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Trapianto di fegato collegato al cuore salva bimba di 5 anni

Alle Molinette di Torino, una bambina di 5 anni è stata salvata, grazie ad un intervento chirurgico del tutto innovativo. Venendo sottoposta con successo, a un trapianto collegando il fegato del donatore direttamente al cuore della ricevente. Nata nel capoluogo piemontese da genitori di origine cinese, la piccola si trovava in Cina nel giugno 2021 al momento dell’insorgenza della malattia rara. Una gravissima patologia tumorale del fegato, tipica dell’età pediatrica, l’epatoblastoma.

Da qui il rietro in Italia, a novembre 2021, e la presa in carico da parte dell’equipe dell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino diretta dalla professoressa Franca Fagioli, sono stati provvidenziali per la piccola paziente.

Grazie ai protocolli avviati, di tipo chemioterapico soprattutto, di ultima generazione la risposta alla malattia è stata molto positiva, da parte della piccola paziente.

Una vena cava inferiore della bambina era del tutto trombizzata e ostruita nel suo tratto compreso tra le vene renali e l’atrio destro del cuore. In fase di trapianto, sotto il controllo dei cardiologi ecocardiografisti guidati dal dottor Gianluca Alunni, il professor Romagnoli e il dottor Carlo Pace Napoleone, direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, è stato eseguito il trapianto con l’accesso al cuore dall’addome per via trans-pericardica. Il fegato del donatore con tutta la sua vena cava sovraepatica è stato quindi impiantato direttamente sull’atrio destro del cuore della piccola ricevente.

Dopo pochi giorni la bambina è stata dimessa dalla Rianimazione diretta dal dottor Balagna per andare verso l’Area Semintensiva chirurgica del Centro trapianti. Attualmente la guarigione della piccola paziente prosegue con recupero post-operatorio nella Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita diretta dal dottor Pierluigi Calvo, in attesa di essere nuovamente sottoposta a terapie farmacologiche di consolidamento all’Oncoematologia pediatrica della professoressa Fagioli.

Molinette di Torino, parto durante intervento al cervello, salvate mamma e figlia

E’ accaduto, alcuni giorni fa, all’ospedale Molinette di Torino, dove sono state salvate mamma e figlia ancora in gestazione, con un intervento salvavita di neurochirurgia, grazie ad un team di esperti in neurochirurgia, ginecologia, ostetricia e neonatologia, che hanno lavorato stretto contatto in sala operatoria aiutandosi e coordinandosi gli uni, gli altri, tra di loro.

Mentre la madre veniva sottoposta a intervento neurochirurgico d’emergenza, in contemporanea con il cesareo, e veniva fatta nascere anche la piccolina che portava in grembo.

La gravidanza della donna procedeva molto bene, quando all’improvviso ha avuto forti mal di testa, alla trentunesima settimana di gestazione.

Così la giovane mamma (33 anni), è stata subito trasferita alla Città della Salute di Torino per un’improvvisa lesione cerebrale. Il quadro era apparso subito agli specialisti, molto compromettente.

Così, spiegano dalle Molinette «Mentre i neurochirurghi concentravano tutti i loro sforzi per intervenire sulla donna, ginecologi, ostetrici e pediatri neonatologi si sono dedicati alla salute della bambina che la mamma portava in grembo, la cui sopravvivenza era messa in particolare pericolo dalle condizioni di salute della sua mamma.

L’intervento neurochirurgico è stato eseguito dal professor Diego Garbossa, dalla dottoressa Francesca Vincitorio, dal dottor Ludovico Comite e dal dottor Roberto Racca, insieme all’anestesista Giorgio Passalacqua, del reparto anestesia e rianimazione 2 (diretto dal dottor Roberto Balagna).

Il cesareo, senza complicanze, è stato invece effettuato dal professor Luca Marozio e dal dottor Maurizio Giarola, dell’équipe della professoressa Benedetto. La neonata è stata poi anche affidata alle cure amorevoli cure della dott.ssa Alessandra Coscia, della dott.ssa Elena Maggiora e del dott. Pierclaudio Murru, del reparto di neonatologia, coordinato dal professor Bertino.

Dopo la prima assistenza in sala operatoria, la piccola è stata trasportata subito nella sala di terapia intensiva neonatale dell’università, ospedale di Sant’Anna di Torino, dove ha già potuto conoscere e essere presa in braccio dal suo papà, grazie anche all’alimentazione della banca del latte umano. Terminato l’intervento, la mamma è stata poi ricoverata in neurorianimazione, reparto diretto dalla dott.ssa Roberto Balagna e, dopo un solo giorno di distanza, grazie alla sua rapida ripresa, è stata trasferita poi, prima in neurochirurgia e poi in ostetricia e ginecologia universitaria del Sant’Anna, dov’è arrivato anche il suo più grande regalo di Natale: incontrare la sua piccola, appena nata.

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