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Siccità, Curcio: “Si sta lavorando per definire parametri di emergenza”

“Ricordiamoci che lo stato di emergenza serve a fare delle cose. Si sta lavorando per definire quali sono le attività che seguono allo stato di emergenza che non è un’idea ma consiste in una serie di azioni che vanno fatte. Insieme alla dichiarazione vanno verificate le azioni, ci stiamo lavorando”. Lo ha annunciato ieri il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, al termine dell’incontro con la Conferenza delle Regioni sull’emergenza siccità.

“Non c’è dubbio che ci sia una criticità importante dovuta al fatto che non piove da settimane. I fiumi sono in grossa dismissione, il cuneo salino nel Po arriva addirittura a decine di chilometri. La situazione ha una sua complessità. Le tendenze non sono positive quindi per le prossime settimane: non ci attendiamo una inversione di tendenza dal punto di vista meteorologico. Ci attendono ancora periodi di siccità”, ha ricordato Curcio.

Covid, cambiano i colori delle regioni: ecco chi rischia la zona gialla a breve

Nel monitoraggio del Covid aumentano le Regioni e Province autonome in cui l’incidenza dei casi supera la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi.

Si parlerebbe infatti di quasi tutta Italia con un’incidenza che è superiore alla soglia raccomandata: si tratterebbe infatti di 17 territori rispetto ai 13 della scorsa settimana.

I valori più critici si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano (316,3 per 100mila abitanti), Friuli-Venezia Giulia (233,0) e Veneto (115,3), Lazio (89,7), Marche (88,1), Emilia-Romagna (87,7), Campania (86,8), Liguria (78,8), Trento (76,0), Abruzzo (74,8), Calabria (64,8), Toscana (71,9), Umbria (67,1), Sicilia (66,6), Piemonte (58,9), Valle d’Aosta (58,9), Lombardia (56,8), e per finire solo quattro invece le Regioni che mantengono l’incidenza sotto la soglia critica, e sono: Basilicata (29,4), Molise (29,7), Puglia (40,8) e Sardegna (32,3).

Covid: Lombardia regione con maggior numero di vaccinati e la più spedita nella consegna delle dosi

L’aumento della mobilità durante le vacanze estive, ha determinato più occasioni di contatto tra le persone, con un maggior numero di nuovi positivi al Covid-19. Tra contagi in salita e i ricoveri ospedalieri, si percepisce un leggero aumento, e pertanto, alcune regioni sono più a rischio di altre.

La Sicilia, ad esempio è già in zona gialla, e rischia di passare a quella arancione, mentre molte altre (come ad esempio Sardegna, Calabria o Piemonte) si avvicinano sempre di più alla zona gialla.

Ma attenzione, che correlazione esiste tra il passaggio ad una fascia di rischio, e il numero dei vaccinati?

Ebbene, secondo quanto spiegato dal Report Vaccini Anti COVID-19 ministeriale, aggiornato in data 03-09-2021, in Italia sono state vaccinate in totale 38.372.227 persone, ovvero il 71,05 % della popolazione over 12 (persone che hanno completato il ciclo vaccinale).

Tenendo conto anche del numero di dosi consegnate in ogni regione, nonché di quelle somministrate.

Ebbene, la Lombardia, risulta essere la regione che somministrato più dosi di vaccino in assoluto (e tra le più spedite rispetto al numero di dosi consegnate).

Così su un totale di 15.086.422 dosi consegnate ben 13.886.858 sono state somministrate (con un rapporto pari al 92%).

In Sicilia, invece, su 6.562.308 dosi consegnate, sono state somministrate 5.792.578 dosi in totale (con un rapporto pari all’82%). Numeri più bassi si registrano invece in Calabria, dove su 2.722.995 dosi consegnate ne sono state somministrate 2.296.368 (anche se la distribuzione ha proseguito spedita, con l’84,3% di dosi distribuite rispetto alle consegne), e cifre simili si registrano anche in Sardegna, con 2.155.942 dosi somministrate rispetto alle 2.415.314 ricevute (qui però il rapporto consegne/somministrazioni è stato migliore rispetto Calabria e Sicilia, raggiungendo l’89,3%).

Se prendiamo ancora in considerazione la Regione Sicilia, stando all’ultima analisi YouTrend, scopriamo anche è stata la prima regione italiana che ha dovuto dire addio alla zona bianca e anche una delle regioni con il più alto numero di non vaccinati. Con solo il 54,35% della popolazione che ha fatto il vaccino – secondo i dati aggiornati al 3 settembre 2021 dal sito CuraItalia – è seguita poi dalla Calabria (56,62% di persone vaccinate), Campania (59,65%) e Sardegna (60,43%).

Non a caso, la Campania va incontro all’attribuzione di una fascia di rischio maggiore (insieme Piemonte e Basilicata) a partire da lunedì 6 settembre. In Piemonte invece il numero di persone vaccinate, stando al monitoraggio fatto da CuraItalia, si aggira intorno al 58,73%, mentre in Basilicata poco più della metà della popolazione è vaccinata (59,53%).

L’ultimo report ISS, pubblicato mercoledì 1 settembre 2021, sostiene infine che, pur essendo aumentato il numero di Regioni/PPAAA classificate a rischio epidemico moderato, nessuna Regione/PPAA è a rischio epidemico alto (ossia rischia la zona rossa).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva di ieri, rilevato dal Ministero della Salute è in aumento del 6,0%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 504 (24/08/2021) a 544 (31/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è aumentato leggermente al 7,3%. Infine, il numero di persone ricoverate in queste aree è passato da n. 4.036 unità (al 24/08/2021) a n. 4.252 unità (con rilevazione del 31/08/2021)

L’Istituto Superiore di Sanità ha per questo ribadito che per avere una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute dalle varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

photo crediti LombardiaNotizieonline.it

Reddito o pensione di cittadinanza, le regioni dove sono stati erogati di più

Dai dati raccolti e diffusi dall’Osservatorio Inps sul Reddito di cittadinanza, relativi al mese di maggio, scopriamo che i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza sono stati 1.300.570 per 2.920.431 di persone coinvolte. Il beneficio medio nel mese di maggio è stato di 551 euro per 717,7 milioni di spesa. Nei primi cinque mesi dell’anno in corso, le famiglie che hanno ottenuto almeno una mensilità del beneficio sono state 1,6 milioni per quasi 3,63 milioni di persone coinvolte.

Nel dettaglio, a maggio – secondo quanto è stato segnalato dall’Inps – i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) sono stati 1,18 milioni con un importo medio mensile di 583 euro, mentre i percettori di Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 125mila con un importo medio di 263 euro. Rispetto al mese di maggio 2020, in cui il numero totale di nuclei è stato pari a 1,12 milioni e l’importo medio mensile di 539 euro, si è registrato un incremento tendenziale del 16% in termini di nuclei beneficiari e una crescita dell’importo del 2%, rispetto all’anno prima.

I beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza si concentrano nel Sud e nelle Isole con oltre 818.000 famiglie e circa due milioni di persone coinvolte. Le famiglie con minori che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza sono stati 426.708 per 1.589.792 per un importo medio di 669 euro.

Maggiori, come numero, e famiglie con un solo componente che hanno il beneficio (570.859) con un importo medio di 447 euro. Nel complesso le famiglie senza minori che hanno il reddito sono 873.862 per oltre 1,3 milioni di persone coinvolte.

In Campania le famiglie che a maggio hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza sono state oltre 275.000, un numero che sfiora quello dell’intero Nord Italia (281.786), comprendendo anche l’Emilia Romagna. Ecco la classifica delle Regioni in cui più nuclei familiari hanno beneficiato delle due misure.

La seconda regione è la Sicilia con 242.660 nuclei beneficiari per un totale di 582.331 persone e un importo medio di 599 euro. Segue il Lazio con 130.132 famiglie e 261.107 persone a cui è stato erogato il Rdc o la pensione di cittadinanza

La Puglia vede 119.173 nuclei familiari e 276.533 persone, con importo medio di 555 euro. Al quinto posto troviamo la Lombardia con 99.600 nuclei familiari e 203.630 persone (importo medio 478 euro), poi Calabria con 86.401 famiglie e 196.677 percettori, con importo medio di 545 euro.

Covid, vaccinato solo il 23% degli anziani

Sono 1 milione e 66 mila i vaccinati italiani che non sono operatori sanitari e sociosanitari, personale non sanitario, ospiti di strutture residenziali, over 80, forze armate o personale scolastico. Da notare che gli ultraottantenni che hanno ricevuto una dose sono 2.173.782 (il 48,74% dei 4.639.931 di questa fascia di popolazione) e di loro solo il 23,52% è stato vaccinato con il richiamo.

Regione, finora, ha scelto di procedere come meglio credeva. La Sicilia, al primo posto, con 202 mila (il 26,9%), segue la Calabria don 54mila di differenza (22,6%), e la Campania con 142 mila, il Veneto 122 mila, il Lazio con 100 mila, la Lombardia con 84 mila, l’Emilia Romagna con 82 mila e la Toscana con 70 mila. Tra loro anche i soggetti tra i 70 e i 79 anni, i volontari della Protezione Civile e del volontariato, i lavoratori esterni della sanità, i dipendenti delle carceri, i caregiver e i membri delle comunità.

Covid, Basilicata è rossa, Puglia resta gialla. Lombardia arancione. Teatri e cinema riaprono il 27/3

La Basilicata, dal 1° marzo, diventa zona rossa. È quanto ha stabilito il Ministero della Salute a fronte dell’aumento dell’indice di contagiosità Rt, passato in una settimana da 1,03 a 1,51.

L’a Lombardia da lunedì 1 marzo diventa zona arancione e sempre dal primo marzo entrano in zona arancione anche Piemonte e Marche, mentre la Liguria passa da zona arancione a zona gialla.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha preparato le nuove ordinanze a seguito degli ultimi dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità.

La Puglia, invece, resta in zona gialla con un indice Rt al 0,95, con un rischio considerato basso. La vera svolta però arriva per cinema e teatri che potrebbero riaprire di nuovo i battenti ma solo nelle zone gialle. Ad annunciarlo su Twitter è il ministro della Cultura Dario Franceschini: «Il confronto con il Cts e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura dei teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nel weekend». 

Credit photo quinewsversilia.it

Regioni, richiesta al governo: prorogare i divieti di spostamento

Potrebbe arrivare oggi, in un Consiglio dei ministri ad hoc, il decreto legge per prorogare al 5 marzo il blocco degli spostamenti tra le Regioni. La misura, sostenuta dai ministri Speranza e Boccia, caldeggiata anche dalle Regioni per contrastare il diffondersi del contagio da Coronavirus.

Il Cdm non è ancora convocato ma potrebbe tenersi una volta sentito il premier incaricato Mario Draghi.

Nella Conferenza delle Regioni, è emersa anche la richiesta di valutare nel nuovo Dpcm, possibili e graduali riaperture di attività con ingressi contingentati per cinema, palestre e teatri e sempre osservando rigidi protocolli anti contagio per la prevenzione al covid-19.