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Scuola, più della metà degli studenti italiani utilizza ChatGpt per fare i compiti

Ll’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando anche la scuola. Una nuova ricerca ha messo in luce l’impatto sempre più rilevante che l’IA sta avendo sul modo in cui gli studenti italiani affrontano i compiti e la scrittura degli elaborati scolastici. La ricerca è stata condotta da Tgm Research per conto di NoPlagio la piatt aforma internazionale di prevenzione del plagio, che ha lanciato in Italia qualche mese fa il nuovo servizio che riconosce un testo scritto con l’Intelligenza Artificiale (IA). Nelle scuole italiane, secondo il sondaggio, il 71% dei ragazzi dai 16 ai 18 anni usa l’IA per cercare informazioni e il 60% per fare i compiti, il 33% per imparare, il 18% per rispondere ai test, il 21% la usa come assistente personale (per scrivere e mail per esempio), il 13% per scrivere saggi.

“Non intendiamo demonizzare l’uso dell’IA- afferma Chorst Klaus, uno dei fondatori della startup Noplagio.it, ma promuoverne l’uso consapevole per contrastare l’ignoranza che potrebbe colpire i nostri ragazzi. Gli stessi insegnanti dovrebbero essere i primi ad approfondire la materia per guidare i ragazzi verso un utilizzo corretto dell’IA. Dalla ricerca emerge chiara la preoccupazione dei ragazzi dell’uso che si può fare dell’IA e la necessità che i governi intervengano nella gestione corretta di questo strumento”.

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G7, l’annuncio della premier: “Papa Francesco sarà presente in Puglia alla sessione sull’Intelligenza Artificiale”

 

Papa Francesco parteciperà ai lavori del prossimo G7 che si terranno in Puglia a giugno prossimo, nella sessione dedicata all’Intelligenza Artificiale.

Lo ha annunciato la premier ieri sera, sottolineando anche che la presidenza italiana del “Gruppo dei Sette intende valorizzare questo percorso promosso dalla Santa Sede e portarlo all’attenzione degli altri leader in occasione del vertice”. È la prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del G7 e Bergoglio “lo farà nella sessione outreach, aperta cioè anche ai Paesi invitati e non solo ai membri”, ha aggiunto la presidente del consiglio italiano Giorgia Meloni.

Ringrazio di cuore il Santo Padre di avere accettato l’invito dell’Italia. La sua presenza dà lustro alla nostra nazione e all’intero G7″, ha sottolineato il presidente del Consiglio italiano.

“Sono convinta che la presenza di Sua Santità un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all’intelligenza artificiale”, ha affermato ancora Giorgia Meloni. “Perché su questo terreno, sul presente e sul futuro di questa tecnologia, si misurerà ancora una volta la capacità della comunità internazionale. Quello che il 2 ottobre 1979 un altro Papa, San Giovanni Paolo II, ricordava nel suo celebre discorso alle Nazioni Unite: l’attività politica, nazionale e internazionale, viene dall’uomo, si esercita mediante l’uomo ed è per l’uomo. Questo sarà sempre il nostro cammino”.

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Musk: “Neuralink ha installato il primo impianto cerebrale su essere umano”

Elon Musk ha comunicato che la sua startup Neuralink ha installato il suo primo impianto cerebrale in un essere umano, con risultati iniziali “promettenti”.

L’azienda, che produce neurotecnologie, co-fondata da Musk nel 2016, punta a costruire canali di comunicazione diretta tra il cervello e i computer. L’ambizione è quella di poter potenziare le capacità umane, curare i disturbi neurologici, come la SLA o il Parkinson, e forse un giorno realizzare anche una netta relazione simbiotica tra uomo e intelligenza artificiale.

“Il primo essere umano ha ricevuto, ieri, un impianto da Neuralink e si sta riprendendo bene”, ha detto Musk in un post su X, ex Twitter. “I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”, ha aggiunto ancora il magnate americano.

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Diabete e vista: un agoritmo per la diagnosi della retinopatia diabetica

DAIRET® (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy), un sistema di intelligenza artificiale per la valutazione automatizzata della retinopatia diabetica, ha dimostrato una sensibilità del 100 per cento nell’individuazione dei casi di grado moderato o severo, ovvero forme della malattia che possono mettere a rischio la vista e che richiedono quindi l’intervento dell’oculista. Questo è il risultato chiave del primo studio condotto interamente in Italia sull’intelligenza artificiale nella retinopatia diabetica, “Feasibility and accuracy of the screening for diabetic retinopathy using a fundus camera and an artificial intelligence pre‑evaluation”, recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Acta Diabetologica, in cui sono stati arruolati 637 pazienti seguiti presso i centri diabetologici e oculistici della Asl Torino 5 per valutare l’accuratezza e l’affidabilità di questo algoritmo di apprendimento automatico.

In Italia, sono oltre 1 milione le persone con diabete che soffrono di retinopatia diabetica, la principale complicanza del diabete e la prima causa di cecità in età lavorativa. Tutte le linee guida sul diabete, nazionali e internazionali, sia per il diabete tipo 1 sia tipo 2, raccomandano una valutazione regolare e precoce dello stato della retina e un intervento immediato, se necessario. Tuttavia, l’accesso a questo tipo di screening nei paesi sviluppati è basso, in parte per la complessità e il costo delle procedure e in parte perché in molti Paesi, Italia inclusa, questo screening viene effettuato dagli oculisti, gravando sulle liste di attesa.

Questo studio si basa, infatti, sulla necessità di trovare procedure semplificate e con un costo contenuto per implementare lo screening della retinopatia in popolazioni numerose, com’è quella delle persone con diabete, e richiedere l’intervento di oftalmologi solo in casi strettamente necessari.

«L’algoritmo di intelligenza artificiale ha dimostrato di essere molto efficiente nell’individuare la retinopatia di grado moderato e severo, con la certezza che nessun paziente che necessita di un oculista venga erroneamente diagnosticato come negativo», spiega Carlo Bruno Giorda, Principale ricercatore dello studio. «Considerato il sempre crescente numero di persone con diabete e l’importanza di questo screening, che spesso non viene effettuato a causa delle lunghe liste di attesa, si è reso necessario l’utilizzo di sistemi di valutazione automatizzata delle immagini per sveltire il percorso diagnostico, riducendo l’onere per gli specialisti e il tempo di attesa per i pazienti. Ovviamente non si parla di sostituire la professionalità dell’oculista, ma di dargli un importante supporto nelle fasi più complesse. Inoltre, auspichiamo che le evidenze emerse dallo studio offrano alle società scientifiche diabetologiche spunti di riflessione circa la possibilità di applicare questa nuova metodica di screening nella pratica clinica quotidiana», conclude.

DAIRET®, inoltre, ha mostrato anche nei soggetti che hanno più di 70 anni un livello di sensibilità del 100 per cento per le forme moderate o severe, anche se le patologie oculari senili fanno leggermente diminuire il numero di pazienti sottoponili a questo test.

DAIRET® è un sistema messo a punto da Retmarker, società portoghese controllata dal gruppo italiano Meteda, che vanta un’ampia esperienza internazionale con oltre 500mila pazienti esaminati. Il dispositivo, che può essere utilizzato da personale infermieristico non specializzato, è gestito all’interno della cartella clinica elettronica MètaClinic, attualmente installata nel 90 per cento dei centri di cura per il diabete italiani e utilizzata con regolarità dal personale sanitario, permettendo così al medico di avere a disposizione tutti i dati clinici del paziente con un semplice clic.

Meteda Srl e la controllata Retmarker SA sono costantemente impegnate in programmi di ricerca e sviluppo concernenti l’aggiornamento del sistema di screening della retinopatia diabetica Dairet® la cui versione in Intelligenza Artificiale basata su metodo deep learning è di imminente introduzione nel mercato.

foto crediti my-personaltrainer.it

Metaverso, l’impatto sulla salute mentale degli adolescenti

“SALUTE MENTALE AL CENTRO DELL’AGENDA DI GOVERNO” è il titolo della prima sessione di lavori della seconda giornata della Summer School 2023 di Motore Sanità, in corso di svolgimento a Gallio, in provincia di Vicenza, con il contributo incondizionato di Beckman Coulter, BD, AstraZeneca, abbvie, BeiGene, Boehringer Ingelheim, Jannsen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, MSD e PMI SCIENCE Philip Morris International.

Presente, tra gli altri, Giuseppe Ducci, Direttore DSM ASL Roma 1 che ha parlato dei giovani e del mondo della scuola: “Oggi più che mai con una carenza di risposte molto forte è necessario sviluppare sistemi di rete che devono prevedere anche la formazione e la corresponsabilizzazione di altri soggetti. Occorre essere presenti sui social e anche sul metaverso in futuro, dove i giovani passeranno molto tempo. Detto questo, ci sono figure che abbiamo cancellato che rappresentavano un presidio in molti contesti”.

ABBIAMO CANCELLATO IL MEDICO SCOLASTICO

“Ad esempio il medico scolastico che non c’è più e che non è stato sostituito da nient’altro”, continua Ducci. “Ci sono sistemi che sono dovuti più alla buona volontà di singole organizzazioni che a una risposta di sistema. È necessario che i sistemi sanitari siano presenti nella scuola, non possiamo delegare tutto agli insegnanti. Dobbiamo costruire una rete. Nel Dipartimento che dirigo, ad esempio, offriamo uno sportello a genitori, ragazzi e agli insegnanti a seconda dell’età (dalle scuole superiori in poi), facciamo gruppi di peer education per sviluppare stili di vita sani che riguardano la sessualità, l’alimentazione, le relazioni, l’uso di sostanze, il bullismo che oggi è soprattutto cyber bullismo e facciamo informazione per genitori e insegnanti sui temi della salute mentale sia per conoscere, sia per riconoscere l’eventuale presenza di disagio o di disturbo nei ragazzi. Questo però è l’ambito della salute mentale, dobbiamo considerare che non possiamo vedere la salute mentale come separata dal resto delle problematiche fisiche. Questa integrazione è già presente ad esempio per il disturbo del comportamento alimentare per cui abbiamo psichiatri, nutrizionisti, internisti, etc., ma dobbiamo considerare le persone come un tutt’uno, quindi avere un’attenzione e un’integrazione forte su tutti i temi della salute che riguardano anche altri aspetti con altre figure della sanità che devono essere presenti nella scuola in modo più approfondito”.

IL MEDICO CONDOTTO NON È STATO SOSTITUITO CON NULLA

“Lo stesso discorso si può fare per il territorio”, precisa Ducci. “Abbiamo cancellato il medico condotto, non lo abbiamo sostituito con nulla e oggi parliamo delle case di comunità ma le case di comunità per ora hanno solo finanziamenti di tipo strutturale e infrastrutturale. Non abbiamo le risorse per mettere nelle case di comunità le persone, anche la collaborazione con i medici di medicina generale nelle case di comunità è tutta da costruire. Questo è il problema perché, come sappiamo anche dagli studi sull’epigenetica, la funzione delle relazioni non soltanto in salute mentale ma anche per il sistema immunitario, per l’infiammazione, per tutti i cambiamenti che possono verificarsi precocemente in un individuo, si avvale soprattutto di persone che stabiliscono relazioni. Se queste persone non ci sono, rischiamo di avere delle cattedrali vuote”.

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L’intelligenza artificiale ci aiuterà a comunicare con gli animali

L’intelligenza artificiale potrebbe arrivare a farci comunicare con gli animali. Gli scienziati pensano di costruire un “ChatGPT per animali”, come lo ha definito Sara Keen, ingegnere acustico e neurobiologa esperta di percezione extra-sensoriale all’Earth Space Project (ESP).

Secondo Katie Zacarian, cofondatrice e CEO dell’ESP “la nostra missione principale è sbloccare questa comprensione del mondo animale e trasformare così facendo il nostro rapporto con la natura intorno a noi”. “Gli esseri umani – ha aggiunto – hanno bisogno di cambiare drasticamente il modo in cui si relazionano con il resto della natura”.