E’ definitiva la condanna a sei anni per l’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, in relazione al procedimento legato alla strage del 28 luglio del 2013, in cui un bus precipitò dal viadotto di Acqualonga nella zona di Monteforte Irpino, ad Avellino, causando la morte di ben 40 persone.
La decisione è arrivata dai giudici di Cassazione. L’ex dirigente, che è stato condannato per disastro colposo e omicidio colposo, è pronto a costituirsi. I giudici hanno fatto passare in giudicato anche le condanne per gli altri dirigenti della società e dipendenti del Tronco.
Una pena di 9 anni per il proprietario del bus, Gennaro Lametta, e la condanna a 4 anni per l’allora dipendente della motorizzazione civile di Napoli, Antonietta Ceriola.
Per i vertici di Autostrade, invece, la Procura aveva chiesto dieci anni. Castellucci era già stato condannato a sei anni in appello.
La Corte di Appello di Napoli, nel settembre del 2023, aveva inflitto sei anni a Castellucci che in primo grado era stato assolto. L’incidente mortale si verificò intorno alle ore 20:30 di una domenica d’estate nella quale, dopo alcuni giorni in gita nel paese di Padre Pio, una comitiva di famiglie e amici stava facendo ritorno a casa a Pozzuoli.
Mentre percorreva la discesa dell’A16 Napoli-Canosa, nel territorio di Monteforte Irpino, il bus guidato da Ciro Lametta, fratello del proprietario dell’agenzia Mondo Travel che aveva organizzato il viaggio, cominciò a sbandare dopo aver perso sulla carreggiata il giunto cardanico che garantisce il funzionamento dell’impianto frenante.
Dopo aver percorso un chilometro senza poter frenare, tamponando le auto che incontrava sul suo cammino, l’autista del bus, nel vano tentativo di frenare la corsa si affiancò alle barriere protettive del viadotto Acqualonga che cedettero facendo precipitare di sotto il pulman da un altezza di ben 40 metri.
Trentotto le persone che persero la vita, in quel terribile incidente stradale. Due nei giorni successivi. Dieci invece furono i superstiti. L’inchiesta portò al rinvio a giudizio di 15 persone, 12 delle quali dirigenti ed ex dirigenti di Autostrade per l’Italia, per omicidio colposo, disastro colposo ed altri reati.
In merito a Castellucci e agli altri dirigenti di Aspi l’accusa era quella di aver violato le norme che garantiscono la circolazione autostradale in condizioni di sicurezza e di non aver provveduto alla riqualificazione dell’intero viadotto dell’A16 con la necessaria sostituzione delle barriere protettive.
Tant’è che, sostengono gli inquirenti, che se quelle barriere protettive fossero state a norma, il bus non sarebbe precipitato di sotto.
ph credit vigili del fuoco