L’Inps verserà ai padri separati poco più di 1.900 euro, molto meno del tetto massimo che era stato stabilito inizialmente, pari a 9.600 euro. Trai 10 milioni di euro stanziati in origine per ora ne vengono utilizzati 8,5. Le restanti risorse accantonate in attesa che si completino i controlli su un altro centinaio di domande. Duemila richieste sono state respinte o perché la dichiarazione sul reddito inferiore del 30%, previsto per avere l’aiuto, non è stata confermata dal Fisco, o perché mancavano altri requisiti necessari, per l’erogazione del contributo, oppure perché il periodo considerato non era corrispondente a quello individuato dalla legge, oppure perché non c’era l’atto del tribunale sull’assegno di mantenimento.
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