Archives

Monza, Gdf protocollo di intesa per reati tributari

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Monza e della Brianza, hanno siglato un protocollo d’intesa volto a disciplinare i reciproci rapporti di collaborazione con riguardo alle indagini concernenti i reati tributari.

L’accordo, firmato dal Procuratore, Dott. Claudio Gittardi, dal Comandante Provinciale, Col. t.SPEF Gerardo Marinelli e dal Direttore Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Monza e della Brianza, Dott. Antonello Frongia, è volto ad ottimizzare il raccordo tra le procedure di verifica fiscale, il successivo
accertamento dei tributi e le indagini penali concernenti i reati in materia tributaria.

Il fulcro dell’intesa prevede, attraverso modalità celeri e condivise di cooperazione, un coordinamento strutturale tra le Parti firmatarie, le quali, nel rispetto dell’indipendenza e della diversità del regime probatorio e delle finalità del procedimento penale e di accertamento tributario, perseguiranno un miglioramento dell’efficacia complessiva, nonché della tempestività, dell’azione di contrasto all’evasione fiscale penal-tributaria in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

L’intesa consentirà di elevare sensibilmente il livello di contrasto all’evasione e ai correlati illeciti penali, mediante ricorso a procedure informatizzate nell’interscambio di dati e documenti di reciproco interesse istituzionale, nonché con l’adozione di criteri di semplificazione, concentrazione e riduzione dei tempi, in ciò garantendo elevati standard di riservatezza.

Il memorandum siglato conferma la grande sinergia e l’impegno fattivo degli attori istituzionali coinvolti, affinché siano garantite, anche in ragione dell’entrata in vigore della riforma Cartabia e dei decreti attuativi della Legge Delega sulla riforma fiscale, procedure istruttorie tali da non arrecare pregiudizio
nell’acquisizione delle fonti di prova, nonché idonee ad innalzare il livello qualitativo dell’azione di accertamento e – contestualmente – a ridurre i tempi di definizione del procedimento penale e di quello amministrativo-tributario.

Guardia di Finanza di Prato: scoperta frode fiscale nel Pronto Moda per circa 60 milioni di euro. 21 gli indagati

La Guardia di Finanza di Prato è riuscita a smantelare un’ingente frode fiscale nel settore del “Pronto Moda”, perpetrata mediante l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per circa 60 milioni di euro ed IVA per oltre 10 milioni di euro da parte di società e ditte individuali situate nel distretto industriale pratese.

L’attività è partita dall’analisi ed elaborazione di percorsi ispettivi dedicati finalizzati a disarticolare le filiere di imprese intestate a prestanome realizzati dal Comando Regionale Toscana, con il fine di contrastare l’evasione fiscale e contributiva perpetrata grazie al fenomeno delle imprese “apri e chiudi”, mediante il quale gli imprenditori “di fatto” esercitano attività d’impresa in costante evasione d’imposta, avvalendosi di soggetti economici “di comodo”.

In tale contesto, sulla base delle direttive operative del Comando Provinciale di Prato, i finanzieri del Gruppo di Prato, con il coordinamento della locale Autorità Giudiziaria, hanno messo sotto la lente d’ingrandimento ben 21 imprese operanti nel settore dell’abbigliamento, collegate tra loro in un complesso sistema di frode fiscale.

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Prato, sviluppatesi attraverso accertamenti bancari ed analisi del fatturato delle imprese, hanno permesso di riscontrare l’esistenza di otto ditte individuali operanti nel territorio pratese, prive distrutture aziendali effettive, tali da giustificare i volumi fatturati e intestate a soggetti “prestanome”, funzionali alla sola emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti ed alla movimentazione verso l’estero delle ingenti disponibilità finanziarie.

Ricostruendo i flussi finanziari, i finanzieri hanno anche individuato gli utilizzatori delle predette fatture relative ad operazioni inesistenti, segnalando alla locale Procura della Repubblica anche 13 imprese che si avvalevano dei predetti documenti fittizi.

In questo modo, sono stati denunciati 21 soggetti per svariati reati connessi dalle false fatturazioni, all’omessa e infedele dichiarazione dei redditi e ai fini IVA, e alla sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

All’esito delle indagini condotte, e a riprova dell’approccio integrato adottato dai finanzieri per il contrasto alla criminalità economico-finanziaria, i militari del Gruppo di Prato hanno portato a termine dei controlli fiscali nei confronti
delle imprese coinvolte, ricostruendo e segnalando all’Agenzia delle Entrate un fatturato complessivo di circa 60 milioni di euro, ed IVA evasa per oltre 10 milioni di euro.

Agenzia Entrate, nuovo ravvedimento speciale per stralcio delle microcartelle

L’Agenzia delle Entrate definisce per i contribuenti che intendono beneficiare delle misure di tregua fiscale previste dall’ultima Legge di Bilancio (legge 197/2022). Con una circolare “omnibus”, le Entrate hanno delineato tutte le possibilità e le modalità per usufruire di tali agevolazioni, volte a supportare imprese e famiglie in un periodo di crisi economica.

L’agenzia delle Entrate ha chiarito che per regolarizzare le violazioni formali occorre versare una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono violazioni e rimuovere le irregolarità od omissioni.

Il versamento dovrà essere effettuato in due rate di pari importo, la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024. Le Entrate hanno spiegato inoltre, quali sono le violazioni possibili per beneficiare di tali agevolazioni e quali invece no: tra gli esempi di violazioni formali ammesse alla regolarizzazione rientrerebbe ad esempio, l’omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di locazione soggetto a cedolare secca. Tra quelle invece non ammesse ci sarebbero ad esempio le violazioni formali già contestate in atti divenuti definitivi al 1° gennaio 2023, e quelle contenute negli atti di contestazione o irrogazione delle sanzioni emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure).

Governo pensa di cancellare le cartelle esattoriali fino a 5 mila euro

La bozza del decreto Sostegni prevedrebbe l’eliminazione di 15 anni di “piccoli debiti” dei contribuenti nei confronti dello Stato.

Cartelle esattoriali fino a 5 mila euro (dal 2000 al 2015) verrebbero cancellate.

La viceministra all’Economia Laura Castelli spiegando che l’intervento che si sta definendo nel decreto Sostegni serve a “dare la possibilità all’agente della riscossione di concentrarsi sui crediti esigibili”. Quelli inesigibili rappresentano infatti “il 91%” del magazzino e “pulizia del magazzino fiscale, quello di cui stiamo parlando, vuol dire stralciare le posizioni relative a crediti inesigibili”.

“Quello che serve – ricorda Castelli su Fb – lo ha spiegato bene il Direttore dell’Agenzia delle Entrate nel corso di una recente audizione in Parlamento. E lo ha osservato, nel parere reso al Recovery, la Commissione Finanze della Camera che ha invitato la Commissione di merito a ‘provvedere alla revisione del cosiddetto magazzino fiscale dell’Agenzia delle entrate, procedendo, laddove opportuno, alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili – pari attualmente al 91% del totale dei crediti da riscuotere – consentendo all’Agenzia di concentrare le proprie attività sulla porzione di crediti fiscali effettivamente esigibili’ “.

“Pulizia del magazzino fiscale, quello di cui stiamo parlando – aggiunge – vuol dire stralciare le posizioni relative a crediti inesigibili, di queste oltre il 15% fa capo a soggetti falliti, il 13% a soggetti deceduti o ditte cessate, il 13% a nullatenenti (anagrafe tributaria negativa) e il 45% a contribuenti sottoposti ad azione cautelare\esecutiva. E su molte di queste posizioni le norme a tutela del contribuente (come l’impignorabilità della prima casa), inibiscono o limitano le azioni di recupero”.

Sarebbero circa 137 milioni le cartelle giacenti in Agenzia, in archivio. Il sottosegretario Durigon non ha escluso che un accordo con la maggioranza possa consentire addirittura di arrivare ad eliminare le cartelle fino a 10mila euro. Un’operazione complessa considerando che il decreto Sostegno costa allo Stato 32 miliardi.

Fisco: รจ proroga per i versamenti a rottamazione e saldo-stralcio

E’ in arrivo una proroga per i versamenti relativi alle rate per la Rottamazione Ter e per la regolarizzazione cosiddetta “saldo e stralcio”. Lo affermato il ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota non precisando la nuova data, che sarà fissata nei prossimi giorni, entro la quale dovrà essere fatto il pagamento.

“E’ in corso di redazione – afferma il ministero – il provvedimento che differirà il termine del 1° marzo 2021 per il pagamento delle rate della “rottamazione-ter” (articoli 3 e 5 del DL n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (art. 1 commi 190 e 193 della Legge 145/2018). Il termine riguarda le rate del 2020 ancora non versate a cui si aggiunge la prima rata del 2021 della rottamazione-ter”. Il provvedimento – viene spiegato – entrerà in vigore successivamente al primo marzo 2021 e “i pagamenti, anche se non intervenuti entro tale data, saranno considerati tempestivi purché effettuati nei limiti del differimento che sarà disposto”.