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Proteste degli agricoltori, in diverse città italiane

Contro le politiche agricole che l’Europa sta mettendo in campo, e le scelte delle grandi Confederazioni agricole a difesa dell’agricoltura e dei territori, ma anche del lavoro e delle piccole imprese “dall’attacco delle importazioni”, dal “tradimento dei sindacati”, “saccheggiati dalla politica” e “martoriati dalle banche” è indetta oggi in alcune piazze italiane dal Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.) una protesta degli agricoltori si è mobilitata in diverse città italiane, a bordo di trattori da Nord a sud dell’Italia, e resterà attiva fino alla mezzanotte odierna.

In alcuni casi, continuerà anche nella giornata di domani.

ph crediti corriere del mezzogiorno

Bologna tre vite salvate da trapianti a cuore fermo

Tre trapianti effettuati contemporaneamente nelle sale operatorie dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna: uno di cuore, uno di polmoni e un combinato di fegato-rene.

Tre vite salvate grazie a un donatore, attraverso una donazione “a cuore fermo”.

Il Sant’Orsola si posiziona così cme primo centro italiano per numero di trapianti di cuore a cuore fermo, salendo a quota tre, dopo il primo trapianto di questa tipologia avvenuto solo poche settimane fa.

Il Policlinico si conferma anche a livello nazionale al primo posto per numero di trapianti di cuore complessivo, superando in questi giorni il record del 2005: da gennaio ad oggi ne sono già stati effettuati 44, di cui 8 solo pediatrici.

foto crediti bolognatoday

Bologna, resterà chiusa per anni, la piazza sotto le Due Torri in fase di restauro

A Bologna la piazza sotto le Due Torri rimarrà chiusa per alcuni anni, fino al termine del restauro della Garisenda. La zona è stata transennata attorno alla torre “sorvegliata speciale”, perché oggetto di oscillazioni anomale, sarà allargata in vista del futuro cantiere. Si prevede, infatti, il montaggio di una struttura metallica provvisoria intorno alla Garisenda. Lo ha annunciato l’amministrazione comunale, che si avvia a predisporre un piano di mobilità ad hoc.

L’impatto sulla viabilità e sul trasporto pubblico locale è notevole: si dovranno deviare 645 corse nei giorni feriali.

foto crediti metrocitypress.altervista.org/

Bologna, gli ospiti di un centro socio-assistenziale legati con adesivo, arrestata la direttrice

Gli ospiti venivano legati con del nastro adesivo e lasciati per ore all’interno di una ‘camera morbida’ nel seminterrato di una struttura socio assistenziale, nell’hinterland di Bologna. Sono stati i carabinieri del Nas di Bologna a scoprirlo, guidati dal tenente colonnello Fabrizio Picciolo, e della compagnia di Borgo Panigale, guidati dal capitano Leonardo Bricca, nell’ambito di una realtà socio assistenziale.

A denunciare le condizioni in cui venivano gestiti i pazienti – in tutto una decina tra cui anche alcuni minorenni – è stato un ex dipendente che ha consegnato ai Carabinieri una foto che ritraeva un paziente legato con nastro adesivo da pacchi, sdraiato a terra all’interno della stanza di contenimento. La denuncia, supportata anche da altre dichiarazioni del personale sanitario della casa di riposo, che ha fatto scattare subito le indagini, al termine delle quali il Gip di Bologna ha emesso una misura cautelare di arresti domiciliari a carico della direttrice del centro e 5 misure di divieto di avvicinamento alle persone offese per altrettanti dipendenti del centro.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di maltrattamenti e sequestro di persona.

foto crediti blastingnews.com

Bologna, domani sera la finale del Premio Musicale Ori – Onda Rosa Indipendente, ideato dal MEI e da Rumore di Fondo A.P.S. Ingresso libero

Domani, mercoledì 27 settembre, in Piazzale Lucio Dalla a Bologna, nell’ambito del cartellone di Bologna Estate e in collaborazione con Bologna città della musica UNESCO, torna a Bologna il Premio Musicale ORI – Onda Rosa Indipendente, ideato dal Mei nel 2011, organizzato dall‘associazione Rumore di Fondo A.P.S. di Faenza, in collaborazione col MEI Meeting delle Etichette indipendenti, Materiali Musicali, Estragon e il sostegno della Regione Emilia-Romagna (ore 20.30 – ingresso libero).

«Il Premio intende valorizzare e dare risalto al ricco patrimonio delle cantautrici contemporanee, per eliminare il gender gap che negli ultimi decenni ha reso più difficoltosa la diffusione e il riconoscimento della musica delle artiste. Onda Rosa Indipendente, in acronimo ORI, si propone di promuovere la parità di genere nel mercato musicale prodigandosi per offrire spazi sempre nuovi per la musica live e la sponsorizzazione dei progetti delle cantautrici. – Afferma Giordano Sangiorgi, patron del MEI –».

Durante la serata si esibiranno dal vivo le 11 finaliste provenienti da tutta Italia e selezionate da una giuria coordinata da Giordano Sangiorgi e da Roberta Giallo: Angelae, Angelica Lubian, Beatrice Campisi, Chiara Ragnini, Diorhà, Edy Paolini, Ecate, Freaky Bea, Helle, Margò, Roberta Prestigiacomo. Conduce la cantautrice bolognese Roberta Giallo. A decretare la vincitrice assoluta di ORI 2023, sarà una giuria di esperti composta da Roberta Barberini, presidente Rumore di Fondo e coordinatrice MEI; Laura Gramuglia, speaker, dj, autrice, storyteller, operatrice culturale; Silva Rotelli, fotografa, docente di fotografia attivista per i diritti umani; Amalia Apicella giornalista, Carlino Bologna; Paolo Piermattei , cantautore e autore; Cristiano Cremonini in arte Cris La Torre, tenore, scrittore e autore di canzoni; Francesca Bernardi, curatrice del sito web Testimonianze Musicali, fondatrice del Coro “Vecchioni di Mariele”; Claudia D’Ippolito, musicista; Michela Vita, storyteller e curatrice del blog “Bologna in un click”; Lorenzo Mazzilli , musicista.

La serata sarà preceduta alle ore 18.00 dal Talk “Parità di genere nell’industria culturale: l’importanza della rete”, condotto da Laura Gramuglia, speaker, dj, autrice, storyteller, operatrice culturale, interverranno:

Roberta Barberini – presidente Rumore di Fondo e coordinatrice MEI e Responsabile ORI

Roberta Giallo – cantautrice, performer, produttrice e coordinatrice ORI

Antonia Peressoni – ufficio stampa e referente Equaly e Indie Pride

Daniela Furlani – presidente Doc Creativity

Flavia Tommasini – operatrice culturale e attivista TPO

Giuseppe Seminario– community manager Bologna Attiva

Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti è realizzato grazie al sostegno e al contributo del Comune di Faenza, l’Unione Romagna Faentina, la Camera di Commercio di Ravenna e della Regione Emilia – Romagna.

Bologna, 15enne tenta di togliersi la vita, salvata grazie alla tempestività del papà e dei Carabinieri

“La faccio finita”. Ha mandato un messaggio all’amica, una 15enne di Bologna prima di gettarsi dal ponte del torrente Savena al confine tra il capoluogo emiliano e San Lazzaro. Messaggio che l’amica ha poi girato al papà della ragazza, il quale dopo averla subito geolocalizzata ha allertato subito i soccorsi che sono riusciti a salvarle la vita.

Il tentativo di suicidio è stato raccontato da Il Corriere della Sera. Alle 8 di mattina il padre accompagna la figlia a scuola. La lascia davanti all’istituto ignaro che la figlia a scuola non andrà mai. Ha altre intenzioni, togliersi la vita, e lo confida alla sua amica del cuore.

“La faccio finita” le scrive sul telefono mentre si dirige verso il ponte del torrente Savena in via Giuseppe Dozza. L’amica sa che non è uno scherzo e avverte subito il papà di lei. Che immediatamente interviene, in una corsa contro il tempo.

Si reca sul posto e vede il suo zaino. La ragazzina si è gettata in acqua. Chiama subito i soccorsi. Intervengono i carabinieri che la raggiungono a nuoto. Il torrente è poco profondo, la ragazza ha sbattuto la testa, ma non è in pericolo di vita.

Ha anche un femore rotto e diverse contusioni su diverse parti del corpo. E’ stata portata subito in ospedale. Secondo quanto riferito da Il Corriere, non è chiaro il perché lo abbia fatto, ma una cosa è certa, la ragazza deve essere subito aiutata. A riprendersi e a liberarsi dalle sue insicurezze, paure, e oppressioni. Ciò che l’affligge e si porta dentro con tantissimo dolore.

Bologna, spariti 30 gatti in un mese: taglia di 4mila euro

Sull’Appennino Bolognese, in un mese sono spariti circa una trentina di gatti. Tanto che l’Associazione italiana in difesa degli animali e dell’ambiente Aidaa offre una taglia di 4mila euro a chi, con le proprie segnalazioni, farà individuare e condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili delle sparizioni. Tra i felini spariti c’è anche quello della fotografa e influencer bolognese Nima Benati, che sui social offre 5mila euro a chi la aiuterà a ritrovarlo.

“L’ansia mi sta divorando viva”, si è sfogata sui social Nima Benati, che vanta 800mila follower, “potrei sopravvivere all’idea che Bartolo sia stato preso da un ladro, che ora si stia prendendo cura di lui”. Bartolo è un persiano chinchilla di 5 anni, è scomparso a Monghidoro.

Non è l’ultimo gatto a essere sparito. Dopo di lui si sono perse le tracce anche di Eddy, un micione di 12 chili di cui i proprietari hanno pubblicato le foto su alcuni gruppi social spiegando che è sparito da giovedì 31 agosto in zona Vado di Monzuno, sull’Appennino bolognese. “Siamo disperati” scrivono, offrendo una ricompensa di mille euro a chi lo potrà riportare a casa, sano e salvo.

“La questione è scottante e allarmante”, fanno sapere dall’associazione Aidaa, “i proprietari di gatti cominciano ad aver paura. Tra le cause al momento si escludono le razzie di predatori e in particolare di volpi e lupi, in quanto non sarebbero stati ritrovati resti”. Da qui la decisione dell’associazione ambientalista di mettere una taglia che sarà pagata a chi, con la propria denuncia formale alle autorità, permetterà di individuare e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili di queste sparizioni.

foto crediti lanazione.it

A Milano, Firenze e Bologna gli automobilisti più sanzionati d’Italia

Milanesi, fiorentini e bolognesi si scopre che sono i più sanzionati per infrazioni stradali. Dato questo che emergerebbe da un’analisi congiunta condotta da Facile.it – Assicurazione.it, realizzata esaminando i rendiconti dei proventi delle violazioni del Codice della Strada pubblicati dalle città capoluogo di provincia italiane. Nel 2022, considerando solo le 102 città capoluogo di provincia che hanno pubblicato i dati relativi ai proventi legati alle contravvenzioni stradali, l’importo complessivo supera i 793 milioni di euro.

Milano (151 milioni di euro), Roma (133 milioni) e Firenze (46 milioni) sono i comuni che, nel 2022, hanno incassato maggiori proventi legati a sanzioni derivanti all’accertamento delle violazioni al Codice della Strada, rapportando le somme al numero di autovetture e motocicli iscritti nei registri della motorizzazione civile, lo scenario cambierebbe. I guidatori più multati d’Italia sono comunque risultati essere i milanesi; considerando che dai dati ufficiali ACI fanno capo a Milano oltre 870.000 veicoli tra auto e moto, nel 2022 la “spesa pro capite” per multe legate alle violazioni del Codice della Strada è stata di 174 euro.

foto crediti today.it

Violentò lo scorso anno una 17enne con problemi psichici al parco, fermato a Bologna

Un uomo di origini tunisine di 30 anni è stato fermato con l’accusa di aver violentato una ragazza di 17 anni, con fragilità psichiche, la tarda serata del 14 settembre ai Giardini Margherita di Bologna.

Lunedì è stato indagato, a suo carico anche precedenti penali, e interrogato dal pm Michele Martorelli, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, e ha respinto le accuse. E’ difeso di ufficio dall’avvocato Alessandro Armaroli e si attende l’udienza di convalida del provvedimento.

L’uomo è accusato di aver ceduto hascisc alla ragazza e di averla indotta a seguirla in una zona isolata del parco pubblico, per poi abuisare anche di lei.

Nell’interrogatorio ha riferito di non conoscere la vittima e di non essere andato ai Giardini Margherita in quel periodo. A suo carico ci sarebbe, però, un’impronta digitale sulla bottiglia che la stessa vittima ha indicato come bevuta dall’aggressore e materiale genetico riferibile all’indagato, sugli abiti della ragazza e su un filtro di sigaretta trovata sul luogo.

Bologna, ginecologa avvelenata dal marito medico sapeva di essere “sedata”: “Ha taciuto per i figli”

Isabella Linsalata, 62 anni, di professione ginecologa, sospettava fin da inizio del 2019 che il marito medico, il 64enne Giampaolo Amato arrestato per l’omicidio premeditato della donna, le somministrasse sostanze tossiche, anche se escludeva che l’uomo volesse in quel modo ucciderla. Lo ha riferito il gip Claudio Paris, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Amato. Il medico avrebbe preparato tisane “corrette” con le benzodiazepine per sedare la moglie, la quale sapeva che quelle bevande “amarissime” avevano lo scopo di avvelenarla. La denuncia alle forze dell’ordine, però, non arrivò mai per “il bene dei figli”.

Altri elementi emersi, a partire dalle dichiarazioni della sorella e delle due amiche, con le quali la vittima non solo si confidava, ma cercava anche di “fugare i suoi dubbi al riguardo”. Ed è soprattutto “grazie alla lungimiranza, al senso di protezione (prima) e all’ostinata ricerca della verità (poi) serbati in particolare da queste tre donne, che non l’hanno mai abbandonata, che si dispone oggi di accertamenti di tipo tecnico formatisi ben prima del suo decesso”, sottolinea il giudice, parlando di “prove a futura memoria”, raccolte da Isabella e dalle tre donne, come nel caso della bottiglia di vino conservata dalla sorella, che ora si è giunti alla verità.

L’uomo, infatti, sarebbe anche accusato della morte della suocera, Giulia Tateo, avvenuta soltanto 22 giorni prima rispetto a quello della figlia. Le analisi sui cadaveri delle due donne hanno evidenziato tracce del farmaco Midazolam, somministrato dall’uomo.

Sempre secondo il giudice, il movente sarebbe da ricercare in una relazione extraconiugale che l’uomo intratteneva dal 2018.