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Roma, prete sorpreso in piazza San Pietro con armi nel borsello: denunciato

A Roma, un prete è stato sorpreso dalla polizia ai varchi di prefiltraggio di piazza San Pietro con un borsello sl collo con all’interno una pistola ad aria compressa, due coltelli, un taglierino e un cacciavite.

L’uomo, di nome Milan Palkovic, di 59 anni, di nazionalità ceca, arrivato in piazza San Pietro in abito talare insieme a un gruppo di fedeli venuti in pullman dalla Repubblica Ceca, si è giustificato dicendo: “Sono per difesa personale e la borsa è di un’altra persona”. Dopo aver identificato anche il proprietario del borsello, un 60enne, le forze dell’ordine hanno portato i due in commissariato. Il parroco è stato denunciato per porto abusivo d’armi.

Quando era il momento di passare sotto il metal detector, il sacerdote ha passato la borsa a un’altra persona. Un gesto che ha insospettito gli agenti  che gli hanno chiesto subito di consegnarla e hanno scoperto poi l’arsenale al suo interno, tra cui una pistola ad aria compressa, priva del tappo rosso previsto dalla legge. Il parroco ha cercato immediatamente di giustificarsi, dicendo che la borsa che non era sua ma del fedele che si trovava con lui. A quel punto, l’uomo e il proprietario della borsa sono stati portati in commissariato

Questura di Monza e Brianza, Polizia di Stato intercetta e denuncia 4 sedicenni entrati abusivamente nella scuola elementare

Nel pomeriggio di domenica, 25 febbraio 2024, gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Monza e della Brianza sono intervenuti presso la scuola elementare Zara sorprendendo quattro ragazzi italiani, di 16 anni, dopo aver fatto ingresso abusivamente nell’Istituto scolastico per compiere atti di danneggiamento.

I poliziotti giungendo presso la scuola, a seguito della solerte segnalazione di una cittadina residente in zona San Rocco, hanno scoperto che i 4 ragazzi, avevano fatto ingresso all’interno dell’Istuto scolastico scavalcando il muro di recinzione.

I poliziotti, dopo un accurato controllo ispettivo dell’istituto scolastico, hanno rilevato che c’erano rotoli di carta igienica per terra, srotolati, colori e matite sparsi per le classi e scope rotte. Poco dopo hanno trovato i 4 ragazzi precedentemente segnalati i quali, alla vista degli Agenti, confermavano di aver creano tale disordine per gioco, senza comprendere la gravità della situazione di quanto avevano commesso.

I 4 sono stati affidati ai genitori, interpellati dalla Questura di Monza e della Brianza, e la preside dell’istituto scolastico ha deciso di sporgere relativa denuncia ai danni dei sedicenni.

Tutto l’Istituto Complessivo Koinè, nel quale rientra anche la scuola elementare Zara, è inoltre particolarmente attivo, attraverso i suoi studenti di diverse classi, nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità” organizzato annualmente in collaborazione con la Polizia di Stato.

ph credit polizia di Stato di Monza e della Brianza

Lecce: 13enne muore cadendo da sedia a rotelle, fuori dalla scuola

Un 13enne, affetto da distrofia muscolare, il 6 febbraio scorso, è caduto accidentalmente dalla sedia a rotelle, mentre usciva dall’istituto scolastico: ricoverato in Rianimazione all’ospedale Fazzi di Lecce, è morto domenica dopo 5 giorni di agonia. I genitori hanno sporto denuncia e ora la Procura dovrà stabilire eventuali responsabilità nella vicenda.

Come ricostruito da Il Corriere del Mezzogiorno, in un primo momento le condizioni del minore non sono apparse subito gravi, tanto da essere affidato a un’amica di famiglia per essere riaccompagnato a casa. Nel corso delle ore successive, però, i genitori hanno notato un rapido peggioramento delle condizioni di salute del ragazzo e hanno deciso di accompagnarlo in ospedale.

Ma in poco tempo le sue condizioni si sono aggravate, al punto tale che i medici hanno deciso di trasferirlo d’urgenza al Fazzi di Lecce dove è morto subito dopo, forse a causa di alcune complicanze cerebrali subentrate, in quanto dovute alle fratture delle tibie duranta la caduta.

I genitori hanno così sporto denuncia alla procura, sollevando l’ipotesi di mancata custodia e mancata chiamata del 118.

La Procura di Lecce ha aperto ora un’inchiesta sulla morte del ragazzo.

Guardia di Finanza di Prato: scoperta frode fiscale nel Pronto Moda per circa 60 milioni di euro. 21 gli indagati

La Guardia di Finanza di Prato è riuscita a smantelare un’ingente frode fiscale nel settore del “Pronto Moda”, perpetrata mediante l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 60 milioni di euro ed IVA per oltre 10 milioni di euro da parte di società e ditte individuali situate nel distretto industriale pratese.

L’attività è partita dall’analisi ed elaborazione di percorsi ispettivi dedicati finalizzati a disarticolare le filiere di imprese intestate a prestanome realizzati dal Comando Regionale Toscana, con il fine di contrastare l’evasione fiscale e contributiva perpetrata grazie al fenomeno delle imprese “apri e chiudi”, mediante il quale gli imprenditori “di fatto” esercitano attività d’impresa in costante evasione d’imposta, avvalendosi di soggetti economici “di comodo”.

In tale contesto, sulla base delle direttive operative del Comando Provinciale di Prato, i finanzieri del Gruppo di Prato, con il coordinamento della locale Autorità Giudiziaria, hanno messo sotto la lente d’ingrandimento ben 21 imprese operanti nel settore dell’abbigliamento, collegate tra loro in un complesso sistema di frode fiscale.

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Prato, sviluppatesi attraverso accertamenti bancari ed analisi del fatturato delle imprese, hanno permesso di riscontrare l’esistenza di otto ditte individuali operanti nel territorio pratese, prive distrutture aziendali effettive, tali da giustificare i volumi fatturati e intestate a soggetti “prestanome”, funzionali alla sola emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti ed alla movimentazione verso l’estero delle ingenti disponibilità finanziarie.

Ricostruendo i flussi finanziari, i finanzieri hanno anche individuato gli utilizzatori delle predette fatture relative ad operazioni inesistenti, segnalando alla locale Procura della Repubblica anche 13 imprese che si avvalevano dei predetti documenti fittizi.

In questo modo, sono stati denunciati 21 soggetti per svariati reati connessi dalle false fatturazioni, all’omessa e infedele dichiarazione dei redditi e ai fini IVA, e alla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

All’esito delle indagini condotte, e a riprova dell’approccio integrato adottato dai finanzieri per il contrasto alla criminalità economico-finanziaria, i militari del Gruppo di Prato hanno portato a termine dei controlli fiscali nei confronti
delle imprese coinvolte, ricostruendo e segnalando all’Agenzia delle Entrate un fatturato complessivo di circa 60 milioni di euro, ed IVA evasa per oltre 10 milioni di euro.

Latina, GDF scopre maltrattamenti ai danni di anziani ricoverati in una casa di riposo. 3 persone denunciate e 1 arrestata

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Latina, nei confronti di una persona ritenuta responsabile del reato, nella forma aggravata, di maltrattamenti ai danni dei fragili ospiti, per i quali le famiglie d’origine pagavano in media una retta mensile di circa 1.000/1.500 euro

L’operazione, denominata “Senex”, è nata grazie ad un’attività informativa svolta sul territorio condotta dai Finanzieri del Gruppo di Latina, nei confronti di una struttura socio-assistenziale (gestita da una società pontina), che ha permesso di portare alla luce allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della struttura residenziale.

In particolare, l’attività investigativa condotta dal Gruppo di Latina ha permesso di acquisire elementi probatori a carico della responsabile e coordinatrice dei servizi socio assistenziali erogati all’interno della struttura, per la quale è stato ipotizzato – fatta salva la presunzione di innocenza nei confronti dell’indagata sino alla conclusione definitiva dell’iter processuale – il reato di maltrattamenti, aggravato dalla circostanza dell’aver commesso il fatto in danno di persone ospitate presso strutture socioassistenziali, attraverso l’utilizzo reiterato di metodi di vessazione fisica e psicologica, nei confronti degli anziani ivi ricoverati, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico.

Nell’arco delle indagini, condotte dai finanzieri, rilevate numerose condotte di maltrattamento poste in essere in danno degli anziani ospiti della struttura in questione, persone psicologicamente fragili, disabili ed indifese, costrette a regime di vita vessatorio e mortificante, oggetto di continue ingiurie e minacce, nonché di violenze fisiche (schiaffi, spinte, strattonamenti, etc.) e verbali, con offese ed insulti.

Le indagini svolte, hanno consentito di raccogliere e ricostruire elementi probatori in ordine a gravi comportamenti, come ad esempio la somministrazione di farmaci in modo superficiale e non aderente alla corretta terapia, invertendo talvolta i programmi terapeutici, al fine di tacitare i degenti, oppure la minaccia di essere legati e strattonati al fine di far cessare le lamentele, o ancora, il disinteresse per le richieste di soddisfacimento di bisogni primari ed essenziali, quali l’alimentazione, la necessità di essere lavati o di usufruire dei servizi igienici.

Alla luce del grave quadro indiziario, il G.I.P. del Tribunale di Latina, ha emesso nei confronti della responsabile e coordinatrice dei servizi socio-assistenziali, una cittadina 50enne di origine italiane, oggi impiegata in altra struttura socio-assistenziale, il richiamato provvedimento cautelare, eseguito dai Finanzieri pontini al fine di far cessare le gravi condotte.

L’attività svolta testimonia, ancora una volta, il forte impegno dei Finanzieri del Comando Provinciale di Latina a difesa, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Latina, delle fasce più deboli e fragili della popolazione.

GDF Napoli: lotta alla contraffazione. Sequestrato un deposito industriale con oltre 37.000 prodotti falsi. Denunciato un cinese

Con l’approssimarsi delle festività natalizie, i Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno intensificato, per le vie del centro cittadino, i controlli volti a contrastare la vendita di prodotti contraffatti e l’abusivismo commerciale.

In particolare, i “Baschi Verdi”, al termine di una autonoma attività info-investigativa, iniziata con l’osservazione di soggetti dediti alla vendita di merce sulle vie maggiormente affollate da turisti, quali via Toledo, via dei Tribunali e Quartieri Spagnoli, sono risaliti ad un deposito nella Zona Industriale di Napoli, ove hanno sottoposto a sequestro oltre 37.000 articoli contraffatti.

Le migliaia di prodotti, collocate all’interno di confezioni finemente realizzate, erano costituite per lo più da foulard, borse, portafogli, cinture e porta documenti di noti marchi della moda, quali Louis Vuitton, Hermes, Chanel, Gucci, Fendi e Salvatore Ferragamo.

La merce sequestrata, una volta venduta, avrebbe fruttato un illecito guadagno di 1.500.000 euro circa.

Il gestore del deposito, un cittadino cinese con precedenti di specie, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria.

foto crediti ufficio stampa GDF

Studentessa francese si suicida a Lecce, indagato un 19enne

La procura di Lecce ha avviato un’inchiesta dopo il suicidio avvenuto da parte di una studentessa francese di anni 21, arrivata nel capoluogo salentino per il progetto Erasmus agli inizi di settembre scorso, e trovata morta impiccata domenica scorsa nella camera del suo appartamento dove viveva con alcuni ragazzi.

Si tratterebbe di un 19enne residente a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, nei cui confronti, al momento, come atto dovuto ai fini delle indagini, è stato ipotizzato il reato di violenza sessuale.

Il giovane sarebbe stato ascoltato dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce nelle ore scorse e avrebbe riferito di essere stato in casa con la 21enne due giorni prima del suicidio e di aver avuto con lei un rapporto consensuale. Ma agli atti di quando emerso nel corso delle indagini. L’ipotesi investigativa, più accreditata, sarebbe quella che la studentessa sia stata violentata nell’appartamento dove viva, e dopo la violenza subita si sarebbe poi tolta anche la vita.

In quanto, prima di morire la giovane avrebbe confessato ad alcune amiche di essere stata stuprata nell’appartamento in cui viveva, poi sarebbe andata al pronto soccorso, dove i medici le avrebbero accertato la violenza subita.

Ma con buona probabilità, non avrebbe avuto la forza di poter denunciare. Tali terribili violenze. Anche per il contesto in cui si trovava. La vergogna e la famiglia lontana.

Palermo, violentano a turno una ragazza in stato di ebrezza alcolica. Denunciati e arrestati

Avrebbero violentato a turno, in sette, una giovane ragazza in stato di ebrezza alcolica portandola in una zona appartata nel centro di Palermo. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Piazza Verdi insieme ai colleghi della stazione Brancaccio, sotto la direzione della locale procura della Repubblica presso il Tribunale e Procura dei Minorenni di Palermo hanno eseguito all’alba di oggi quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre adulti e un minore, che si aggiungono ad altri tre presunti complici già arrestati su ordine della autorità giudiziaria di Palermo lo scorso 3 agosto.

Un quadro indiziario, molto grave, è emerso nel corso delle indagini condotte, nei confronti di 7 ragazzi che sono stati arrestati.

foto crediti tgrsicilia/cc

Monza, violenza sul bus, giovane di 19 anni fa arrestare il suo aggressore

A Monza 36enne egiziano è stato fermato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 19 anni. La giovane, fermando una volante in mezzo alla strada, aveva raccontato in lacrime di essere stata aggredita martedì all’ora di pranzo su un bus mentre tornava dall’università.

E una volta riuscita a divincolarsi, e a scendere dal bus, di essersi resa subito conto che l’uomo la stava inseguendo.

Allora lei in lacrime e sconvolta, si è avvicinata agli agenti della questura della zona, e gli ha raccontato ogni cosa.

Da foto segnaletiche, è riuscita a identificarlo e a farlo subito arrestare.

Roma, 24enne denuncia il medico di base per violenza sessuale

Sarebbe stata violentata durante una visita nell’ambulatorio del medico di famiglia che la segue da anni, lei e familiari, mentre altri pazienti erano in sala d’attesa. Per ben due volte in un paio di mesi, una giovane di 24 anni sarebbe stata costretta a subire molestie sessuali, nello studio del medico di famiglia, che è stata costretta a fissare un appuntamento in studio per ben cinque volte.

L’uomo l’avrebbe prima baciata, approfittando anche dalla vulnerabilità della ragazza, per il periodo bruttissimo che stava vivendo e poi avrebbe anche allungato le mani su di lei.

La vicenda è stata raccontata da La Repubblica. Il racconto della giovane, al vaglio di pm e psicologi, sarebbe stato considerato più che attendibile. Così il medico è stato indagato per violenza sessuale.