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Natale a casa per l’88% degli italiani

Tornano le tavolate dopo il crollo che si era registrato durante il periodo di Covid.

Il Natale 2023 vede una media di quasi 8 commensali, con notevoli differenze tra le regioni. Secondo Coldiretti/Ixè, infatti, siciliani e sardi faranno tavolate con una media di circa 10 persone, mentre i più “solitari” sono gli abitanti del Nord Ovest con 7 invitati.

Cresce anche la spesa media per le tavole che ammonta a 115 euro a famiglia, il 10% in più rispetto all’anno precedente, facendo segnare un ritorno ai livelli pre pandemia, dopo tre anni segnati da guerra e Covid.

Una parte di questo incremento è certamente da attribuire all’inflazione.

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Granchio blu e ricette per contrastare la sua invasione nel mar Mediterraneo

L’invasione del granchio blu nel Mediterraneo, uan specie aliena, proveniente dall’America, sta colpendo duramente gli allevamenti di cozze e vongole, ma anche quelli di orate. Può essere contrastata pescando e utilizzandolo in cucina come suggerisce la Coldiretti di Venezia, che con l’aiuto di pescatori e contadini hanno ideato alcuni piatti dalle qualità nutrizionali importanti, vista la presenza forte nel crostaceo di vitamina B12.

La presenza del crostaceo nelle nostre acque italiane è spinta dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento del mare, che hanno reso i nostri ambienti più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione. ma può essere, spiegano i ricercatori ed esperti in materia, un vero danno per tutto l’ecosistema acquatico.

Tra i piatti già sperimentati da Coldiretti con un agriturismo Eraclea, ci sono senza ombra di dubbio il granchio blu al rosmarino, l’insalata di granchio alla veneziana e gli spaghettoni all’aglio saltati al granchio.

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Confagricoltura: “In Romagna da estirpare 10 mln di alberi da frutto”

L’alluvione in Romagna ha danneggiato almeno 10 milioni di piante da frutto che dovranno ora essere estirpate in quanto irrimediabilmente danneggiate. A dirlo è Confagricoltura Emilia-Romagna, secondo cui a soffrire in particolare sono stati i peschi e i kiwi, i più sensibili al ristagno idrico, ma anche albicocchi, e questo in uno dei distretti più attivi per la produzione di frutta fresca o confezionata che finisce sulle nostre tavole e i mercati esteri.

Ma la Coldiretti rincara la dose dicendo che in Emilia-Romagna “il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l’acqua rimasta nei frutteti ha ‘soffocato’ le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni”. Inoltre, nelle aree colpite dall’alluvione “sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione”.

Consistente, sottolinea Coldiretti, anche la produzione persa di mais, orzo, girasole, soia, erba medica e “molto rilevante dal punto di vista economico le colture da seme per cereali, bietole, girasole, erba medica e ortaggi con migliaia di ettari coltivati completamente coperti dal fango”.

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Il 18% degli italiani ha chiesto un prestito per fare i regali

Secondo l’università popolare di Milano più di dieci milioni di italiani, pari al 18% del totale, hanno chiesto prestiti dai mille ai tremila euro al fine di fare regali a persone care o completare i propri acquisti natalizi tra addobbi e cibi per i vari pranzi e cene delle festività.

Ne ha parlato “Mattino Cinque News” in un servizio ad hoc, sottolineando che, in base ai dati raccolti da Coldiretti, gli italiani hanno speso più di sette miliardi di euro: 106 a famiglia e 177 a persona.

Ma a causa dei rincari, anche energetici, perdita del posto di lavoro, aumento dei prezzi (a novembre, secondo l’Istat, l’incremento rispetto al mese precedente del 2,6%, nel solo settore industriale) ha avuto difficoltà ad acquistare anche sotto Natale.

Coldiretti: un italiano su 5 ha ridotto l’uso dei fornelli per risparmiare

Con la crisi energetica e i rincari delle bolletta, quasi un italiano su cinque (ovvero il 19% delle persone intervistate) per risparmiare ha già rinunciato all’uso dei fornelli, cucinando di meno e indirizzandosi verso pietanze che non necessitano cotture.

E’ quanto emergerebbe da un sondaggio condotto appunto dalla Coldiretti sull’impatto del caro energia nelle cucine degli italiani.

Un altro 53% ha poi adottato accorgimenti per risparmiare gas. Solo il 27% dei cittadini dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini di consumo in cucina.

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Coldiretti: ‘A Roma cittadini ostaggio dei cinghiali’

Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, riguardo all’aggressione subita da una donna a Roma da parte di un branco di otto cinghiali, tra cui sei cuccioli, ha denunciato: “I cittadini a Roma sono ostaggio dei cinghiali.

La situazione che denunciamo da anni è inaccettabile e ormai fuori controllo”.

“Questo non è ammissibile in una Capitale – prosegue Granieri – i cinghiali rappresentano ormai un serio pericolo per i cittadini e anche per i nostri agricoltori, che a causa della loro proliferazione sono costretti a subire costanti invasioni nei campi che distruggono i loro raccolti”.

Nel Lazio i danni causati dai cinghiali stimati dalla federazione regionale di Coldiretti, sono passati dai 3,5 milioni di media degli anni precedenti, ai 10 milioni solo nel periodo pandemico, nel corso del quale si è assistito a una vera e propria proliferazione indiscriminata, senza alcun precedente.

Di questi due milioni sono i danni calcolati solo a Roma e provincia in un anno di riferimento. Nella Capitale – spiega ancora Coldiretti- e nella provincia si calcola che la presenza dei cinghiali è di oltre 20 mila unità. Un numero destinato a crescere esponenzialmente, che solo nel Lazio supera oltre le 100 mila unità.

Gli agricoltori si sono visti distruggere interi raccolti. Numerosi i rischi per la viabilità. Secondo un’analisi condotta sempre da Coldiretti su dati Asaps si verifica un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti.

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Vinitaly, il presidente Zaia contro il Prosek: “Questo nome è nostro, chiederemo i danni”

Il presidente del Veneto Luca Zaia mostra insieme al presidente della Coldiretti Prandini una bottiglia di Prosek il marchio rivendicato dall’Italia anche in sede Europea. “Prosek, questo nome è nostro. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che firmai quand’ero Ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’e’ il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanita’ le Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
Ma c’è pure una motivazione storica: le prime citazioni del nome “Prosecco”, con riferimento al vino, risalgono infatti al XIV secolo, ed esiste una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico».

Secondo Prandini, invece, “ancora una volta c’è qualcuno che cerca di sottrarre valore al lavoro dei nostri agricoltori e delle nostre imprese, al valore del settore agroalimentare, quando il vino italiano è diventato in vero ambasciatore del comparto”. In questo caso – aggiunge – “si cerca di utilizzare un nome che richiama il nostro prodotto per valorizzarne uno che non ha storia, non ha commercio, non ha posizionamento sul mercato”.

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