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Cgia, si rischia boom di fallimenti dall’autunno

Dal prossimo autunno si potrebbe tornare in misura preoccupante al fallimento di numerose imprese.

A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

Ciò potrebbe verificarsi, per conseguenze legate al covid, o ad un ritorno anche della pandemia…

Ad esiti della catastrofe sanzioni legate alla guerra in Ucraina, il caro energia e benzina.

Un’impennata dell’inflazione, impossibilità di poter cedere i propri crediti acquisiti con il superbonus 110%, che ammontano a circa 4 miliardi di euro e ai mancati pagamenti della Pa nei confronti dei propri fornitori, che secondo l’Eurostat sono almeno 55,6 miliardi di euro.

Csc Confindustria, il pil del secondo trimestre รจ incerto

Secondo un’indagine condotta dal Centro studi di Confindustria che sottolinea come il calo dei contagi potrebbe sostenere turismo e servizi, ma l’inflazione frena i consumi delle famiglie, si legge infatti che “L’andamento del pil italiano nel secondo trimestre 2022 è molto incerto, sintesi di dinamiche contrastanti: nel complesso, appare molto debole.

Prosegue, la guerra in Ucraina e con essa anche i rincari delle commodity e la scarsità di materiali, con cui fanno i conti le imprese”.

Situazione quindi, non certo facile, per molte famiglie italiane, lavoratori e lavoratrici, del settore pubblico e privato e aziende anche.

Confcommercio, sono oltre 30mila le piccole aziende a rischio usura

Sono oltre 30mila in Italia le piccole aziende del commercio e dei pubblici esercizi a elevato rischio usura e altri eventi criminali.

A dimostrarlo è un’analisi di Confcommercio condotta su usura e fenomeni illegali, presentata mercoledì mattina a Roma nel corso della nona edizione della giornata nazionale “Legalità, ci piace!”, “un numero che con un buon grado di fiducia si colloca tra 26mila e 44mila unità produttive”.

Confcommercio spiega che nel 2021 il 12% delle imprese del terziario si è sentito meno sicuro, in particolare nelle grandi città (16,2%) e al Sud (16,6%).

Un dato che riguarda maggiormente le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e gli alberghi (20%).

Il fenomeno percepito come in maggior aumento è l’usura (27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%).

La percentuale sull’usura, in particolare, sale al 30% nelle grandi città e al Sud. L’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di reati di questo tipo nella propria zona di attività, mentre il 17,7% è molto preoccupato per il rischio di esposizione a questi reati. Il timore sale nelle grandi città (22%) e nel Mezzogiorno (19,1%).

La pandemia ha fatto aumentare l’insicurezza per il futuro, per le imprese, non solo da un punto di vista di attività economica ma anche di reati, come usura o estorsione.

DL Sostegni, partite Iva e imprese protestano: “Risorse non bastano!”

Imprese, partite Iva e professionisti protestano contro gli aiuti stanziati dal decreto Sostegni, definiti “insufficienti”. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sostiene che ci siano ancora “forti limiti”. Bocciata la bozza che prevedeva tremila euro a pioggia per autonomi e partite Iva, in quanto ha prevalso un calcolo molto più penalizzante. L’unico aspetto positivo è l’eliminazione dei codici Ateco, che avevano penalizzato nel 2020 parecchie categorie.

A pensarla allo stesso modo è Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti che dichiara: “Le attività del turismo sono ferme ormai da un anno, senza sostegni adeguati non potremo più riaprire. Ci aspettavamo molto di più”. Intanto la Cgia, nella nota del weekend, ha spiegato che i fondi, a copertura delle perdite della seconda ondata, arriveranno “con almeno 3 mesi e mezzo di ritardo”.