Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati santi insieme il 7 settembre
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Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati diventeranno santi insieme domenica 7 settembre. Una data tanto attesa considerando la devozione che i due giovani italiani raccolgono nei cinque continenti, ma anche le modifiche al calendario dovute alla morte di papa Francesco. L’annuncio è stato  fatto in questi giorni proprio da Papa Leone XVI nel suo primo Concistoro. Cerimonia in piazza San Pietro e sarà presieduta proprio dal Pontefice.

La canonizzazione dell’adolescente morto nel 2006 a 15 anni di età per una leucemia fulminante, che in molti vorrebbero come patrono di Internet, era prevista per il 27 aprile scorso nel corso del Giubileo degli adolescenti, ma è stata sospesa all’indomani della scomparsa di papa Bergoglio. Quella di Pier Giorgio Frassati era stata annunciata da Francesco e inserita nel calendario del Giubileo dei giovani: la cerimonia doveva tenersi il 3 agosto a Tor Vergata, la spianata alla periferia di Roma che aveva ospitato la Gmg del Giubileo del 2000, dove è in programma la Messa conclusiva dell’incontro dei giovani con il Pontefice.

Su Frassati non si era pronunciato alcun Concistoro fino a oggi. Adesso giunge la decisione di papa Leone che unifica le canonizzazioni dei due ragazzi: stessa data e identico luogo. Uno accanto all’altro: il liceale timido devoto alla Vergine e all’Eucaristia, conquistato da Francesco d’Assisi, che è stato un pioniere dell’evangelizzazione nel pianeta digitale, forte della sua esperienza di volontariato fra i dimenticati o nelle mense dei poveri; e l’universitario di Torino morto esattamente un secolo fa a 24 anni per una poliomielite fulminante, appassionato della montagna, legato all’Azione Cattolica e alla Fuci, schierato contro il fascismo, che da innamorato della Parola «restituiva» la Comunione ricevuta ogni mattina, come lui stesso raccontava, visitando i poveri, le famiglie bisognose, i malati e traduceva la fede in un apostolato sociale anche dentro le fabbriche o in impegno politico fra le fila del Partito popolare. Dietro la scelta di posticipare il rito di Frassati ci sarebbe la volontà sia di avere come cornice solenne San Pietro, sia di favorire la partecipazione di “popolo” che l’eccessivo caldo di agosto avrebbe potuto ostacolare.

È stato il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, a presentare al Papa i profili degli otto nuovi santi all’inizio del Concistoro. Sette – escluso Frassati, quindi – verranno canonizzati in un’unica data, domenica 19 ottobre, in occasione della Giornata missionaria mondiale. Fra i nuovi santi al centro del rito di ottobre ci sono tre italiani: il salentino Bartolo Longo (1841-1926), fondatore del santuario mariano di Pompei che lega il suo nome alla Vergine del Rosario ma anche all’assistenza degli orfani di guerra e dei figli dei carcerati; la veronese Vincenza Maria Poloni (1802-1855), fondatrice dell’Istituto delle Sorelle della Misericordia ispirato al carisma di Vincenzo de’ Paoli, che ha messo al centro della sua azione gli anziani, i malati e i più piccoli; la bresciana Maria Troncatti (1883-1969), religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice che è stata missionaria in Ecuador e nella foresta amazzonica dove veniva chiamata Madrecita e dove il suo ospedale era stato incendiato dai coloni perché ritenuto “scomodo”.

Nella stessa data saranno iscritti nell’albo dei santi l’arcivescovo armeno Ignazio Choukrallah Maloyan (1869-1915), martire nel genocidio compiuto dai turchi; il catechista Peter To Rot (1912-1945), primo santo della Papua Nuova Guinea, arrestato per la sua lotta alla poligamia e ucciso con un’iniezione letale; la religiosa venezuelana Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez (1903-1977), fondatrice delle Serve di Gesù; e il “medico dei poveri” Gregorio Hernández Cisneros (1864-1919), anche lui venezuelano, appartenente al Terz’ordine francescano, che aveva incentrato la sua professione sui bisognosi: è stato lo stesso Semeraro a raccontare al Papa che offriva denaro per acquistare medicine a chi non se le poteva permettere e che è morto in un incidente stradale mentre portava i farmaci a un indigente. Anche in questo caso celebrazione presieduta dal Papa in piazza San Pietro.

 

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