e uscita dal Museo Picasso di Parigi, la più grande collezione esistente dedicata al pittore con 6000 capolavori e 200.000 pezzi di materiali d’archivio, il film segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprenderne in maniera più approfondita l’opera e lo spirito.

A guidarci in questo percorso è Mina Kavani, attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. A Parigi Kavani è approdata qualche anno fa, spinta dal bisogno di recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah. Una scelta difficile nel segno della libertà, che oggi le impedisce di tornare nel suo paese. Come Picasso, che durante il franchismo non ha potuto né voluto rientrare in Spagna, anche lei oggi vive la dolorosa condizione dell’espatriata.

PICASSO. UN RIBELLE A PARIGI. Storia di una vita e di un museo sviluppa così un ritratto originale dell’artista, tratteggiandone il carattere contradditorio – assieme generoso e dispotico, fatto di sole e ombra, spesso occultato dietro una maschera – e la duplicità dei comportamenti, anche con le sue molte compagne. Una duplicità che oggi ha acceso un dibattito spinoso: si può separare l’artista dall’uomo? Sullo sfondo emerge sempre la Parigi al tempo di Picasso, una città anch’essa contraddittoria che all’inizio del secolo, proprio quando si sta trasformando in metropoli aperta e moderna, mostra la sua intolleranza e la sua xenofobia verso l’immigrato. E Picasso è un immigrato, anarchico fra gli anarchici di Montmartre, un tipo sospetto da tenere sott’occhio. Emergeranno così aspetti ancora poco conosciuti del pittore, che solo oggi gli storici e gli storici dell’arte iniziano a indagare, come appunto il suo essere stato “uno straniero” a Parigi. Non mancheranno le analisi delle opere come Les Demoiselles d’Avignon e si scoprirà persino perché è possibile, senza forzature, gettare uno sguardo ‘queer’ sull’opera dell’artista.

Mina Kavani ci accompagnerà con letture di brani tratti da lettere conservate al Museo Picasso e da volumi come “Picasso e i suoi amici” di Fernande Olivier, “Picasso” di Gertude Stein e “La mia vita con Picasso” di Françoise Gilot. A completare il film le interviste a critici dell’arte, curatori, intellettuali e artisti che aiuteranno a entrare nella mente di Picasso e a capire perché è considerato uno dei più grandi geni del Novecento. Tra loro la Presidente Musée national Picasso Paris Cécile Debray, la storica e autrice del volume “Picasso. Una Vita da Straniero” Annie Cohen-Solal, gli storici dell’arte Marie-Laure Bernadac e Eugenio Carmona Mato, lo stilista e designer Paul Smith, la Responsabile Centro Studi Picasso Cécile Godefroy, lo storico francese François Hartog, gli artisti Obiageli Okigbo e Guillermo Kuitca.

Le musiche originali del film sono firmate da Emanuele Matte.

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.

Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

Ritorno al Futuro Day, cinema in festa in tutta Italia il 21 Ottobre 2023

I fan di lunga data lo sanno benissimo. Quella del 21 ottobre è una data imprescindibile per tutti gli appassionati di Ritorno al Futuro, perché il 21 ottobre è proprio il giorno dedicato al film! Celebrato per la prima volta nel 2015 (un anno decisamente importante per i fan più accaniti), “Ritorno al futuro” è un classico senza tempo che dal 1985 a oggi ha incassato quasi 400 milioni di dollari in tutto il mondo. Per festeggiare Marty McFly, Doc Brown e tutti gli altri memorabili personaggi della saga, Nexo Digital ha organizzato, come ormai da tradizione, il Ritorno al Futuro Day al cinema (elenco sale a breve disponibile su nexodigital.it) che il 21 ottobre permetterà agli spettatori di rivedere in tutta la sua bellezza su grande schermo e in 4K il primo episodio della trilogia.

È tempo quindi di indossare le proprie t-shirt preferite, mettere da parte i VHS, preparare il proprio hoverboard, inforcare il walkman e accendere il flusso canalizzatore della DeLorean perché il 21 ottobre sarà ufficialmente il giorno di Ritorno al futuro! L’invito per i fan è quello di replicare lo straordinario successo che ogni volta accompagna il ritorno del film sul grande schermo: tutti gli appassionati della trilogia sono ufficialmente invitati a radunarsi davanti ai cinema italiani, indossando costumi, abiti, accessori e segni distintivi dei protagonisti di Ritorno al Futuro, postando sui social uno scatto con l’hashtag #RitornoAlFuturoDay2023. Lo stesso potranno fare gli spettatori, che sono invitati a recarsi in sala con i loro migliori outfit ispirati al film per sfidarsi tra quanti ne conoscono a memoria ogni singola battuta. Ma ad attendere i fan ci saranno anche molte nuove soprese! In tantissime sale verranno infatti distribuiti gli speciali GOLDEN TICKET CELEBRATIVI dedicati al Ritorno al Futuro Day 2023: un oggetto da collezione a edizione limitata realizzato appositamente per questa uscita cinematografica. Inoltre, nelle sale saranno affissi i nuovi poster e le nuove locandine del film, set ideale per scattare il proprio selfie in compagnia di Marty. Mentre, proprio a partire da oggi, viene reso disponibile a questo link il nuovo trailer del film https://youtu.be/6twxWRNMXSo.

In attesa dell’evento, si festeggerà il film con incontri ed eventi dedicati e uno speciale countdown social, che non sfigurerebbe accanto a nessun flusso canalizzatore, animerà le pagine social di Nexo Digital riproponendo scene e battute celebri del film e inserendo in una gallery esclusiva le fotografie gli spettatori che si recheranno in sala con gli outfit più originali e accurati in omaggio al film.

Ritorno al Futuro Day al cinema, l’evento del 21 ottobre, è organizzato da Nexo Digital in collaborazione con l’Associazione RITORNO AL FUTURO ITALIA APS assieme ai media partner Radio Deejay e MYmovies.it

Raffaella Carrà: arriva al cinema RAFFA, diretto da Daniele Luchetti nelle sale dal 6 al 12 luglio

Il cinema italiano celebra Raffaella Carrà (18 giugno 1943-5 luglio 2021) e la sua fenomenale carriera con RAFFA, il film diretto da Daniele Luchetti scritto da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino, Salvo Guercio.

In arrivo in anteprima nelle sale cinematografiche (elenco su nexodigital.it) dal 6 al 12 luglio, a pochi giorni da quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno della Carrà, nata il 18 giugno del 1943, RAFFA è un titolo originale Disney+ prodotto da Fremantle e rappresenta l’opportunità esclusiva per ripercorrere sul grande schermo, attraverso le voci e il racconto di chi l’ha conosciuta e con preziose immagini di repertorio, la vita, il carattere e il percorso artistico di un personaggio straordinario che ha saputo entrare nell’immaginario collettivo con la sua energia dirompente.

La regia di RAFFA è firmata dal pluripremiato Daniele Luchetti, noto per opere cinematografiche come Il Portaborse, La Scuola, Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Anni felici, Dillo con parole mie, e per la terza stagione de L’amica geniale. Tra gli ultimi film Io sono tempesta, Momenti di trascurabile felicità, Lacci. Luchetti ha collezionato diversi premi e partecipazioni a decine di festival internazionali, tra cui Cannes, Toronto, Locarno, Tokyo e Venezia, raccogliendo molti riconoscimenti. Come regista o sceneggiatore Luchetti ha vinto cinque David di Donatello, due Globi d’Oro, due IOMA, un Nastro d’Argento e molti altri premi internazionali.

RAFFA, un titolo originale Disney+ prodotto da Fremantle, è distribuito al cinema in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Deejay, Radio Capital, MYMovies.it e Sony Music Italia. Prodotto da Gabriele Immirzi e Alessandro De Rita, Executive Producer The Walt Disney Company Alessandro Saba.

trailer

foto crediti reportersassociati&archivireportersassociati

Passeggeri della Notte, il nuovo film di Mikhaël Hers con Charlotte Gainsbourg ed Emmanuelle Béart in concorso alla Berlinale 2022

CHARLOTTE GAINSBOURG, torna nelle sale cinematografiche italiane già dalprossimo 13 aprile, come protagonista di “Passeggeri della notte”, al fianco di Emmanuelle Béart e di un giovane, promettente cast.

Dopo il festival di Berlino, il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Valladolid, la candidatura ai César per la miglior colonna sonora, l’evento speciale al festival di Torino, arriva al cinema il nuovo film di Mikhaël Hers, (Quel giorno d’estate). Passeggeri della notte è una toccante storia familiare che inizia a Parigi durante la notte delle elezioni francesi del 1981, con la storica elezione di Mitterand. Mentre i parigini si riversano nelle strade con una forte speranza di cambiamento, la quarantenne Elisabeth (Charlotte Gainsbourg) raccoglie i cocci del suo matrimonio, pensando a come mantenere se stessa e i suoi due figli adolescenti.

Dopo varie peripezie, trova lavoro in una radio, dove si occupa di un programma di confidenze notturne condotto dalla carismatica Vanda (Emmanuelle Béart). Intenta a riorganizzare la propria vita, con l’aiuto del padre e alle prese con le problematiche dei figli, Elisabeth incontra un’adolescente senza fissa dimora di nome Talulah e la invita a casa, offrendole per la prima volta il calore di una famiglia. Il nuovo ménage domestico provocherà nuovi inciampi e inaspettate gioie, facendo intravvedere la possibilità di un inedito equilibrio affettivo.

La grande sensibilità dello sceneggiatore e regista Hers e la intensa, magistrale interpretazione di Gainsbourg danno vita ad un film che strappa sorrisi e lacrime a più riprese. Una piccola epopea familiare nella quale ogni spettatore, giovane o meno, potrà immedesimarsi profondamente e uno spaccato di vita europea degli anni ’80 che il film ricostruisce minuziosamente, anche nei dettagli stilistici degli arredi e della moda dell’epoca.

Non a caso, ricorre più volte in Passeggeri della notte la citazione di Le notti della luna piena, il capolavoro di Eric Rohmer nel 1984 con la splendida e sfortunata Pascale Ogier, un riferimento fondamentale per l’operazione di scavo psicologico condotto da Hers, che ha in parte anche una traccia autobiografica. Interessanti, stilisticamente, la fotografia e il montaggio del film, che hanno la stessa grana visiva e un linguaggio coerente con il periodo storico narrato.

Charlotte Gainsbourg, figlia del cantautore francese Serge Gainsbourg e dell’attrice britannica Jane Birkin, è una delle attrici francesi più celebrate e richieste a livello internazionale e ha vinto, tra gli altri, due Premi César e una palma come migliore attrice al Festival di Cannes. Ha debuttato al cinema nel 1984, partecipando al film Amore e musica (Paroles et Musique) e lavorato più volte anche in Italia, in film come Il sole anche di notte (1990) dei fratelli Taviani e Nuovomondo (2006) di Emanuele Crialese.

Emmanuelle Béart è una delle più popolari attrici del cinema francese contemporaneo, per otto volte candidata al Premio César, che vinse nel 1987 per Manon delle sorgenti (1986) di Claude Berri come miglior attrice non protagonista. Ha ottenuto riconoscimenti ai Festival di Berlino e Venezia e anche un David di Donatello. Tra le sue più incisive interpretazioni in film come La bella scontrosa (1991), Un cuore in inverno (1992), 8 donne e un mistero (2002), c’è anche l’incontro con Ettore Scola per Il viaggio di Capitan Fracassa (1990).

Il film è distribuito da Wanted Cinema, una casa di distribuzione dedicata al cinema indipendente di qualità, per definizione “ricercato”, che seleziona solo documentari capaci di far riflettere ed emozionare o storie di finzione legate alla realtà e con temi forti e importanti.

foto crediti uff.stampa

L’Innocente, al cinema dal 19 gennaio il film di Louis Garrel

Arriva al cinema, il prossimo 19 gennaio, la commedia d’amore dal titolo L’INNOCENTE, regia di Louis Garrel. Distribuzione Movies Inspired.

Trama
In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un’amica, Clémence. Alla quarta prova come regista, il celebre attore Louis Garrel si mostra sempre più a suo agio e capace di sperimentare. Amori, sentimento e melodramma non mancano e rappresentano una garanzia per gli appassionati del genere. Notevole però è stavolta il loro utilizzo, anche in chiave metanarrativa, come strumenti “del mestiere” in una rapina.