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Abruzzo, elezioni regionali: riconfermato Marco Marsilio

Il governatore uscente dell’Abruzzo è al 53,5%. D’Amico al 46,5%. Fratelli d’Italia il partito più votato, davanti a Pd e Forza Italia. ‘Mai negli ultimi 30 anni un presidente era stato riconfermato’, ha detto dal comitato elettorale.

La premier manifesta la propria soddisfazione: ‘Il centrodestra si conferma maggioritario’.

“Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo a essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie!”.

Matteo Salvini, Lega: ‘Vittoria netta in Abruzzo, ora avanti col buongoverno’.

ph credit tgcom24

Fisco: FI-Lega, tasse non aumenteranno

Il centro “con grande soddisfazione” annuncia di aver “raggiunto un’intesa con Palazzo Chigi per rivedere gli articoli 2 e 6 della delega fiscale”.

“Nell’accordo viene eliminato ogni riferimento al sistema duale, preservando i regimi cedolari esistenti e garantendo un’armonizzazione del sistema fiscale: nessun incremento di tassazione potrà quindi colpire i risparmi o la casa degli italiani”, si spiega.

Il centrodestra di governo, spiega, pertanto, in una nota di aver “chiesto ed ottenuto che le aliquote IMU possano essere ridotte per effetto dell’emersione degli immobili fantasma”.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato oggi Mario Draghi a Palazzo Chigi dopo che in mattinata si era tenuto un vertice del centrodestra di governo, a cui aveva partecipato anche per Forza Italia, Antonio Tajani e il capogruppo alla Camera Paolo Barelli e, per Coraggio Italia, il capogruppo Marco Marin.

Consiglio federale fiducia in Salvini

Dal Consiglio Federale della Lega arriva piena fiducia e mandato al Segretario Matteo Salvini, per cercare di lavorare insieme, per creare, allargare e potenziare un’alleanza alternativa alla sinistra.

Lo fa sapere la Lega, mentre la riunione è ancora in corso. Il Consiglio Federale della Lega ha approvato all’unanimità alcuni obiettivi per i prossimi mesi individuati dal segretario Matteo Salvini e su cui impegna tutto il partito a cominciare da ministri, governatori, parlamentari, sindaci e amministratori locali.

Nello specifico dicono: No a nuove tasse sulla casa e alla riforma del catasto; No a nuove restrizioni e – in tema di Dad a scuola – nessuna differenziazione tra bimbi vaccinati e non vaccinati; Sì a un decreto urgente per aiutare famiglie e imprese col pagamento delle bollette di luce e gas; Sì a un impegno più concreto per la difesa dei confini e la lotta all’immigrazione clandestina. Segretari cittadini, provinciali e regionali della Lega saranno già da domani al lavoro per raccogliere nuove adesioni ed avere entro febbraio più iscritti dell’intero 2021. Ottimo clima tra il segretario e il capo delegazione al governo Giancarlo Giorgetti.

“La Lega è compatta e il centrodestra si ricostruisce, non c’è problema” ha detto Salvini. Non è mancata una frecciata al governatore della Liguria Toti. L’elezione del presidente della Repubblica “non ha visto il centrodestra prevalere perché è mancato un pezzo del centrodestra”: Matteo Salvini, segretario della Lega, è partito da questo per rispondere a una domanda sul governatore della Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo! che non ha dato il suo appoggio a Maria Elisabetta Casellati. “Non metto in discussione sindaci e governatori” ha detto, aggiungendo però che “se uno è governatore, assessore al Bilancio e alla Sanità o è Superman o….”

“Sono orgoglioso perché il movimento della Lega è stato il più compatto” nelle elezioni del Presidente della Repubblica, “sono contento di essere colui che ha messo fine alle ipocrisie dicendo ‘piuttosto che andare avanti con i no reciproci chiediamo un sacrificio a Mattarella’, e lo rivendico.

ph crediti adnkronos

Il centrodestra propone 3 candidati: Pera, Nordio e Moratti per la presidenza della Repubblica

In conferenza stampa odierna delle ore 16.00, Matteo Salvini, leader del centro destra, insieme agli alleati ha annunciato i 3 candidati ufficiali per la Presidenza della Repubblica, 1 donna e due uomini: Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio.

“Non sono candidati di bandiera. Nessuno di loro ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti”. Le parole del leader della Lega, Matteo Salvini.

“Non siamo qui ad imporre niente a nessuno. Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell’area liberale moderata che è maggioranza del paese di avanzare delle proposte”. Salvini spera infatti che “i nomi vengano accolti con voglia di dialogo, ma è abbastanza arbitrario che qualcuno sia disposto a dialogare dicendo ‘basta che non mi portiate nomi del centrodestra’. E’ un dialogo sui generis”.

“Il centrodestra mette il meglio di sé e tutte le risorse possibili in campo per servire la repubblica e la nostra patria”, le parole di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia nella conferenza stampa del centrodestra alla Camera di oggi pomeriggio.

E ha aggiunto anche che: “Il centrodestra ha a disposizione della repubblica molte figure che non hanno tessera ma che sono al servizio dello Stato e delle istituzioni e credo sia giusto rivendicare questa capacità e ricchezza di risorse per l’Italia che non possono essere nascoste e cancellate”.

“Chi spera nella disarticolazione del centrodestra resta spiazzato», ha sottolineato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“I tre nomi di oggi dimostrano che questa area politica nulla ha da temere in tema di autorevolezza. Sono 3 profili di assoluto livello: Pera è filosofo, accademico, scrittore, è stato presidente del Senato esattamente come sono stati De Nicola, Gronchi, Cossiga, Scalfaro e Napolitano. Mi pare che abbia il curriculum. Moratti: dirigente aziendale, politico, presidente Rai ed è stata ministro come Einaudi, Segni, Saragat, Ciampi e Napolitano e ministro dell’Istruzione come Mattarella. Mi pare abbia il curriculum ed è una donna, in più. E Nordio è una proposta fatta per allagare ancora di più il campo e senza un pregresso politico”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nella conferenza stampa del centrodestra alla Camera.

“Tajani ha un curriculum fantasmagorico, ma abbiamo deciso di non inserirlo tra i nomi perché è il coordinatore di un partito, non volevamo che si dicesse che le nostre proposte fossero fatte per non avvicinare”.

Altri nomi potrebbero aggiungersi più avanti… considerando che il leader della Lega aveva parlato all’inizio di 6 o 7 nomi possibili da proporre agli altri partiti che fanno parte della maggioranza Draghi. Sono invece stati esclusi, almeno per ora, i nomi di Franco Frattini e Pier Ferdinando Casini.

Letta, a caldo dopo la conferenza stampa del centro destra ha dichiarato: “Non ho mai detto che il centrodestra non è legittimato ad avanzare nomi. Ho parlato di nomi super partes”. “Sono nomi di qualità”. Così Enrico Letta entrando in aula per voto sul colle.

“Sulle proposte del Centrodestra ci riserviamo di fare una valutazione ma che nessuno vanti un diritto prelazione a eleggere capo dello Stato”. L’ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte davanti a Montecitorio. “Il M5s non da patenti di legittimità a nessuna forza politica – ha aggiunto – Sono i cittadini che attribuiscono queste patenti, quindi il Centrodestra ha il dovere e diritto di presentare proposte”.

ph crediti avvenire.it

Quirinale: centrodestra pensa a una terna. No a Frattini da parte di Matteo Renzi e Enrico Letta

Nel pomeriggio di oggi, il Centrodestra presenterà una lista di nomi.
Al momento i nomi prescelti sarebbero quello dell’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati dell’ex magistrato Carlo Nordio e dell’ex presidente di palazzo Madama Marcello Pera. “Sono assolutamente fiducioso e soddisfatto”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini uscendo da Montecitorio. “Spero di chiudere entro questa settimana con soddisfazione di tutti o di tanti sul Quirinale, poi il governo corre, corre”, ha aggiunto. “Draghi è a Chigi e lavora bene a Chigi”. Così il leader della Lega, ha replicato inoltre a chi gli chiedeva se il premier sia nella rosa dei nomi proposti dal centrodestra per il Quirinale.

Incontro anche tra M5s, Pd e Leu alle ore 17.15 per valutare alcuni nomi. Cominciata la seconda votazione dopo la fumata nera di ieri. Mattarella, dopo aver seguito da Palermo il primo scrutinio, rientra a Roma. Con la proclamazione a deputata di Maria Rosaria Sessa di Forza Italia, viene ripristinato il plenum di 1009 grandi elettori.

Il quorum richiesto è di due terzi dei componenti del Collegio.

Sponda sul nome di Franco Frattini per la presidenza della Repubblica: da parte di Matteo Renzi ed Enrico Letta. Lo si apprende da fonti di Iv e viene confermato da fonti del Nazareno. L’opinione condivisa – come testimoniano le dichiarazioni di queste ore di Pd e Iv – è che in una fase delicata per la crisi Ucraina serva un profilo di presidente della Repubblica “europeista e atlantista”.

ph crediti giornaledisicilia

Quirinale: oggi il terzo scrutinio, si vota alle 11. Il centrodestra voterà scheda bianca

Al via anche oggi nell’Aula di Montecitorio la terza votazione del Parlamento seduta comune integrato dai delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica.

Al banco della presidenza sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati.

Il quorum richiesto è di due terzi dei componenti del Collegio. Dalla prossima il quorum scenderà alla maggioranza assoluta.

Il centrodestra propone una rosa comprendente Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio. Il centrosinistra, con Letta, boccia sostanzialmente la terna e propone un supervertice per decidere un nome condiviso. Spunta il nome di Elisabetta Casellati come ‘carta coperta’ del centrodestra, mentre restano sul tavolo i nomi di Casini e Amato.

Il centrodestra voterà oggi scheda bianca. E’ quanto emergerebbe apprende dopo l’incontro avvenuto tra Salvini, Meloni e Tajani. Sia Salvini che Tajani stanno incontrando i grandi elettori dei loro partiti. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, ha riferito di aver sentito al telefono Silvio Berlusconi (ricoverato al San Raffaele di Milano per accertamenti sanitari e un’infezione), che insisterebbe per “un centrodestra unito”.

Atreju, Meloni: “Al Quirinale vogliamo un patriota, Berlusconi lo è”

Giorgia Meloni chiude oggi la kermesse di Fratelli d’Italia parlando del Quirinale: «Il centrodestra ha i numeri per essere determinante per l’elezione del Capo dello Stato. Vogliamo lavorare per la madre di tutte le riforme: uscire dal pantano della Repubblica parlamentare ed entrare nella Repubblica presidenziale».

«Non mi stupisce che da questo palco si sia detto contrario Giuseppe Conte e non mi stupisce che si sia detto contrario il Partito democratico, un partito che da dieci anni sta al governo senza aver vinto le elezioni», ha aggiunto. «Il centrodestra», invece, «ha i numeri per essere determinante per l’elezione del capo dello Stato. Vogliamo un patriota e non accetteremo compromessi».

E quando le è stato chiesto se Berlusconi risponda al profilo di «patriota», Meloni ha risposto: «È stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale, assolutamente. Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando».

Quanto alle «credenziali» di patriota dell’attuale premier Mario Draghi, Meloni ha risposto con una certa incertezza: «Non ho ancora gli elementi», ha detto a Mezz’ora in più, subito dopo la chiusura di Atreju.

ph crediti iltempo.it

Elezioni, proiezioni: Roma al ballottaggio, Milano, Napoli e Bologna vittorie al primo turno

Centrodestra in testa a Roma, a Trieste e in Calabria per il voto regionale, centrosinistra avanti a Milano, Torino, Napoli e Bologna. A Milano, Bologna e Napoli probabile vittoria al primo turno. Affluenza in calo di circa sette punti: 54,69% contro il 61,58% delle precedenti elezioni

E’ questa la sintesi delle elezioni comunali e e regionali italiane. Il centrosinistra è in vantaggio nelle grandi città. Dai primi dati sulla base delle proiezioni fatte finora, delle prime sezioni scrutinate si profila una vittoria del centrosinistra già al primo turno a Milano, Bologna e Napoli, mentre a Torino la partita si deciderà al ballottaggio, con il candidato del centrosinistra in testa.   Sfida ancora aperta nella Capitale, dove è in vantaggio il candidato sindaco del centrodestra, Enrico Michetti, seguito a distanza di alcuni punti dal candidato del centrosinistra, Roberto Gualtieri. Sembra invece attestarsi al terzo posto il leader di Azione Carlo Calenda, seguito dalla sindaca uscente Virginia Raggi.

Ballottaggio anche a Trieste, in vantaggio il sindaco uscente, Roberto Dipiazza, sostenuto dal centrodestra. A seguire il candidato del centrosinistra Francesco Russo.

Il centrosinistra conquista Milano, Napoli e Bologna al primo turno con Sala, Manfredi e Lepore. A Roma (Michetti 31,7% e Gualtieri 27,6%), Torino (Lo Russo 42,3% e Damilano 39,7%) e Trieste (Dipiazza 45,6% e Russo 33,4%) si va al ballottaggio.

Al centrodestra la Regione Calabria, con Occhiuto al 54,7%: sono i principali risultati del turno amministrativo secondo l’ultima proiezione del Consorzio Opinio per la Rai. Alle suppletive di Siena vince Letta.

A Roma Fratelli d’Italia è davanti a tutti (seconda solo alla Lista Calenda) con oltre il 18%, tre volte i voti della Lega che a Milano si ferma all’11%. Crollo della lista del M5s nelle città governata dalle sindache Raggi e Appendino ma anche nel resto d’Italia: meno del 9% a Torino, poco sopra il 10% a Roma.

 

photo credit Agi.it