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Incidente di Brandizzo: “Le responsabilità non potranno rimanere impunite”

Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in un intervento alla Camera per l’informativa urgente sull’incidente ferroviario che a Brandizzo (Torino) ha causato 5 morti il 30 agosto scorso ha detto e ha ribadito che “anche un solo morto sul lavoro è troppo: abbiamo il dovere di fare chiarezza”.

“L’impegno comune è che ogni responsabilità venga chiarita al più presto: nulla restituirà icari alle famiglie, ma le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite”.

“Rfi è uno dei posti migliori in Europa sul ranking del numero di incidenti sul lavoro, però questo dato non farebbe giustizia di quello che è successo”, ha aggiunto Salvini. “Bisogna fare tutto il possibile normativamente ed economicamente affinché fatti come questi non abbiano a ripetersi – ha aggiunto il ministro dei trasporti e vicepremier Matteo Salvini -. I lavori rientravano in un accordo quadro tra Rfi e la cooperativa di Reggio Emilia del 2020, è tutto normato, è tutto previsto, stamattina un migliaio di cantieri sono aperti lungo i binari ferroviari, ovviamente bisogna rispettare quello che la norma prevede”.

Amantea (Cosenza), investito da un treno mentre assiste a fuochi d’artificio: morto 27enne

E’ avvenuto ad Amantea (Cosenza), dove un 27enne è stato travolto e ucciso da un treno in transito mentre stava assistendo a uno spettacolo pirotecnico a conclusione della festa patronale della città dove risiede. Si tratterebbe di Francesco Paradiso, un giovane che si trovava nella stazione ferroviaria Campora San Giovanni-Serra Ajello, quando è avvenuto il tragico epilogo.

In corso le indagini per l’esatta dinamica dell’incidente.

La stazione era in disuso e il giovane era là con alcuni amici, seduto sulla banchina, quando è stato centrato in pieno.

I soccorsi, subito arrivati sul posto, ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

foto crediti tgcom24

Incidente ferroviario Torino, 5 operai morti, parlano i due superstiti: “Il treno? Non l’abbiamo visto né sentito arrivare”

Si sono salvati in due da quel treno che nel buio della notte è arrivato a 160 chilometri orari, uccidendo cinque colleghi a Brandizzo, nel Torinese. Andrea Girardin Gibin, 50enne di Borgo Vercelli caposquadra della Sigifer, e Antonio Massa, 45 anni, tecnico manutentore di Rfi, sono ancora sotto shock. “Il treno non l’ho neanche sentito arrivare. Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dalle luci del convoglio”, dice Girardin Gibin. “Mi sono lanciato in avanti, sul secondo binario. Lo spostamento d’aria provocato dal treno mi ha buttato a terra”. Antonio Massa era a pochi passi da lui, su un altro binario, intento a compilare una relazione di servizio. Nessuno si è reso conto di quello che stava accadendo. “Non mi sono accorto di nulla, il treno non l’ho visto arrivare”, racconta dalla sua camera dell’ospedale di Chivasso, come riporta il Corriere della Sera.

Nello stesso reparto, a pochi metri da loro due, ci sono i due macchinisti che guidavano il convoglio. Non hanno subito lesioni nell’incidente, ma hanno riportato un forte shock per l’accaduto, tale da indurre i medici a trattenerli in ospedale come gli operai. Le dimissioni per tutti e quattro sono arrivate nel tardo pomeriggio di ieri.

Sul posto si è recato ieri anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un incidente che ha sollevato lo sdegno e il dolore dell’Italia: “Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza” sono state le parole del Capo dello Stato, pronunciate ieri a Torre Pellice, per il sinodo dei Valdesi.

“Gli incidenti sono una calamità. È un’ingiustizia. Sempre per una mancanza di cura… I lavoratori sono sacri”, ha detto da parte sua papa Francesco sull’aereo verso la Mongolia.

Particolarmente colpito, il capo dello Stato ha cambiato il suo rigido protocollo per un omaggio di persona alle vittime, passando sul luogo dell’incidente nel tardo pomeriggio per deporre all’entrata della stazione un mazzo di rose gialle e di lylium bianchi. Ad accoglierlo il sindaco della Città metropolitana di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che erano già accorsi sul posto dalla mattina.

foto crediti blogsicilia

Treno ad alta velocità esce da binari a Roma, Fs: ancora indisponibile tratto Roma Prenestina

Un treno ad Alta Velocità in servizio sulla linea Torino-Napoli è andato ad urtare contro l’ingresso della galleria della Serenissima, a circa un chilometro dalla stazione Togliatti, nell’area est di Roma. Una dinamica su cui dovrà essere fatta ancora chiarezza ma che da una prima ricostruzione ha interessato la locomotiva in coda al treno: la motrice ha “sviato” dai binari andandosi, di fatto, ad appoggiare sul muro della galleria e lasciando numerosi detriti sui binari.

L’incidente, fortunatamente senza conseguenze per i passeggeri, è avvenuto pochi minuti dopo che il treno era ripartito dalla stazione Termini in direzione del capoluogo campano.

L’urto si è verificato mentre il convoglio viaggiava a velocità ridotta, tutto si è consumato in pochi istanti.

“Abbiamo sentito due piccole frenate – hanno raccontato i passeggeri-, poi abbiamo visto del fumo nei vagoni ed è saltata la luce e l’aria condizionata. Siamo rimasti per minuti, forse una ora, al buio”.

A bordo del Frecciarossa 9311 erano presenti oltre duecento persone, tra le quali molti turisti che avevo scelto Napoli come meta per trascorrere il ponte del 2 giugno. Dopo l’urto celere il protocollo di intervento.