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Incendi, approvata proposta di legge contro i piromani: 6 anni di carcere

Nell’ultimo decreto Omnibus Giustizia, approvato ieri sera dal Governo di Giorgia Meloni, arrivano anche pene più severe contro i piromani. Dopo l’allarme roghi e gli incendi che hanno devastato Sicilia, Calabria, e Sardegna, arrivano anche le modifiche all’articolo 423-bis, che disciplina il reato di incendio boschivo.

L’inasprimento è stato concordato dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, e quello della Giustizia Carlo Nordio. Aumenta, così, la pena minima per chi causa un incendio: da quattro si passa a sei anni di reclusione minimi.

Se poi l’incendio è di natura colposa, il minimo di pena si alza da uno a due anni. Il testo prevede anche un aumento di pena «da un terzo alla metà» se l’incendio «è commesso al fine di trarne profitto per sé o per altri».

Molto soddisfatto di tale risultato raggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, vice premier, Matteo Salvini.
In quanto ha spiegato ieri sera in conferenza stampa, si tratta di una proposta di legge, duramente voluta dalla Lega.

“Gli incendi dolosi stanno distruggendo l’Italia e, in particolare, la Calabria. Un susseguirsi di fiamme che, spesso, sono causati da criminali per interessi diretti e personali. Una devastazione che ha distrutto foreste centenarie, aziende, fabbricati, generando la morte di esseri umani e tanti animali che non sono riusciti a scappare dal fuoco. Finalmente qualcosa di concreto! Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta della Lega per aumentare le pene per i piromani: queste partiranno da un minimo di sei anni, con le aggravanti per chi agisce con fini di lucro o con doveri di sorveglianza”. “Perché – ha aggiunto ancora il ministro Salvini – chi mette a fuoco i boschi e le foreste è un criminale, e va trattato come tale!”.

“Il Governo ha fatto la sua parte.

Ora tocca ai cittadini, alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura assumere tutte quelle iniziative per prevenire e, comunque, sanzionare coloro i quali si rendono attori di un crimine così devastante. Bisogna partire subito per creare sistemi di controllo ferrei, anche utilizzando le nuove tecnologie, oltre che, principalmente, responsabilizzare i soggetti che vivono la terra e da questa ricavano il sostentamento. È necessario, pertanto, un’azione forte di pulizia delle foreste e dei campi, il controllo ferreo e, infine, far comprendere di quanto sia importante mantenere il verde essendo una risorsa fondamentale, che non può essere distrutta per infimi interessi diversi da quelli generali”.

foto crediti paese24

Incendi, due morti in Calabria uno in Sicilia

 

Le fiamme hanno divorato ettari di bosco in Calabria, Sicilia, Sardegna e Campania, facendo tre morti, due in Calabria e una in Sicilia.

Trentadue le richieste di intervento aereo ricevute da parte del Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile, solo oggi, 10 in  Calabria, 9 in Sicilia, 4 in Sardegna, 4 in  Basilicata, 2 in  Campania e nel Lazio, una in Puglia.

La Giunta regionale della Calabria, su proposta del presidente Nino Spirlì, ha deliberato la richiesta al Governo di dichiarazione dello stato di emergenza “in relazione agli eventi calamitosi derivanti dalla diffusione di incendi boschivi che stanno interessando il territorio della Calabria”. Nella delibera si dà anche atto che “si procederà, con successivi atti, alla quantificazione dei danni derivanti dagli eventi, a seguito di apposita ricognizione che verrà effettuata nei Comuni interessati”.