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Salsomaggiore Terme, uccide la moglie con una mazza da baseball: fermato da una giovane carabiniera fuori dal servizio

Una donna di 66 anni è stata uccisa a colpi di mazza da baseball nel centro di Salsomaggiore Terme (Parma).

La vittima, di nazionalità straniera, indiana, è stata aggredita dal marito, più volte colpendola al corpo e alla testa.

Soccorsa dal 118, la donna è morta sul posto. Il marito è stato fermato da una giovane donna carabiniere, libera dal servizio, sentendo la vittima urlare e chiedere aiuto è intervenuta prontamente da sola, chiamando gli aiuti del caso, e riuscendo anche a fermare l’uomo.
Ma per la donna non c’è stato più nulla da fare. Nonostante i soccorsi arrivati prontamente sul posto e l’arrivo in ospedale Maggiore.

L’uomo arrestato è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Soffocò moglie malata, gli vengono riconosciute le attenuanti: condanna a 6 anni

La Corte di Assise di Modena ha condannato a sei anni e due mesi Franco Cioni, 74enne che il 14 aprile 2021 a Vignola (Modena) ha ucciso la moglie malata soffocandola con un cuscino. La pena, molto lieve per un omicidio, che ha tenuto conto di diverse attenuanti. Fu lui a chiamare i carabinieri e confessare ogni cosa dicendo di aver voluto porre fine alle sofferenze della moglie, 68enne, Laura Amidei.

Riconosciute ora le attenuanti. I giudici, spiega il difensore dell’uomo, avvocato Simone Bonfante, hanno voluto riconoscere l’attenuante del risarcimento del danno e dei motivi di particolare valore morale, (aver agito per non far più soffrire la donna), oltre che le generiche prevalenti sull’aggravante. Anche la Procura aveva chiesto il minimo della pena.

Casoli (Chieti), una donna è stata trovata morta in casa, con una ferita di arma da taglio all’addome

A Casoli, in provincia di Chieti, una donna questa mattina è stata trovata morta, riversa in una pozza di sangue, nella propria abitazione in Contrada Verratti con profonde ferite di arma da taglio all’addome. Sul posto, sono giunti i Carabinieri della compagnia di Lanciano (Chieti) e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Chieti. La prima ipotesi è che sia stata uccisa dal marito, al momento non rintracciabile, al culmine di una lite.

La donna ha anni 66 ed è di origine inglese. Come il marito.
A lanciare l’allarme, un’amica di lei.

Alle ore 10.30 di questa mattina, la donna è arrivata in contrada Verratti a Casoli (Ch) cercando la donna disperatamente, che non le rispondeva ormai, da qualche giorno al telefono. Ha bussato a casa ma niente da fare.

È quindi corsa tra le case della contrada, urlando che bisognava chiamare subito i carabinieri. E cosi è stato fatto. I militari hanno allontanato tutti e sono entrati, trovando la donna riversa a terra e priva di vita. Lei e il compagno o marito, Michael, si erano trasferiti in paese da alcuni anni.

Trapani, uccide la ex compagna e poi si toglie la vita

Un uomo, originario di Valderice, in provincia di Trapani, di anni 42, Angelo Reina ha ucciso a colpi di arma da fuoco la ex compagna, Marisa Leo, 39enne, originaria di Salemi.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo ha dato appuntamento all’ex compagna, nell’azienda di famiglia dove l’ha uccisa con tre colpi d’arma da fuoco. Successivamente, si recato in un viadotto, all’ingresso di Castellammare del Golfo, dove si è tolto la vita con un colpo di arma da fuoco. A trovare il corpo senza vita, la polizia stradale.

La vittima lavorava presso le cantine “Colomba Bianca” dove si occupava di marketing, mentre l’ex compagno gestiva un vivaio di famiglia nelle campagne del Marsalese. La coppia aveva una bambina, ma i due non stavano più insieme da anni. Lui le aveva chiesto un appuntamento per chiarire. Forse voleva tornare con lei.

dal suo blog personale

In provincia di Enna, una donna è stata uccisa per strada, aveva denunciato il marito

Un ennesimo femminicidio si è consumato per strada, questa volta a Troina, in provincia di Enna. Una donna di 56 anni, Mariella Marino, è stata uccisa in strada a colpi di arma da fuoco. Il delitto sarebbe avvenuto in via Sollima, nel centro della città, nel rione di San Basilio. I carabinieri hanno portato in caserma il marito della vittima, imprenditore Maurizio Impellizzeri, sospettato del delitto della donna. La donna lo aveva denunciato in autunno scorso per “atti persecutori” nei suoi confronti.

La coppia, che aveva tre figli maggiorenni, era separata da un anno. Il marito era rimasto nella casa comune, mentre la moglie era andata a vivere dalla madre. L’uomo aveva patteggiato una condanna a 8 mesi e non era mai stato arrestato. I carabinieri lo tenevano sotto controllo e avevano più volte perquisito casa e lavoro alla ricerca di armi, ma purtroppo, non le avevano mai trovate.

Fiume Veneto, anziana trovata morta nel proprio letto, arrestato il marito

Una donna di 74 anni, Laura Pin, di 74 anni, è stata trovata morta nel proprio letto a Fiume Veneto. Ad ucciderla il marito, un uomo di 75 anni, Severino Sist, fermato dai Carabinieri di Pordenone, come indiziato dei delitto della moglie.

L’anziana era stata trovata senza vita mercoledì mattina, nel letto, dalle assistenti domiciliari che si prendevano cura di lei, essendo inferma.

Il medico di famiglia aveva stabilito che la morte fosse avvenuta almeno il giorno precedente, senza che il marito lanciasse l’allarme e avvertisse le forze di polizia.

Inoltre, aveva anche notato ecchimosi, informando subito la Procura. L’anziano si era già reso protagonista di maltrattamenti nei confronti della moglie ed era destinatario di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare nel 2019.

La svolta nelle indagini è arrivata nelle prime ore di questa mattina, quando i militari del reparto operativo, nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Pordenone, hanno fermato l’uomo su disposizione del pubblico ministero Andrea Del Missier, che ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza.

Uccise compagna e portò via le figlie, conferma di ergastolo

L’ergastolo è stato confermato oggi in Corte d’assise d’appello a Sassari per Francesco Baingio Douglas Fadda, il 47enne già condannato in primo grado per il femminicidio della compagna di anni 48, di origine ceca, Zdenka Krejcikova, uccisa con una coltellata il 15 gennaio del 2020 in un bar di Sorso.

I giudici hanno accolto favorevolmente la richiesta del carcere a vita sollecitata dalla procuratrice generale Francesca Pischedda, a cui si sono associati gli avvocati di parte civile, Teresa Pes, per la famiglia della vittima, e Pietro Diaz, per le due figlie minorenni, le gemelline di anni, portate via dall’imputato la notte dell’aggressione.

Asti, 50enne uccide la compagna e tenta di suicidarsi

Un uomo, di circa 50 anni, ad Asti, ha ucciso la compagna e poi ha tentato di togliersi la vita. E’ stato portato in ospedale nel capoluogo piemontese dal personale del 118.

Sono intervenuti i carabinieri e vigili del fuoco. L’uomo soffre di disturbo depressivo.

Arezzo, 38enne uccide moglie e suocera a coltellate

Ad Arezzo un 38enne ha ucciso a coltellate la compagna 35enne Sara Ruschi e la suocera 76enne Brunetta Ridolfi nell’appartamento dove la coppia viveva con due figli, un sedicenne e una bambina di due anni. La più anziana delle due donne è morta subito, mentre l’altra, dopo un poco in ospedale.

“Le ho ammazzate, le ho ammazzate”, ha dichiarato l’uomo sotto shock uscendo subito dall’abitazione.

L’uomo, di origine magrebina è stato arrestato e condotto in carcere dalla polizia, che a quanto pare è stata chiamata dal figlio più grande della coppia subito dopo l’accoltellamento, avvenuto la notte scorsa. Gli investigatori, sostengono che all’origine del duplice omicidio possa esserci stata una lite degenerata in tragedia, o un raptus di follia.

Bologna, ginecologa avvelenata dal marito medico sapeva di essere “sedata”: “Ha taciuto per i figli”

Isabella Linsalata, 62 anni, di professione ginecologa, sospettava fin da inizio del 2019 che il marito medico, il 64enne Giampaolo Amato arrestato per l’omicidio premeditato della donna, le somministrasse sostanze tossiche, anche se escludeva che l’uomo volesse in quel modo ucciderla. Lo ha riferito il gip Claudio Paris, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Amato. Il medico avrebbe preparato tisane “corrette” con le benzodiazepine per sedare la moglie, la quale sapeva che quelle bevande “amarissime” avevano lo scopo di avvelenarla. La denuncia alle forze dell’ordine, però, non arrivò mai per “il bene dei figli”.

Altri elementi emersi, a partire dalle dichiarazioni della sorella e delle due amiche, con le quali la vittima non solo si confidava, ma cercava anche di “fugare i suoi dubbi al riguardo”. Ed è soprattutto “grazie alla lungimiranza, al senso di protezione (prima) e all’ostinata ricerca della verità (poi) serbati in particolare da queste tre donne, che non l’hanno mai abbandonata, che si dispone oggi di accertamenti di tipo tecnico formatisi ben prima del suo decesso”, sottolinea il giudice, parlando di “prove a futura memoria”, raccolte da Isabella e dalle tre donne, come nel caso della bottiglia di vino conservata dalla sorella, che ora si è giunti alla verità.

L’uomo, infatti, sarebbe anche accusato della morte della suocera, Giulia Tateo, avvenuta soltanto 22 giorni prima rispetto a quello della figlia. Le analisi sui cadaveri delle due donne hanno evidenziato tracce del farmaco Midazolam, somministrato dall’uomo.

Sempre secondo il giudice, il movente sarebbe da ricercare in una relazione extraconiugale che l’uomo intratteneva dal 2018.