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Torino: Salone del libro 2024, al via dal 9 al 13 maggio con tante novità

Sono tante le nuove sezioni, di quest’anno che è possibile trovare presso il Salone del libro di Torino, che apre i battenti al pubblico dal 9 al 13 maggio. Ad anticiparne l’inizio l’evento organizzato in collaborazione con Rai Radio3  ieri sera in diretta dall’Auditorium Rai di Torino “Arturo Toscanini” alle ore 20. Quest’anno il titolo sarà “Castelli in aria. Diventare qualcun altro fantasticando”, un viaggio in parole e musica, con David Riondino, Monica Demuru e Natalio Mangalavite a partire dai Castelli in aria di Luciano di Samosata, per arrivare fino a Carmelo Bene, passando attraverso la storia di Medea e del Mattia Pascal di Pirandello.

La lingua ospite scelta è il tedesco, per poter approfondire nelle cinque giornate di manifestazione la produzione letteraria e culturale di una lingua.

 “Vita immaginaria” il tema centrale; “Le donne nel passato, presente, futuro” e “Sguardi sul presente” le altre tematiche che saranno al centro delle riflessioni di questa edizione sotto la direzione di Annalena Benini.

Ma il Salone del Libro sarà anche l’occasione per celebrare importanti centenari che ricorrono nel 2024. Tra le ricorrenze, più importanti troviamo la morte di Franz Kafka, con Nicolas Mahler e Reiner Stach, e quello della nascita di Goliarda Sapienza, l’autrice di L’arte della gioia, testimonianza di una delle prime scrittrici anticonformiste e indipendenti della letteratura italiana.

E ancora: a cento anni dalla nascita e sessanta dalla morte, Truman Capote (nell’edizione de I Meridiani Mondadori) sarà celebrato da Alessandro Piperno mentre John Edward Williams (sempre I Meridiani Mondadori) da Francesco Pacifico, nei vent’anni dalla morte. Sarà a cura di Paola Caridi, Helena Janeczek e Mariarosaria Sciglitano l’omaggio a Miklós Mészöly, con la presentazione de La morte dell’atleta, per la prima volta tradotto in italiano, mentre a cura di Longanesi l’omaggio a Tiziano Terzani nei vent’anni dalla morte. Israel J. Singer sarà ricordato da Matteo Marchesini e il traduttore Enrico Benella (Giuntina) e non mancherà un momento dedicato a Julio Cortázar (Sur), a quarant’anni dalla scomparsa, con Ilide Carmignani e Giordano Meacci.

ph credit pixabay

Torino: ferito con il machete, il giovane confessa: Arrestato anche il fratello

Il giovane ha confessato. Che ha aggredito il 24enne con un machete, riducendolo quasi in fin di vita, mentre era in compagnia della sua fidanzata a bordo di un monopattino nel quartiere Mirafiori Nord di Torino. La polizia ha poi fermato il ragazzo di nobili origini, con l’accusa di tentato omicidio.

Durante l’interrogatorio il giovane avrebbe affermato di essere “completamente all’oscuro” dell’accaduto. In precedenza si era parlato di due ricercati, dopo essere fuggiti su un TMax.

Il 23enne fermato dagli agenti ha soggiornato per un certo tempo  in Spagna. Quando è stato rintracciato e bloccato dalla polizia a Torino, era convinto che si trattasse dell’esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria iberica. Dell’episodio del machete avrebbe detto di essere “del tutto all’oscuro”.

Ma iI movente sarebbe legato alla gelosia. Ci sarebbero state delle avance non richieste e spregiudicate, come anche una foto osé che la vittima avrebbe inviato via WhatsApp, nei giorni precedenti, alla fidanzata dell’aggressore. Anche se la pista della vendetta “d’onore” non convince del tutto gli investigatori.

In gravi condizioni i medici del Cto di Torino, dopo due interventi in sole 24 ore,  hanno poi deciso di  amputargli parte della gamba sinistra sotto al ginocchio, per salvargli la vita.  Il ragazzo è ancora intubato e ricoverato nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata.

Ancora vivo grazie alla prontezza di un operaio dell’Anas, che lunedì sera passava in via Panizza e l’ha soccorso stringendogli una cintura a monte del taglio, per fermare l’emorragia. E poi due carabinieri liberi dal servizio, che hanno messo un bastone dentro alla cinghia per stringere la presa ed evitare che il ventitreenne morisse dissanguato. Poi l’équipe del 118 ha intubato subito il ragazzo mentre veniva trasportato in codice rosso al Cto di Torino.

ph credit dal web

 

Torino, simula incidente sul lavoro: arrestato per omicidio collega

Un omicidio e non un incidente sul lavoro: è quanto pensano sia avvenuto i carabinieri della compagnia di Torino che hanno arrestato un 30enne per la morte di un suo collega. La vittima, un operaio edile originario di Napoli, è deceduto il 15 dicembre scorso. L’operaio era caduto in un cantiere di ristrutturazione in corso Ferrara, alla periferia nord del capoluogo piemontese, morendo dopo una notte di agonia in ospedale. Ma le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno fatto emergere numerosi dubbi, facendo convergere i sospetti su un collega. La vittima sarebbe stata spinta giù da una rampa di scale dopo una lite per motivi futili e banali, riportando lesioni che poi gli sono state fatali.

Torino, fidanzati in volo su aerei differenti precipitano nello stesso momento

Antonietta Demasi e Stefano Pirilli domenica 17 dicembre erano a bordo di due piccoli aerei diversi, che sono caduti – in due incidenti differenti – a circa 40 chilometri di distanza, l’uno dall’altra. Entrambi, fortunatamente, si sono salvati. I due velivoli, pilotati da due amici della coppia, erano decollati quasi contemporaneamente da due aviosuperfici differenti.

Per Antonietta Demasi, una studentessa di 22 anni, era la prima esperienza di volo. Ai comandi del velivolo, un Tecnam P92 Echo Super, c’era Paolo Rotondo, artigiano torinese di anni 38, che nell’incidente ha riportato un grave trauma cranico. Lei è stata operata per una frattura del bacino ed è ricoverata al Cto di Torino. E’ qui che il suo fidanzato Stefano Pirilli, 30enne consulente energetico, è andato a trovarla. Anche lui quel giorno era in quota ed è precipitato: stava volando su un biposto pilotato da Nicola Fiscarelli, di 42 anni, rimasto lievemente ferito.

foto da facebook

Torino, uccise il padre violento: Alex Pompa è stato condannato a 6 anni e 2 mesi

Alex Pompa, il giovane di Collegno (Torino) che il 30 aprile 2020 uccise a coltellate il padre violento per difendere la madre nel corso dell’ennesima lite in famiglia è stato condannato a 6 anni e 2 mesi e 20 giorni di reclusione dal pg Alessandro Aghemo, di fronte ai giudici della Corte d’Assise d’Appello.

La sentenza è stata pronunciata dalla corte di assise di Appello di Torino.

I giudici, fra l’altro, hanno disposto la trasmissione degli atti in procura perché si valutino le testimonianze rese dal fratello e dalla mamma dell’imputato. Il processo è ripreso dopo una pronuncia della Corte costituzionale, che ha permesso l’applicazione della prevalenza di alcune attenuanti rispetto alle aggravanti. La richiesta originale del pg era stata di 14 anni. In primo grado, Alex Pompa era stato assolto per legittima difesa.

foto crediti globalist

Torino, lasciata al party per annunciare le nozze: il Garante per la Privacy apre istruttoria

Il Garante per la Privacy, “in relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata nel corso della quale un noto professionista ha rivelato dati e informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, sta procedendo all’avvio di un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina sulla privacy”.

L’istruttoria – spiega il Garante – sarà volta, in particolare, ad accertare il possesso – da parte dei diversi soggetti che diffuso dati e contenuti, anche attraverso video – “di un’idonea base giuridica”.

Nel frattempo, continua la nota dell’Autorità della privacy, “il Garante richiama l’attenzione degli utenti dei social media e degli organi di informazione sul necessario rispetto della vita privata delle persone con particolare riferimento alla diffusione di dati personali relativi a relazioni sentimentali, come tali suscettibili di incidere in modo particolare sulla vita delle persone coinvolte, sulla loro reputazione e sulla loro sfera affettiva”.

Torino, cade in una cripta del cimitero mentre sta pulendo una tomba di famiglia: liberata dai vigili

Mentre puliva la tomba di famiglia, nel cimitero monumentale di Torino, è sprofondata nella cripta di sotto dove è rimasta intrappolata. Per liberare la donna, una dipendente di una cooperativa esterna impegnata nel servizio di pulizia del giorno, ha chiamato subito i vigili del fuoco, che hanno subito salvato la donna di 45 anni, precipitata di sotto, facendo un volo di oltre due metri.

La donna ha riportato ferite alla spalla e al ginocchio, secondo il racconto fatto a Il Corriere della Sera, ed è stata trasferita subito al Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco: le sue condizioni non sono apparse da subito gravi.

foto crediti cicop.it

Molinette, costruito un occhio sano dai suoi non vedenti: cieco torna a vedere

Un intervento all’avanguardia della scienza e tecnologia, è stato effettuato con successo, alle Molinette di Torino. Ha ridato, parzialmente, la vista a un paziente di 83 anni, che era affetto da anni cecità totale, a causa di due diverse patologie.

I medici hanno effettuato un autotrapianto di cornea, allargato a sclera e congiuntiva, che ha permesso di ricostruire un occhio vedente da due non vedenti. Si tratterebbe del primo intervento di questo tipo, al mondo.

Torino, tenta una rapina con la mannaia. L’aggressore colpito da una guardia giurata e arrestato

Un uomo è entrato in un albergo armato di mannaia per commettere una rapina, ferito da una guardia giurata con un colpo di pistola ed è stato arrestato dalla Polizia. E’ successo a Torino la notte scorsa, verso l’1:00, in zona Aurora.

L’uomo è stato portato in ospedale in codice giallo. Le sue condizioni non risultano però gravi.

Trapianto di fegato collegato al cuore salva bimba di 5 anni

Alle Molinette di Torino, una bambina di 5 anni è stata salvata, grazie ad un intervento chirurgico del tutto innovativo. Venendo sottoposta con successo, a un trapianto collegando il fegato del donatore direttamente al cuore della ricevente. Nata nel capoluogo piemontese da genitori di origine cinese, la piccola si trovava in Cina nel giugno 2021 al momento dell’insorgenza della malattia rara. Una gravissima patologia tumorale del fegato, tipica dell’età pediatrica, l’epatoblastoma.

Da qui il rietro in Italia, a novembre 2021, e la presa in carico da parte dell’equipe dell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino diretta dalla professoressa Franca Fagioli, sono stati provvidenziali per la piccola paziente.

Grazie ai protocolli avviati, di tipo chemioterapico soprattutto, di ultima generazione la risposta alla malattia è stata molto positiva, da parte della piccola paziente.

Una vena cava inferiore della bambina era del tutto trombizzata e ostruita nel suo tratto compreso tra le vene renali e l’atrio destro del cuore. In fase di trapianto, sotto il controllo dei cardiologi ecocardiografisti guidati dal dottor Gianluca Alunni, il professor Romagnoli e il dottor Carlo Pace Napoleone, direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, è stato eseguito il trapianto con l’accesso al cuore dall’addome per via trans-pericardica. Il fegato del donatore con tutta la sua vena cava sovraepatica è stato quindi impiantato direttamente sull’atrio destro del cuore della piccola ricevente.

Dopo pochi giorni la bambina è stata dimessa dalla Rianimazione diretta dal dottor Balagna per andare verso l’Area Semintensiva chirurgica del Centro trapianti. Attualmente la guarigione della piccola paziente prosegue con recupero post-operatorio nella Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita diretta dal dottor Pierluigi Calvo, in attesa di essere nuovamente sottoposta a terapie farmacologiche di consolidamento all’Oncoematologia pediatrica della professoressa Fagioli.