Archives

Formia, giovane donna trovata morta in una stanza di un motel, ferite di arma da taglio

Una donna di 25 anni è stata trovata morta nella stanza di un albergo a Formia, in provincia di Latina.  Era riversa sul letto dell’albergo distante solo pochi metri di distanza dalla stazione ferroviaria della località balneare del basso Lazio.

La polizia e il medico legale hanno repertato alcune ferite inferte alla gola, provocate da un coltello. Non si esclude nessuna ipotesi ma quella più accreditata, fino a quando non verrà eseguita l’autopsia è quella del suicidio. Nella stanza sarebbe stato trovato anche un biglietto d’addio. In corso gli accertamenti per capire la reale dinamica dei fatti.

Roma, esercizio abusivo di attività finanziaria. Denunciate 21 persone e 1 arresto. Sequestro di criptovalute

Al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente tutelato per la rilevanza dei fatti, nel rispetto dei diritti degli indagati e dei terzi coinvolti, si comunica che a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i finanzieri del Comando Provinciale di Roma e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma hanno individuato e sequestrato oltre 776 milioni di criptovalute aventi un controvalore di circa 63 milioni di euro, per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

Le indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma hanno consentito di individuare 21 soggetti (15 dei quali destinatari di decreto di giudizio immediato), aventi base operativa a Frascati e operanti su tutto il territorio nazionale. Gli indagati, attraverso l’utilizzo dei social network, avrebbero promosso investimenti in criptovalute su piattaforme online prive delle prescritte autorizzazioni di legge. Gli investimenti proposti, nella prospettiva di “arruolare” nuovi investitori e attrarre capitali sempre maggiori, prevedevano rendimenti alti a cadenza settimanale.

All’esito delle attività investigative:  sono stati raccolti rilevanti elementi indiziari in ordine al coinvolgimento di una società italiana che, operando abusivamente sul mercato, avrebbe creato una moneta digitale, offerta quale forma di investimento attraverso il proprio sito web. Nei suoi confronti, è stato eseguito il sequestro di oltre 776 milioni di criptomonete aventi un controvalore di circa 63 milioni di euro; e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino poco prima che si imbarcasse in un volo diretto in Polonia, uno degli indagati.

L’attività di servizio testimonia l’impegno del Corpo e dell’Autorità Giudiziaria veliterna a contrasto dei fenomeni di abusivismo finanziario, perpetrato anche a mezzo web, a tutela del trasparente investimento dei risparmi dei cittadini e a contrasto di ogni forma di illecito che possa essere perpetrato nei mercati. Si evidenzia che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli
indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

ph credit pixabay

Carabinieri: esecuzione di ordinanza nei confronti di 7 persone ritenute presunte responsabili di associazione a delinquere e truffe

Nelle prime ore del mattino di oggi, 2 aprile 2024, in Padenghe sul Garda (BS) e Montichiari (BS), i Carabinieri della Compagnia di Codogno (LO), coadiuvati dai militari delle Compagnie di Salò e Desenzano del Garda, hanno esequito una ordinanza applicativa di misure cautelari personali in carcere e reali (sequestro preventivo  di veicoli), emessa dal GIP di Brescia su richiesta della locale Procura, nei confronti di 7 persone ritenute presunte responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe.

Contestualmente, sono stati eseguiti altrettanti decreti di perquisizione personale e locale e decreti di sequestro preventivo per numerosi autoveicoli nella disponibilità degli indagati.

L’attività investigativa sviluppata dai militari della Stazione CC di Guardamiglio (LO) con la collaborazione del NORM della Compagnia di Codogno, ha consentito di accertare che i destinatari della misura avrebbero commesso – dal gennaio 2021 al maggio 2022 – una serie di truffe (23 fatti contestati), consistenti nella vendita di autoveicoli con il contachilometri modificato per ridurre in maniera considerevole la percorrenza effettiva della vettura, così da indurre in errore l’acquirente finale, allettato dai vantaggiosi annunci pubblicati su diverse piattaforme online.

Dalle indagini è emerso che in moltissimi casi le riduzioni arrivavano a oltre 200mila chilometri, ovvero fino al triplo delle misurazioni originali.

La responsabilità penale degli indagati sarà comunque accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.

 

ph credit dal web

Lavagna, morta dopo il vaccino. 5 i medici finiti a giudizio

Cinque i medici che sono stati iscritti nel registro degli indicati, per la morta della giovanissima studentessa, Camilla Canepa, di anni 18 anni, morta a giugno 2021 all’ospedale San Martino di Genova dopo essere stata vaccinata contro il Covid – 19 con il vaccino AstraZeneca durante un open day.

La procura ha inviato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagine. I medici potranno chiedere, entro 20 giorni, di farsi interrogare. Dall’autopsia era emerso che Camilla “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”. E che la morte per trombosi era “ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”.

A quattro dei cinque medici indagati è contestato il reato di omicidio colposo. In particolare, secondo la procura, non avrebbero provveduto, in occasione dell’accesso della ragazza al pronto soccorso di Lavagna nella serata del 3 giugno 2021, all’effettuazione di tutti gli accertamenti diagnostici previsti dal protocollo terapeutico elaborato da Regione Liguria per il trattamento della sindrome da Vitt (Vaccine-induced immune thrombotic trombocitopenia), che aveva colpito la ragazza dopo l’infusione della dose vaccinale. L’esecuzione di tali approfondimenti avrebbe consentito, secondo i pm Francesca Rombolà e Stefano Puppo, di formulare la corretta diagnosi della patologia insorta e di adottare tempestivamente il trattamento terapeutico che, con elevata probabilità, avrebbe consentito alla paziente di sopravvivere.

Ricordiamo che la povera Camilla era stata vaccinata il 25 maggio e si era sentita male il 3 giugno: portata all’ospedale di Lavagna avevano riscontrato una piastrinopenia e una fotosensibilità. E’ stata poi dimessa, dopo una tac senza contrasto, ed era ritornata nello stesso ospedale il 5 giugno in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Trasferita infine al policlinico San Martino di Genova operata alla testa. Qui è morta il 10 giugno.

 

ph credit dal web

Varesotto, 26enne accoltellato in casa

Ieri sera, nel Varesotto, un 26enne è stato trovato morto in casa propria. Sul posto in Via Mascheroni a Cairate sono giunti i carabinieri di Fagnano Olona (Varese) e i loro colleghi della sezione operativa di Busto Arsizio e del Nucleo investigativo di Varese.

In un appartamento al civico 1 segnalata la presenza di una persona deceduta che ha fatto emergere che sia stata accoltellata in giornata.

Le indagini sono coordinate ora dalla Procura di Busto Arsizio.

Picchiato e bruciato nel Pistoiese, cognato fermato dai Carabinieri per omicidio

Alessio Cini, è il 57enne tecnico tessile originario di Prato, trovato morto la mattina dell’8 gennaio davanti alla sua abitazione nella campagna di Agliana (Pistoia).

La procura di Pistoia ha disposto un decreto di fermo nei confronti di suo cognato, 58enne, e vicino di casa.

La vittima aggredita con una spranga al testa, e colpita più volte al torace e poi data alle fiamme quando ancora era in vita.

Le intercettazioni ambientali nell’auto dell’indagato, seguite dai carabinieri, riferisce la procura in una nota, “hanno registrato varie conversazioni” che l’indagato “teneva con sé stesso a voce alta (soliloquio), nel corso delle quali ricostruiva i momenti dell’aggressione alla vittima, le modalità della stessa, la causa mortale prodotta da tale aggressione, l’immagine del sangue, l’abbruciamento”. Sempre la procura spiega che le indagini patrimoniali “hanno consentito di individuare il probabile movente al gesto delittuoso, rinvenibile in una situazione reddituale difficile per l’indagato, ed in una aspettativa ereditaria che dalla morte di Alessio Cini sarebbe derivata e di cui avrebbe potuto indirettamente beneficiare”.

Omicidio di Alexandru Ivan a Monte Compatri, fermato un uomo per la morte del 14enne

Si è costituito, accompagnato dai due suoi avvocati in caserma, l’assassino di Alexandru Ivan, ucciso a 14 anni a Roma nella notte tra venerdì e sabato 13 gennaio nel parcheggio della metro C, stazione Pantano.

Si tratterebbe di un 24enne, originario dell’est Europa. Poco prima dell’omicidio, c’era stata una violenta lite all’interno di un bar sulla via Casilina tra l’attuale compagno della madre di Alexandru, un uomo di 29 anni di origine romena, e un altro ragazzo originario dell’est Europa.

Gli investigatori hanno ricostruito le numerose telefonate intercorse tra i due dopo il loro incontro al bar, fino all’appuntamento concordato vicino al parcheggio dove Alexandru aveva accompagnato con la madre il compagno di quest’ultima. Una volta arrivati sul luogo i tre sono stati investiti da una raffica di colpi partiti da un’automobile dove, a bordo, c’erano quattro uomini tra cui il presunto omicida.

Un uomo del gruppo, identificato anche all’interno del bar, risulta al momento ancora irreperibile.

foto dal web

Bergamo, morto ciclista di 52 anni. Investito da un’auto guidata da un 21enne

Un 52enne che era in bicicletta è stato investito nella notte da un’autovettura guidata da un 21enne, ad Albano Sant’Alessandro (Bergamo), paese dove la vittima abitava.

La vettura, una Peugeot Gt, viaggiava a velocità sostenuta. La vittima, secondo quanto è emerso dai rilevi effettuati, è stata sbalzata a oltre 50 metri di distanza dal punto preciso dell’impatto.

Per il 52enne inutili i soccorsi del 118. Illeso il giovane alla guida dell’autovettura, che è stato accompagnato dagli agenti della Polstrada in ospedale per essere poi sottoposto agli accertamenti sull’uso di alcol e droghe i cui esiti saranno disponibili nei prossimi giorni.

Torremaggiore (Foggia), diverse morti sospette nell’hospice: l’autopsia conferma tracce di sedativi

Depositato dall’istituto di medicina di Foggia l’esito dell’autopsia sui pazienti deceduti misteriosamente nell’hospice di Torremaggiore nel Foggiano: gli esami effettuati hanno confermato la presenza – per 12 dei 15 pazienti – di tracce di Midazolam e Promazina nel sangue, pur non essendo, secondo l’accusa, medicinali prescritti nel piano terapeutico. Si tratterebbe di farmaci con principio attivo che agirebbe sul sistema nervoso per indurre i pazienti ad un rilassamento muscolare. Al centro dell’inchiesta un infermiere di 55 anni finito nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio volontario.

“Sebbene tali medicinali – spiegano gli inquirenti – siano comunemente utilizzati come sedazione terapeutica e per ridurre lo stato di sofferenza nei malati terminali, necessitano comunque di una prescrizione medica, totalmente assente sui quindici corpi disseppelliti”.

“Il mio assistito – dichiara il legale dell’infermiere, l’avvocato Luigi Marinelli – è stato fin dall’inizio dell’inchiesta tranquillo. Ha sempre sostenuto di aver eseguito ciò che veniva prescritto dai sanitari. Come mai è indagato soltanto lui se nella struttura era presente altro personale? L’infermiere attualmente lavora in una struttura sanitaria della provincia di Foggia dove è stato trasferito dopo l’indagine”.

Como, morta coppia in auto nel lago: guasto meccanico o malore?

Una coppia, è stata trovata morta in auto, nel lago di Como. Si tratterebbe di Morgan Algeri, 38 anni, e Tiziana Tozzo, di 45 anni, rimasti all’interno di un Suv Mercedes che nella tarda serata di ieri, giorno dell’Epifania si è inabissato nelle acque del lago a Como. Quello che è certo è che l’auto, un suv di grossa cilindrata, era parcheggiata a pochi metri di distanza dal parapetto quando, a un certo punto è partita in avanti, sfondando la barriera e finendo del lago con a bordo la coppia.

Si cerca di capire la dinamica esatta dell’incidente e che non si sia trattato di un suicidio.

Gli investigatori, che esaminano l’autovettura, recuperata dai vigili del fuoco, non escludono alcuna ipotesi, anche quella di un malore e del guasto alla vettura, un Suv Mercedes che era stato preso a noleggio da Algeri da parecchio tempo.