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Incendio a Stromboli, sindaco chiederà lo stato di calamità naturale

Disastro ambientale a Stromboli per lo spaventoso incendio che ha investito l’isola. Il sindaco di Lipari Marco Giorgianni richiederà “lo stato di calamità naturale”.

Dopo una riunione con i suoi legali è intenzionato a far presentare un dettagliato esposto-denuncia e a valutare anche la richiesta di danni che sono ingenti.

Sull’isola vi è stato un sopralluogo da parte di Salvo Cocina, direttore generale del Dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana. Il quale ha anche incontrato i Vigili del fuoco, Forestale, Carabinieri e amministratori comunali e sono state esaminate alcune problematiche sulle difficoltà di accesso ai luoghi e di spegnimento, di coordinamento.

Federalberghi Isole Eolie scrive agli enti preposti per chiedere accertamenti e risarcimenti per l’incendio che ha devastato l’isola. In un esposto trasmesso al presidente della Regione, al sindaco di Lipari, alla Protezione Civile, all’assessorato e al Dipartimento regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, al Prefetto di Messina, ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco si chiede che ognuno per gli ambiti di propria competenza si attivino “per porre in essere ogni azione volta ad accertare le responsabilità e a risarcire la comunità”.

Vinitaly, il presidente Zaia contro il Prosek: “Questo nome è nostro, chiederemo i danni”

Il presidente del Veneto Luca Zaia mostra insieme al presidente della Coldiretti Prandini una bottiglia di Prosek il marchio rivendicato dall’Italia anche in sede Europea. “Prosek, questo nome è nostro. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che firmai quand’ero Ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’e’ il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanita’ le Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
Ma c’è pure una motivazione storica: le prime citazioni del nome “Prosecco”, con riferimento al vino, risalgono infatti al XIV secolo, ed esiste una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico».

Secondo Prandini, invece, “ancora una volta c’è qualcuno che cerca di sottrarre valore al lavoro dei nostri agricoltori e delle nostre imprese, al valore del settore agroalimentare, quando il vino italiano è diventato in vero ambasciatore del comparto”. In questo caso – aggiunge – “si cerca di utilizzare un nome che richiama il nostro prodotto per valorizzarne uno che non ha storia, non ha commercio, non ha posizionamento sul mercato”.

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