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Berlusconi a Roma per riunire il partito e arriva l’aut aut: Draghi premier o si torna a votare

Silvio Berlusconi pensa a preparare un vertice a Roma per incontrare tutto il centrodestra unito (in programma con ogni probabilità per venerdì prossimo a Villa Grande), riunendo già domani i vertici del suo partito. Si parlerà infatti del «nodo da sciogliere sul Quirinale» e soprattutto del futuro del governo Draghi.

E a tal proposito Silvio Berlusconi fa capire che qualora l’attuale premier Mario Draghi, dovesse divenire presidente della Repubblica Italiana, l’attuale esecutivo non reggerebbe e pertanto si andrebbe subito al voto anticipato.

«Siamo entrati in un governo sostenuto da un’ampia maggioranza di cui il presidente Mario Draghi è il garante – sottolinea il leader di Fi Silvio Berlusconi – Senza di lui si va necessariamente al voto».

Pertanto, quella che era un tempo la speranza di Giorgia Meloni, ora diverrebbe la speranza di tutto il centro destra unito.

«Draghi a molti non piace – sottolinea ancora il leader azzurro – e tanti non lo voterebbero comunque». Una grande fetta dell’elettorato attivo per il Quirinale, sarebbe quella del gruppo Misto, dunque ago della bilancia rispetto ai due blocchi di centrodestra e centrosinistra.

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Atreju, Meloni: “Al Quirinale vogliamo un patriota, Berlusconi lo รจ”

Giorgia Meloni chiude oggi la kermesse di Fratelli d’Italia parlando del Quirinale: «Il centrodestra ha i numeri per essere determinante per l’elezione del Capo dello Stato. Vogliamo lavorare per la madre di tutte le riforme: uscire dal pantano della Repubblica parlamentare ed entrare nella Repubblica presidenziale».

«Non mi stupisce che da questo palco si sia detto contrario Giuseppe Conte e non mi stupisce che si sia detto contrario il Partito democratico, un partito che da dieci anni sta al governo senza aver vinto le elezioni», ha aggiunto. «Il centrodestra», invece, «ha i numeri per essere determinante per l’elezione del capo dello Stato. Vogliamo un patriota e non accetteremo compromessi».

E quando le è stato chiesto se Berlusconi risponda al profilo di «patriota», Meloni ha risposto: «È stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale, assolutamente. Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando».

Quanto alle «credenziali» di patriota dell’attuale premier Mario Draghi, Meloni ha risposto con una certa incertezza: «Non ho ancora gli elementi», ha detto a Mezz’ora in più, subito dopo la chiusura di Atreju.

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Elezione Presidente della Repubblica: Tajani, se Draghi va al Colle si va al voto

Il coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani a Rainews24 ha dichiarato questa mattina: “Se Draghi viene eletto al Colle si deve andare alle elezioni”.

“Non vedo nessuno che abbia la stessa autorevolezza di Draghi, in grado di tenere politicamente una maggioranza così eterogenea”, ha aggiunto Tajani, braccio destro di Silvio Berlusconi.

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