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Monza, Polizia di Stato arresta uomo per minacce e estorsione

Nella mattina di domenica 11 febbraio, intorno alle ore 8.15, la Centrale Operativa della Questura di Monza ha inviato un equipaggio dell’UPGSP – Squadra Volanti presso via Monviso a Monza, in quanto è stato segnalato un soggetto che, presentatosi sotto l’abitazione delle vittime, le minacciava di bruciar loro la casa. Giunti sul posto, gli Agenti della Polizia di Stato identificavano immediatamente il figlio del richiedente, il quale si trovava in compagnia di un ragazzo di 34 anni che, non curante della presenza della Polizia di Stato, con fare spavaldo e irriverente, minacciava due anziani signori di bruciare loro la casa laddove non avessero immediatamente saldato il debito del figlio.

Gli Agenti della Polizia di Stato hanno immediatamente ricostruito il fatto.

La vittima ha riferito alla Polizia di aver ricevuto una chiamata dal proprio figlio, il quale gli diceva di essere presso l’abitazione di un suo conoscente e di dover restituire una somma pari a circa 100 euro a tale soggetto. Durante la chiamata tra padre e figlio, l’autore del reato, un cittadino monzese di 34 anni, si era fatto passare direttamente l’anziano genitore e gli aveva intimato di restituirgli i soldi dovuti dal figlio, pena recarsi sotto casa loro e darvi fuoco.

L’uomo si recava successivamente sotto l’abitazione delle vittime e minacciava nuovamente di dar fuoco all’abitazione laddove non avesse ricevuto il denaro nell’immediato, continuando imperterrito nelle sue minacce anche difronte agli agenti della Polizia di Stato.

Per i fatti verificatisi nella mattina dell’11 febbraio, l’uomo veniva arrestato per la tentata estorsione e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Confcommercio, sono oltre 30mila le piccole aziende a rischio usura

Sono oltre 30mila in Italia le piccole aziende del commercio e dei pubblici esercizi a elevato rischio usura e altri eventi criminali.

A dimostrarlo è un’analisi di Confcommercio condotta su usura e fenomeni illegali, presentata mercoledì mattina a Roma nel corso della nona edizione della giornata nazionale “Legalità, ci piace!”, “un numero che con un buon grado di fiducia si colloca tra 26mila e 44mila unità produttive”.

Confcommercio spiega che nel 2021 il 12% delle imprese del terziario si è sentito meno sicuro, in particolare nelle grandi città (16,2%) e al Sud (16,6%).

Un dato che riguarda maggiormente le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e gli alberghi (20%).

Il fenomeno percepito come in maggior aumento è l’usura (27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%).

La percentuale sull’usura, in particolare, sale al 30% nelle grandi città e al Sud. L’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di reati di questo tipo nella propria zona di attività, mentre il 17,7% è molto preoccupato per il rischio di esposizione a questi reati. Il timore sale nelle grandi città (22%) e nel Mezzogiorno (19,1%).

La pandemia ha fatto aumentare l’insicurezza per il futuro, per le imprese, non solo da un punto di vista di attività economica ma anche di reati, come usura o estorsione.